Tenet | Recensione film Nolan

Tenet è il primo aspirante blockbuster a sbucare dal buio della pandemia. Il costosissimo film di Christopher Nolan (205 milioni di dollari) approda in sala spinto da un imponente battage pubblicitario e risolve l’interrogativo casalingo cinematografico suscitato dai lunghi mesi di chiusura. Un film è meglio vederlo al cinema o sullo schermo di casa? Tenet è lo spot migliore per dimostrare che i film vanno visti al cinema (per il cinema non italiano, a patto che sia in versione originale, non doppiata, altrimenti meglio l’home video). Azione, paesaggi, montaggio frenetico ma chiaro, scene spettacolari, il sonoro soprattutto, con quel rumore metallico dei proiettili che solo la sala può restituire fedelmente. La sequenza iniziale nel teatro di Kiev è straordinariamente efficace e ben girata (paragonabile forse ai venti minuti capolavoro che aprivano The Rock, di Michael Bay).
Dato atto alle virtù tecnico-spettacolari di Tenet, penso che se da un lato il film certifica lo zenit produttivo della cinematografia di Nolan, dall’altro registra anche una brusca frenata in un curriculum fin qui in costante ascesa. Non tutto torna alla fine della storia.
Dopo Inception e Interstellar è ancora il Tempo l’elemento narrativo di Tenet: evidentemente ossessiona Nolan. Ma stavolta pare abbia esagerato. L’obiettivo era rendere fruibile e comprensibile la minaccia causata dalla  tecnologia che consente agli oggetti di invertire la loro entropia. E di spostarsi indietro nel tempo per mezzo dell’inversione del flusso temporale. Non aggiungo altro perché i film vanno visti e non raccontati, se non che il “cattivo” di turno vuole utilizzarla per far sparire il mondo. Al di là della piena e consapevole comprensione del tutto, Nolan conduce lo spettatore a spasso nel tempo, seminando fragili indizi dei quali si prenderà coscienza strada facendo, nel finale soprattutto, tra inseguimenti e “tenaglie” temporali” tanto complicate quanto affascinanti e suggestive.
Il film è un mix di generi non approfonditi: da 007 a Mission: Impossible soprattutto, spionaggio e action movie militaresco, tra yacht, esplosioni, combattimenti corpo a corpo e incontri ravvicinati. La scena in cui viene spiegato al Protagonista cosa è la tecnologia delle pallottole invertite è molto simile a quelle in cui Mister Q illustra e consegna a James Bond armi e trucchi. Non manca il tour delle location: Italia (Amalfi), Norvegia, India, Danimarca, Estonia, Gran Bretagna e Stati Uniti. Bellezze naturali tuttavia non esaltate, relegate a tappezzeria di quanto accade. Nolan vorrebbe abbracciare un po’ di tutto, ma finisce col realizzare un film ibrido che risulta qualcosa di indefinito.
C’è poca anima in una sceneggiatura che forse preoccupandosi di far capire di cosa si stia parlando, dimentica di far palpitare i cuori dei personaggi, di dar loro un’anima per catturare empaticamente lo spettatore. Basterebbe citare la sequenza che vede protagonista Michael Caine: forse un minuto scarso, ma dimostra come si dà spessore e carattere, come si permette ad un grande attore di lasciare il segno. E al pubblico di ammirarlo.
John David Washington, figlio di Denzel, è l’agente della Cia incaricato della missione salva mondo, con Robert Pattinson. L’oligarca russo che vuole far finire il mondo ha il volto e l’accento costruito di Kenneth Branagh, l’australiana Elizabeth Debicki ha il principale ruolo femminile.

Il titolo Tenet, dal palindromo del Sator

Il titolo Tenet fa riferimento al palindromo Quadrato del Sator, che vedete qui sotto in foto. Non a caso Sator è anche il nome del protagonista che vuole distruggere il mondo, interpretato da Kenneth Branagh. L’Opera è il Teatro dell’Opera di Kiev. Arepo è il nome di un pittore che ha realizzato opere false che appaiono nella storia. Nel corso del film se non sbaglio viene pronunciata un paio di volte, legata a citazioni in latino, più che altro una parola che definisce il flusso del Tempo, la possibilità e la necessità di guardare le cose da un diverso punto di vista. Perché l’ignoranza può essere un’arma in questo caso, poiché sapendo le conseguenze di ogni azione, si potrebbe avere la tentazione di cambiarle. Ma variare anche una singola azione, può originare cambiamenti dalle conseguenze imprevedibili. Nel bene ma soprattutto nel male, ci dà ad intendere il film. Come dire, da qualunque parte lo si guardi, dal passato o dal futuro, il mondo va preso così come è, possibilmente cercando di tutelarlo e salvarlo, nel presente, senza confidare nel futuro.

Il palindromo del Sator
Il palindromo del Sator

La scheda

TENET – Usa-Gran Bretagna, 2020.
Regia: Christopher Nolan.
Interpreti: John David Washington, Robert Pattinson, Kenneth Branagh, Elizabeth Debicki, Himesh Patel, Clemence Poesy, Dimple Kapadia. Con la partecipazione di Michael Caine.
Durata 150 minuti. * visto in versione originale con sottotitoli.

Il trailer originale

Leandro De Sanctis

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