Antonio Cripezzi addio, era voce e tastiere dei Camaleonti

Antonio Cripezzi addio, era voce e tastiere dei Camaleonti. L’ultimo concerto a Pescara, la rituale cena post esibizione e poi in albergo a dormire. Ma stamane Antonio Cripezzi, Tonino per tutti, non si è svegliato. E così, all’età di 76 anni, la storica figura musicale della band i Camaleonti, voce e tastiere, se n’è andato lasciando il ricordo della sua musica e di un’epoca che non c’è più.
I Camaleonti furono uno dei gruppi storici del beat italiano, affermatosi all’inizio degli anni ’60. La musica leggera stava cambiando sulla spinta di quanto avveniva oltre Manica e oltre Oceano, sotto l’influenza della musica anglo americana, quando impazzavano le cover di celebri brani stranieri, di cui venivano create versioni italiane, con la stessa musica ma spesso con testi completamente diversi e lontani anche dallo spirito originale. E il bello è che allora l’ascoltatore medio o distratto, nemmeno sapeva che le canzoni che tanto piacevano, non erano originali ma delle cover, per quanto belle e accattivanti. Capirete bene che c’era solo l’imbarazzo della scelta. Quasi nessuno dei complessi italiani, allora si chiamavano così, complessi, era immune dall’attingere ai successi stranieri.
Festival di Sanremo, Disco per l’Estate, Canzonissima erano il palcoscenico ideale per lanciare le canzoni e vendere dischi, perché allora i dischi, prima i 45 giri, poi anche i 33 giri, si vendevano davvero. I Camaleonti ne hanno vendute circa venti milioni di copie. L’anno d’oro fu il 1968, con L’ora dell’amore (cover di Homburg dei Procol Harum) e poi Io per lei (cover di To give the reason di Frankie Valli).
Camaleonti, Dik Dik, Equipe 84: una triade eccezionale che segnò gli anni ’60 e ’70 della musica italiana. Condendo con una vena di romanticismo melodico la loro musica, di immediata presa. Con Antonio Cripezzi, se ne va una delle grandi voci del beat italiano.

Ascoltando i loro successi, da Innsbruck a Vienna nel 2011


Alla voce di Tonino Cripezzi e quindi ai Camaleonti è legato anche un ricordo personale e professionale. Nel 2011, durante il viaggio in auto per seguire gli Europei di pallavolo (l’Italia di Mauro Berruto avrebbe vinto la medaglia d’argento perdendo in finale con la Serbia) da Innsbruck a Vienna con gli amici e colleghi Carlo e Fiorenzo, il Best con 17 versioni originali dei Camaleonti (sotto l’immagine della copertina del cd) fu la nostra colonna sonora. Anche in trasferta portavo sempre con me dei cd, e in quell’occasione riuscii a far andare uno dei miei album preferiti, con i loro maggiori successi.
Mi piace elencarli tutti perché per me sono più che semplici canzoni, alcune in particolare: Applausi, Io per lei, L’ora dell’amore, Eternità, Viso d’angelo, Piccola Venere, Il campo delle fragole, Lei mi darà un bambino, Perché ti amo, Come sei bella, Angelo mio, Casa bianca, Non c’è niente di nuovo, Casa bianca, Mamma mia, Lei aspetta te, Tempo d’inverno e Ti amo da un’ora.

Il Best dei Camaleonti, la copertina del cd
Il Best dei Camaleonti

Formazione attuale

Ex componenti

Leandro De Sanctis

Torna in alto