Juventus-Genoa 0-0 | Una Juve spenta resta al palo

Juventus-Genoa 0-0 | Una Juve spenta resta al palo. anzi ai due pali.
Nelle ultime 8 partite solo 7 punti, frutto di una vittoria, 4 pareggi e 3 sconfitte. In due mesi la Juventus sta dilapidando il tesoro che aveva accumulato nella sua lunga serie positiva. Ma dall’Empoli in poi, dalla fine del sogno di poter reggere il ritmo dell’Inter lanciata verso lo scudetto, la squadra si è sciolta, a livello mentale e a livello tecnico. Il primo tempo di oggi va collocato nella galleria delle peggiori partite della stagione, e non sono state poche. Un primo tempo molle, senza idee, con tanti passaggi sbagliati, giocatori ad incaponirsi nel fraseggio senza avere le qualità, il tempismo e la precisione necessari.
Trascurata la fascia destra, McKennie avulso dal gioco, la Juventus ha intasato la fascia sinistra senza trovare guizzi. Allegri ha rilanciato Kostic, ma il serbo non ha piazzato nemmeno un cross pericoloso, ha lottato come difensore ma quando nella ripresa è subentrato Iling Junior si è vista la differenza.
La monotonia e la ripetitività delle azioni ha agevolato il compito del Genoa, che ha avuto una sola occasione, quando Bani di testa ha impegnato Szczesny. Nella ripresa il vuoto assoluto e nonostante i difetti enormi dei bianconeri, fatico ad avallare l’opinione che il Genoa abbia meritato il pareggio, anche se non c’è dubbio che la sua difesa abbia retto, sia pure con l’ausilio dei pali, più che di Martinez (nemmeno una parata significativa).
Ha stupito l’evanescenza di Chiesa, la mancanza di intesa con Vlahovic, la testardaggine di Miretti nello scegliere sempre la cosa sbagliata; non avrei dato la sufficienza a nessuno.

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I pali di Iling Jr. e Kean, il rosso a Vlahovic

I cambi decisi da Allegri hanno mosso le acque. Con Rabiot, Iling Jr. e Yildiz la Juventus ha saputo rendersi pericolosa, pur senza riuscire ad esprimere un gioco irresistibile. Non è stata nemmeno fortunata, come quando il diagonale di Iling Jr. si è infranto sulla base del palo sinistro genoano, e soprattutto allo scadere quando il tiro di Kean ha colpito l’altro palo. Senza dimenticare i due colpi di testa di Vlahovic, peraltro servito pochissimo e male, su imbeccate di Cambiaso. finiti di poco fuori (e nella seconda occasione Dusan ha probabilmente tolto la palla a Iling Jr che sopraggiungeva).
Come se non avesse pagato un sufficiente tributo alla sfortuna, si è aggiunta l’espulsione imperdonabile di Vlahovic, due ammonizioni (la prima per proteste la seconda per ironia insultante nei confronti dell’arbitro) in mezzo minuto. Rischia fino a due giornate di stop (aveva appena scontato un turno di squalifica) e con la penuria di attaccanti (Milik sarà indisponibile a lungo) la sua assenza sarà un danno grave. Non concordo sull’assoluta certezza del suo presunto fallo sul portiere genoano, che al massimo viene sfiorato da Dusan e che anzi per poco non gli rifila un pugno in faccia nell’uscita. Ma è anche vero che il portiere viene sempre tutelato. Ciò non toglie che è inammissibile farsi espellere per proteste. Riguardo la sua prestazione però, va detto che il gol l’ha sfiorato nelle due occasioni di cui si parlava sopra.
Non ci voleva dover giocare in emergenza all’Olimpico contro la Lazio passata a Tudor: Allegri (che ha pietosamente coperto Chiesa sostenendo che ha giocato un buona gara, ma la bugia ci può stare nella circostanza) avrà solo Kean, Chiesa e Yildiz. Oggettivamente, la corsa alla Champions League non è ancora compromessa, ma rischia seriamente di esserlo, alla luce del calendario e delle prestazioni della squadra, che non sa più vincere. Di positivo oggi c’è solo il fatto di non aver subito gol, ma a livello offensivo il Genoa, checché se ne dica, non ha saputo esprimersi come in altre occasioni.
A proposito dell’arbitro Giua, inflessibile nell’espulsione di Vlahovic, va detto che in generale non ha arbitrato male, anche se è mancato un giallo a Spence (fallo su Chiesa) e l’ammonizione per simulazione a Vasquez, che ha finto di essere stato colpito in area bianconera.
P.S.: è mai possibile che un giocatore di Serie A (in questo caso mi riferisco agli juventini) non abbia imparato che non è utile dribblare sempre e solo verso il fondo campo, con lo specchio della porta che si restringe e si chiude e il difensore che lo sa ed è agevolato, invece di variare anche tornando verso destra per poter fare tiri e cross?

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Juventus
: Szczesny; Gatti, Bremer, Danilo; Cambiaso (38′ st Kean), McKennie (14′ st Rabiot), Locatelli, Miretti (33′ st Weah), Kostic (14′ st Iling-Junior); Chiesa (14′ st Yildiz), Vlahovic. A disp. Perin, Pinsoglio, De Sciglio, Alex Sandro, Rugani, Tiago Djalo’, Nicolussi Caviglia, Nonge Boende. All. Allegri.
Genoa: Martinez; De Winter, Bani (40′ st Cittadini), Vasquez; Spence, Frendrup (24′ st Strootman), Badelj (40′ st Bohinen), Messias; Gudmundsson (24′ st Malinovskyi); Vitinha, Retegui (34′ st Ankeye). A disp. Leali, Sommariva, Thorsby, Vogliacco, Pittino, Haps. All. Gilardino. 
Arbitro: Giua di Olbia.
Espulso: st 47′ Vlahovic (J) per somma di ammonizioni.
Ammoniti: pt 39′ Danilo (J); st 13′ Cambiaso (J), 20′ Vitinha (G).


Leandro De Sanctis

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