Boys, All you need is rock | Recensione

Boys, All you need is rock | Recensione
Piacevole a garbata opera di Davide Ferrario, un film italiano divertente ma non sguaiato, anzi direi intelligente sul filo della nostalgia e dell’amore per la musica dei tempi andati ma non toppo. Una commedia dell’età matura, anche musicale, messa a confronto con la scena musicale odierna. Un’era in cui non conta più fare bella e buona musica ma apparire sui social che cambiano freneticamente, a ogni passaggio scendendo un gradino verso l’effimero, il fatuo, il vuoto. La storia appaia maturi musicisti che con la loro band, i Boys appunto, vissero anni di grande successo alla stellina del rap, costruita e sostenuta da video e social, abbastanza cafona e ignorante (nel senso che ignora la musica). L’idea di fare una cover di un brano di successo dei Boys fa convergere due mondi lontani e rianima musicisti segnati dal tempo, dalle paure e dal tempo che scorre ritrovandoli nella fase discendente della vita a confrontarsi con il dilemma dell’artista. Lasciare che il rapper devasti la loro hit nel nome di un ritorno economico e soprattutto di un colpo di coda di popolarità che faccia conoscere il loro nome alle nuove generazioni, oppure nel nome dell’ideale musicale conservare la dignità di un’epoca calpestata dal futuro ancorché musicalmente più valida.
Una storia di musica che piacerà a chi ha vissuto la musica come ragione di vita, che si suoni o che si ascolti, perché forse è vero quello che una volta mi disse un amico maestro di musica e musicista: “Chi ama profondamente la musica è un po’ come se fosse egli stesso un musicista, anche se non suona strumenti”.
Boys, All you need is rock: la paura della malattia, il coraggio della musica. Alla ricerca del tempo perduto, con sentimenti genuini e la voglia di non rassegnarsi, per la serie non è mai troppo tardi. E poi l’intreccio di umane storie che rendono i personaggi vicini, credibili. Un bel cast affiatato e un copione che ha modo di regalare spiccioli di verità, anche riguardo le cattive abitudini editoriali di un giornalismo che ha perso la sua identità in mano a editori e direttori che poco sanno di musica e ai quali non importa nulla del valore artistico, protesi a uniformarsi al decadimento invece di conservare almeno nicchie di credibilità, artistica e giornalistica. La forbice tra giornalista e management editoriale è lampante e ben espressa. I Boys sono Neri Marcorè, Giorgio Tirabassi, Marco Paolini e Giovanni Storti. Paolo Giangrasso è il giornalista appassionato e competente, frustrato da una direttrice senza qualità.
Ad assicurare credibilità alle canzoni del film, c’è un musicista di livello come Mauro Pagani.

Boys, All you need is rock, la scheda

BOYS, ALL YOU NEED IS ROCK – Italia, 2021. Su Sky e Now.
Regia: Davide Ferrario.
Interpreti: Neri Marcorè, Giorgio Tirabassi, Marco Paolini, Giovanni Storti, Paolo Giangrasso, Mariella Valentini, Saba Anglana, Isabel Russinova, Giorgia Wurth.

Leandro De Sanctis

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