Inter-Juventus 1-0 | Poca Juve, nerazzurri verso lo scudetto

Inter-Juventus 1-0 | Poca Juve, nerazzurri verso lo scudetto.
Dall’autogol goffo di Gatti del 23 settembre all’autogol sfortunato e involontario di Gatti stasera a San Siro: dopo 17 risultati utili consecutivi la Juventus riassapora l’amaro gusto della sconfitta, rinfodera l’imprevisto sogno dello scudetto e vede l’Inter lanciata verso il tricolore della seconda stella. Quattro punti di vantaggio che possono crescere a 7 (o a 5) il 28 febbraio quando i nerazzurri recupereranno il match con l’Atalanta. Inoltre i 3 punti rocamboleschi ma importanti recuperati dal Milan a Frosinone, portano i rossoneri a meno 4 dal secondo posto. Senza dimenticare che nei confronti diretti ora l’Inter è in vantaggio e in caso di arrivo a pari punti, è come se avesse un punto in più. Dettaglio non trascurabile.
L’Inter ha meritato la vittoria per averla inseguita con maggior determinazione, rompendo lo schema di un comodo pareggio che avrebbe rinviato ogni verdetto. L’Inter ha cercato maggiormente il gioco e il contropiede, affidandosi ai lanci di Cahlanoglu (il miglior nerazzurro) e alla sostanziale pericolosità delle sue offensive, troppo spesso nate da evitabili errori juventini in fase di innesco del contrattacco o da palloni perduti nella tre quarti dell’Inter. Avrebbe anche potuto mettere al sicuro il risultato, se Szczesny non avesse compiuto due fantastiche parate prima su Barella (di piede) poi su Arnautovic, con un palo esterno di Cahlanoglu in aggiunta e un paio di occasioni sfumate all’ultimo passaggio e per recuperi provvidenziali di Bremer, Danilo e Gatti.

Inter-Juventus 1-0 | Un solo tiro nello specchio

La Juventus non aveva mai tirato così poco nello specchio della porta: una sola conclusione. E ha pagato il grande errore di Vlahovic nell’unica limpida occasione da rete creata (sullo 0-0) che avrebbe potuto cambiare il corso della partita. Un’azione brillante di McKennie ha portato il texano a poter scegliere fra tre opzioni: il tiro, l’appoggio a Yildiz sulla destra, il passaggio a sinistra su Vlahovic. La presenza ravvicinata di Acerbi sul turco ha indotto McKennie a scegliere l’assist per Vlahovic, che però ha sbagliato in modo grossolano il controllo della palla, non avendo rischiato il tiro al volo col sinistro, e l’occasionissima è sfumata. Invece va detto che l’autogol di Gatti, pressato dall’irruenza di Thuram, è nato anche da un liscio di Barella che Bremer ha lasciato sfilare. Non un assist, non un velo, ma un tiro mancato che ha messo in difficoltà la difesa juventina.
La Juventus ha retto comunque il confronto, ma resta la sensazione che non se la sia giocata compiutamente, soprattutto nel primo tempo.
Ad esempio Yildiz non ha mai abbozzato il suo numero prediletto, lo slalom dalla trequarti verso l’area. Vlahovic troppo solo e nervoso in avvio, fiaccato poi non tanto dall’ammonizione ma dall’occasione sprecata. Nella ripresa ci ha provato con una rovesciata e non riuscendo atrovare la zampata in un’azione confusa ma pericolosa per la difesa interista.

Inter-Juventus 1-0 | Vlahovic e Lautaro, non è stata la loro serata



Una Juventus che alla fine ha creato i pericoli in zona confusione, tra rimpalli storti, scelte sbagliate e deviazioni che non hanno fatto concretizzare limpide occasioni da rete. E quel giro palla lento e troppo proiettato all’indietro, figlio da un lato di una prudenza che nell’ultimo quarto d’ora era ormai inutile e dall’altro dal timore costante del raddoppio nerazzurro. Allegri ha perfino fatto debuttare il fresco acquisto Alcaraz, ma non ha trovato il coraggio che qualcuno avrebbe auspicato, resistendo alla tentazione di provare Chiesa (che avrebbe dovuto entrare prima) accanto e non al posto di Yildiz, per un finale a tre punte. Erano attesi i bomber Lautaro Martinez e Vlahovic, ma non è stata la loro serata. Lo è stata invece per l’arbitro Maresca, che ha diretto in maniera quasi perfetta e senza protagonismi.
Non sono d’accordo che sia stato un duello interlocutorio: è vero che il campionato è ancora lungo e verranno le settimane con la Champions (o magari solo due se l’Inter non dovesse andare avanti affrontando l’Atletico Madrid), ma i 7 punti virtuali sono un vantaggio rassicurante per lo scudetto interista e anche un handicap anche psicologico per una Juventus che si alimentava con la sua splendida illusione.
Insomma, bisogna anche vedere come la squadra reagirà alla battuta d’arresto, alla fuga forse definitiva della capolista, al riavvicinamento del Milan. Indubbiamente i due punti persi allo Stadium con l’Empoli, sono stati decisivi. Ma non serviva la partita di stasera per sapere che l’Inter è superiore a questa Juventus, che sta giocando un campionato sicuramente superiore alle attese, Con l’obiettivo di guadagnare un posto nella Champions della prossima stagione: al di là dell’amarezza di questa sera, non va dimenticato.

Inter-Juventus 1-0

Marcatore: 37’ aut. Gatti

Inter: Sommer; Pavard, Acerbi, Bastoni (43’ st De Vrij); Darmian (28’ st Dumfries), Barella (43’ st Klaassen), Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco (28’ st Carlos Augusto); Thuram (32’ st Arnautovic), Martinez (C). A disposizione: Di Gennaro, Audero, Sensi, Frattesi, Buchanan, Asllani, Bisseck, Sanchez. Allenatore: Inzaghi.

Juventus: Szczesny; Gatti (43’ st Alex Sandro), Bremer, Danilo (C); Cambiaso (43’ st Miretti), McKennie (45’ st Alcaraz), Locatelli, Rabiot, Kostic (21’ st Weah); Yildiz (21’ st Chiesa), Vlahovic. A disposizione: Pinsoglio, Perin, Rugani, Djaló, Nicolussi Caviglia, Iling-Junior, Nonge Boende. Allenatore: Allegri.

Arbitro: Fabio Maresca, sezione di Napoli

Ammoniti: Vlahovic (J), Danilo (J), Mkhitaryan (I), Thuram (I)

Recupero: 1’ pt, 5’ st
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Leandro De Sanctis

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