Spezia-Juventus 2-3, rabbia Chiesa, finalmente vittoria ma senza gioco

Spezia-Juventus 2-3, rabbia Chiesa, finalmente vittoria ma senza gioco. Alla quinta giornata la Juve ha partorito il primo successo della sua già tormentata stagione in salita. Il derby salvezza con lo Spezia ha regalato tre punti faticosissimi dopo aver fatto temere il crollo definitivo all’inizio del secondo tempo.
Senza guardare la classifica per evitare una precoce depressione definitiva, Spezia-Juventus non ha detto molto di nuovo, rimarcando piuttosto pregi e difetti già emersi.
Mi ero stupito molto leggendo sul Corriere della Sera un’analisi che non dipingeva bene Chiesa, l’uomo che ha tenuto a galla la Juve prima e la Nazionale campione d’Europa poi. L’uomo che apre le partite, che le decide con i suoi guizzi. Dire che Chiesa o conclude le sue azioni in porta o perdendosi nel nulla mi era parso particolarmente ingeneroso oltre che sbagliato. I dribbling di Chiesa lo possono condurre al tiro o a quei traversoni che non diventano gol perchè la Juventus non ha quasi mai una robusta presenza in area di rigore.
Chiesa a mio avviso deve giocare, stop. Come si fa a lasciar fuori uno che si danna l’anima per la squadra senza risparmiarsi. Aiutarlo a crescere è cosa diversa. Allegri deve trovare il modo di farlo convivere col resto della truppa, in una Juventus che paga e pagherà l’assenza di un vero e solido centrocampo.
La rabbia con cui Chiesa è andato a sradicare la palla dai piedi dell’incauto Verde e poi si è diretto come un toro a testa bassa in area è stata fondamentale e decisiva. La sua azione ha unito carattere e qualità, agonismo e tecnica, nel modo in cui ha realizzato il gol del 2-2.
Vorrei vedere tutti giocare con la stessa determinazione. Ma il gioco, questa Juve, ancora non l’ha trovato. Si è visto un lampo di Kean, un gol di personalità di De Ligt.
La differenza reti ancora al passivo, una difesa che incassa quasi due gol a partita (8 in 5 gare), a tratti arcigna con Bonucci e Chiellini, a tratti molle e svagata. Stesse caratteristiche di un centrocampo che ha visto l’inserimento positivo di Locatelli (sulla linea ha salvato la squadra dal dramma) ma senza avere alle sue spella un giocatore alla Jorginho. Locatelli è bravo anche negli inserimenti, ma chi gliela propone la palla?
Peccato che McKennie non sia ancora tornato incursore protagonista letale: la palla gol sparacchiata alle stelle era un’occasione ghiottissima. E meno male che stavolta Szczesny ci ha messo una pezza, come era accaduto contro il Milan (Rabiot pesce lesso distratto e assente, prima causa il corner inutile, poi non sa dove piazzarsi, firmando il terzo pasticcio che ha causato il gol degli avversari). Poi per carità, anche stavolta ci sono state due lievi ma influenti deviazioni sui tiri di Gyasi e Antiste, insomma, la fortuna ancora guarda altrove. Ma ci si può reputare fortunati ad aver evitato una sconfitta che sarebbe stata catastrofica. Se non si vince contro le presunte piccole…
Sofferenze non inedite per il popolo bianconero, che ha scoperto il brivido degli scontri in zona retrocessione. La Juve ha perso con l’Empoli allo Stadium e faticato per domare lo Spezia: è questo il suo livello di inizio campionato. Non so che si inventerà Allegri per affrontare con efficacia il Chelsea campione di Champions.

Leandro De Sanctis

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