The Sinner, terza stagione | Recensione

The Sinner, terza stagione | Recensione
Ho ripubblicato in coda quanto scrissi dopo aver visto le prime due stagioni di una delle migliori serie tv che avevo avuto modo di vedere. Con il rammarico di non poter elogiare la terza stagione, la cui visione è stata per me una sofferenza, tutt’altro che piacevole. Ho il difetto di irritarmi dinanzi a storie che difettano di raziocinio, che hanno dei personaggi che si comportano in maniera incomprensibile, che non sono costruiti con sceneggiature attendibili. E’ vero che il detective Ambrose, Bill Pullman, è poliziotto intelligente ed empatico come pochi altri con gli assassini, ma in questa storia tutto sembra deragliare. Per carità, lo spunto di partenza non è banale, anche se per menti sane risulta incomprensibile, o meglio inaccettabile. Quella follia che fa dire al folle che tutti gli altri lo sono.
Ma se certe influenze possono essere giustificate dalla giovane età, con menti e personalità incerte ancora non formate, quando riappaiono in un un uomo maturo e sposato, in attesa di diventare padre, risultano meno accettabili. Anche perché, senza dire troppo, la prima istintiva reazione è quella giusta.
Ma quando il protagonista potrebbe voltare pagina e godersi moglie e paternità, accade ciò che la frase di Carl Gustav Jung (citata dal coprotagonista Jamie, Matt Bomer) fissa e che è il tema di questa terza stagione: “Finché non prenderai coscienza, l’inconscio governerà la tua vita. E tu lo chiamerai destino” più ti sforzi di negare quello che è dentro di te, più forte sarà il tormento da dentro.
Il detective Ambrose si spinge all’estremo per inchiodare Jamie: detective e assassino uniti in un percorso intricato, malsano e pericolosissimo. Nonostante la mia bocciatura emotiva, leggo che la terza stagione è piaciuta molto. E’ già uscita negli Stati Uniti la quarta e ultima stagione, che proporrà un Ambrose ormai pensionato, con accanto la compagna Sonia (Jessica Hecht) e un nuovo caso. L’ultimo della sua carriera di poliziotto. Non è ancora stabilito quando uscirà in Italia.

The Sinner, le prime due stagioni


The Sinner
, la serie Tv giunta in Italia alla seconda stagione, si è rivelata un prodotto di notevole qualità artistica, al punto che negli Stati Uniti è già uscita la terza stagione ed è in cantiere la quarta.
Nel grande mare delle serie televisive, The Sinner si è subito imposta per la sua originalità e per l’approfondimento non convenzionale, né banale, delle storie che ha raccontato. In comune l’apparente inspiegabilità degli omicidi da cui si parte. Nella prima stagione una donna colta da raptus, in spiaggia sente una canzone alla radio e si alza per accoltellare l’uomo che sedeva accanto alla radiolina. Nella seconda stagione un bambino in viaggio con una coppia, la avvelena mettendo nel tè una pianta selvatica. In entrambi i casi i colpevoli vengono arrestati. E a quel punto entra in scena il detective Harry Ambrose, interpretato da Bill Pullman, che è l’unica star della serie. Nella prima stagione l’assassina è interpretata da Jessica Biel, che è anche la produttrice della serie, nella seconda la figura femminile predominante ha il volto e le sfumature di Carrie Coon.
Il fascino di The Sinner è dovuto a vari fattori. I misteri che avvolgono le storie; l’approccio diverso di chi indaga (il detective Ambrose appunto), la voglia di andare oltre le apparenze e di valorizzare al massimo la scoperta di ambienti e personalità. Probabilmente non si è mai visto un poliziotto così empatico nei confronti degli assassini, colpevoli ma fino ad un certo punto, quasi a loro insaputa. Un detective così desideroso di capire cosa c’è dietro, le motivazioni, i contesti.
Bill Pullman dà fisicità e qualità al suo personaggio, confermandosi attore di livello, probabilmente sottovalutato dal cinema. I suoi sguardi, le sue riflessioni, i suoi silenzi. Non si sprecano parole in The Sinner, un racconto che sa prendersi le sue pause senza aver timori di quei vuoti che in un certo cinema di qualità degli anni 60 e 70 erano frequenti.
Senza contare la tensione che le storie sanno creare, tenendo desti attenzione e mistero fino allo scioglimento conclusivo, quasi mai scontato e previsto.
In questa seconda stagione il focus è su una setta (che vorrebbe essere spirituale ma che è anche ben altro), come ce ne sono tante negli Stati Uniti, sugli intrecci e le complicità che la fiancheggiano, sulle tenebre che avvolgono l’animo umano a vari livelli e con diverse modalità. Assolutamente da consigliare.

The Sinner, terza stagione

THE SINNER – Terza stagione. Stati Uniti. Otto episodi intorno ai 50 minuti di durata, piattaforma Netflix
Interpreti: Bill Pullman, Matt Bomer, Jessica Hecht, Parisa Fitz Henley, Chris Messina, Eddie Martinez,

Leandro De Sanctis

Torna in alto