Lontano lontano, il film | Recensione

Lontano lontano è stato l’ultimo film interpretato da Ennio Fantastichini, protagonista del cinema italiano prematuramente scomparso che si è congedato dal grande schermo, e dalla vita, in un ruolo malinconico e divertente. Come il film suscita tenerezza e quelle risate che Ennio inseguiva da sempre. Affermatosi come attore drammatico, si sentiva attore anche di commedia, gli piaceva anche far ridere e aspettava che qualcuno gli affidasse ruoli leggeri e divertenti.
Lontano lontano è la quarta regia di Gianni Di Gregorio, oggi settantenne, che si rivelò con Pranzo di Ferragosto e che con questo film firma la sua opera più riuscita. Semplice, genuina, con qualche perdonabile imperfezione ma molto divertente, per quella comicità che nasce dalle situazioni, dalle facce, dagli ammiccamenti, dalla realtà vissuta a Roma da tre uomini maturi. Vecchietti non si dice più ma così sanno di essere il Professore, Giorgetto e Attilio.

Il cuore di Roma, il set ideale

Il cuore di Roma è il set ideale per un affresco della vecchiaia che non può non far sorridere e suscitare empatica tenerezza. In Italia si fatica a vivere con la scarna pensione minima, quando la si prende, per cui nasce la tentazione di andare a vivere dove anche con 450 euro si possa avere un maggior potere d’acquisto, si possano pagare minori tasse, si possa godere di una vita migliore. Perfino sognare al di là della ragione, sognare di aprire una attività, un alberghetto. Ingenui come bambini oltre ogni immaginazione, i tre pensionati (ma il personaggio di Fantastichini non la prende la pensione, ancora lavora come restauratore) decidono per l’impossibile. Chiedendo consigli, facendosi aiutare da Roberto Herlitzka, godibilissimo il suo cameo, che li indirizza alle Isole Azzorre. Improbabili lezioni di portoghese, progetti più grandi di loro e sogni impossibili che sembrano espressi con candore fanciullesco.
Lontano Lontano va giù come il vinello fresco tanto amato da Gianni Di Gregorio. Se in Pranzo di Ferragosto il bianco si sorseggiava nei classici bicchieri casalinghi di una Roma sparita, in Lontano lontano si beve nei calici, seduti al bar, ma con identica naturalezza. E non si disdegna nemmeno la classica birretta estiva. Perchè ad una certa età, alla fine, quel che conta è l’aspetto elementare e basico della vita: il mangiare, l’amicizia per condividere pensieri e parole, il quartiere dove si è cresciuti che regala l’illusione di conoscere tutti e da tutti essere conosciuti, le certezze di un luogo amico, magari angusto ma rassicurante. Specialmente per pensionati che affrontano il viaggio in bus da Trastevere a Tor Tre Teste come fosse un’avventura in luoghi lontani…

Intesa totale tra i tre protagonisti

Il passare dell’età fiacca i corpi ma non le menti e lo spirito, c’è sempre la voglia di ammirare e palpitare per una donna. E non manca il messaggio forte di un’umanità espressa in vario modo nei confronti del ragazzo del Mali che sogna di ricongiungersi con il fratello in Canada. Il giovane africano accolto e assistito, dalla doccia alla frutta, dal cibo ad una estesa solidarietà che fa onore ai vecchietti, pensionati e non.
L’intesa tra i tre protagonisti, Di Gregorio, Colangeli e Fantastichini, è totale. Una comicità naturale che suscita risate e sorrisi permanenti. Non si parla di un capolavoro del cinema, ma il film nella sua semplicità, tocca corde sensibili ed è cinema di qualità. Considerata l’età avanzata in cui Gianni Di Gregorio è arrivato ai suoi film, è il caso di dire che non è mai troppo tardi. E che è meglio tardi che mai. Al cinema italiano servono film come Lontano lontano. Scaldano e fanno ridere i cuori con i sentimenti e una genuina umanità.

Lontano lontano, il trailer

Lontano lontano, la scheda

LONTANO LONTANO – Italia 2019. Regia: Gianni Di Gregorio. Interpreti: Gianni Di Gregorio, Giorgio Colangeli, Ennio Fantastichini, Roberto Herlitzka, Galatea Ranzi, Daphne Scoccia. Musiche: Stefano Ratchev e Mattia Carratello. Durata: 90 minuti.

Gianni Di Gregorio, Ennio Fantastichini, Giorgio Colangeli in Lontano lontano
Gianni Di Gregorio, Ennio Fantastichini, Giorgio Colangeli in Lontano lontano

Parlano Gianni e Giorgio

Di Gregorio al quarto film come regista

Leandro De Sanctis

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