Schwazer, l’innocenza non buca il muro di gomma

Schwazer, l’innocenza non buca il muro di gomma, tutte le componenti del complotto teso ad eliminare il marciatore azzurro, mettendo in atto un comportamento che il Giudice Pelino del Tribunale di Bolzano ha definito criminoso.
Il Tribunale svizzero non si è sottratto al suo ruolo in quella che potremmo definire la catena di custodia del complotto. Un delitto sportivo perfetto soltanto perché ogni componente sportiva ne è stata protagonista, non perché le modalità siano state effettivamente perfette, anzi. Gli errori commessi dai padroni dell’atletica sono stati molteplici e rintracciabili nella globalità dell’azione criminosa, decisa non appena Alex rese la sua testimonianza al Tribunale di Bolzano. Iaaf, Wada, TAS: un muro di gomma marcia, ma proprio per questo resistente e impermeabile alla verità, alla realtà.
Si è chiusa quindi la vita di atleta di Alex Schwazer, ma non questa vicenda, che proseguirà nelle aule di veri tribunali, come quello di Bolzano, non soggetti alle leggi sui generis con cui l’atletica fa e disfa a suo piacimento, secondo convenienza. Ovvio che per compiere il delitto perfetto nei confronti di Schwazer sia stata necessaria una assoluta compattezza di tutte le componenti, Italia inclusa.
Non quell’Italia perfino minacciata da Sebastian Coe, presidente Iaaf/World Athletics che ogni volta che succede qualcosa, dalla corruzione al doping, si dice all’oscuro di tutto, non disdegnando comportamenti da bulletto di quartiere, intollerabili per la parte sana dello sport italiano. Se Donati e Schwazer daranno seguito alla vicenda nei veri tribunali, sarà amaramente divertente assistere alle arrampicate sugli specchi con cui i colpevoli e complici di questa vicenda, tenteranno di spiegare i vari comportamenti.
Wada, Laboratorio di Colonia, Iaaf. Contrariamente a Schwazer, non sono innocenti.

Alex: Ringrazio chi mi ha sostenuto

“Non c’è nessun tipo di rabbia o frustrazione da parte mia sulla decisione del tribunale svizzero che non mi ha concesso la sospensione temporanea della mia squalifica“. In una dichiarazione data all’ANSA attraverso la sua manager Giulia Mancini, Alex Schwazer ha espresso il suo stato d’animo.
Avevamo solo questa possibilità visti tempi stretti e non ho nessun tipo di rimpianto. Dopo l’assoluzione a livello penale ho dato tutto quello che potevo dare in allenamento negli ultimi mesi, pur sapendo che sarebbe stato difficile che venisse sospesa la mia squalifica. Ringrazio tutti coloro che mi hanno sostenuto”

Alex Schwazer crocifisso dal marcio mondo dello sport mondiale. Innocente per il tribunale.
Serena Stelitano nel 2016
Alex Schwazer crocifisso dal marcio mondo dello sport mondiale. Innocente per il tribunale
Serena Stelitano nel 2016

L’avvocato Gerhard Brandstaetter

“Alex ormai ha 36 anni e in questi anni si è fatto le ossa. Si è definitivamente reso conto che esiste un mondo chiuso che è compatto contro di lui. Tas, Wada e World Atletics dovrebbero essere super partes”.
Invece la Wada ha avuto pure la faccia tosta di esprimere la sua soddisfazione (sollievo?) con una nota.

Leandro De Sanctis

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