Lacci | Recensione film di Luchetti

Lacci è uno di quei film, bellissimi, che fanno male. Una riflessione profonda e non superficiale sui legami, familiari e non. Sull’amore, sulla coppia, sui figli. Tratto dal romanzo di Domenico Starnone (che ha sceneggiato il film insieme con Francesco Piccolo e Daniele Luchetti), il film di Daniele Luchetti è tra i suoi migliori.
Per come è riuscito a portare sullo schermo una storia che attraversa decenni. Una vicenda amara, per certi versi indefinita e dai contorni sentimentali difficili da fissare, da fotografare senza contemplare il fallimento di ciò che si pensa di aver compreso.
Per sopravvivere a se stessa una coppia dovrebbe ridurre al minimo le parole, il dialogo, si sostiene. Più si parla e più ci si può allontanare. Si può lottare per un qualcosa che alla fine nemmeno interessa.
Restando alla larga dal racconto della trama del film, diciamo solo che contempla la sorpresa, nel salto avanti e indietro nel tempo che ad un certo punto, con un montaggio efficace e raccordi che funzionano, diventa il segnale di quanto avvenuto nel tempo che non ci è stato mostrato sullo schermo.
Il dolore è struggente quando va al cuore dei personaggi. Irrealizzati, insoddisfatti, incapaci perfino di comprendere quali siano i loro reali desideri. Personaggi contraddittori, tutt’altro che simpatici nelle loro fragilità, nei loro comportamenti. Nessuno è innocente, pur finendo col pagare in prima persona il fallimento di una unione che non è amore, o almeno che non lo è più e forse non lo è mai stata.
Ma quando una madre avvolta nel suo dolore passa come un carro armato sull’innocenza dei propri bambini, non risparmiando loro nulla e anzi usandoli senza scrupoli e agendo senza pensare alla conseguenze delle sue azioni sulla psiche infantile, diventa impossibile seguirla sulla strada del dolore e della gelosia.
Una coppia che combatte negli anni della gioventù e che ritroviamo decenni dopo ancora acidamente unita, oltre che rassegnata e spenta nella reciproca sopportazione. E’ utile stare insieme solo per continuare a farsi del male? Aspettando magari una “vendetta” del destino che riaccenda prevedibili rancori e gelosie. Oppure no. Tanto ormai…
Daniele Luchetti ha realizzato un bel film, con convinzione e perizia nel dirigere attori dalla forte personalità. Ha dimostrato che Laura Morante può anche staccarsi positivamente dagli eccessi del suo cliché e ha affidato a Silvio Orlando un breve ma impressionante e riuscitissimo sfogo. Alba Rohrwacher ha buon gioco nel mostrarsi con le debolezze del suo personaggio, Luigi Lo Cascio esprime la straniata freddezza di chi vorrebbe essere altrove, tra Roma e Napoli, senza vivere con decisione una scelta comunque complicata e non priva di conseguenze.

Lacci, la scheda

LACCI – Italia 2020. Regia: Daniele Luchetti.
Interpreti: Alba Rohrwacher, Luigi Lo Cascio, Linda Caridi, Silvio Orlando, Laura Morante, Adriano Giannini, Giovanna Mezzogiorno. Durata 100 minuti. Tratto dal romanzo di Domenico Starnone.

Leandro De Sanctis

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