Atalanta-Juventus 1-0, beffa finale e sorpasso in classifica

Atalanta-Juventus 1-0, beffa finale e sorpasso in classifica dei bergamaschi. E’ stata une beffa per varie ragioni, A cominciare dal gol di Malinovskyi, giunto a tre minuti dalla fine a spezzare l’equilibrio e un equo pareggio: un tiro forte ma quasi innocuo, deviato dalla schiena di Alex Sandro, con palla che si è andata ad insaccare alla destra di Szczesny, che era piazzato per una comoda parata. Da vent’anni l’Atalanta non batteva in campionato i bianconeri (2-1, gol di Lorenzi e Ventola) e la Juve ha subito gol per la settima partita consecutiva. Per trovare 5 sconfitte nelle prime 31 giornate bisogna andare all’ultimo campionato senza scudetto, stagione 2010-2011.
Una beffa perché dopo aver sofferto tante volte il gioco dell’Atalanta nelle ultime stagioni, la Juve ha perso nella giornata in cui ha sofferto meno i nerazzurri, rischiando poco e non concedendo tante occasioni da rete agli avversari. Come peraltro è stata capace di fare la difesa atalantina, contro un attacco spuntato come quello juventino. La squadra di Pirlo si è appoggiata interamente sulla verve di Cuadrado, trascurando colpevolmente Chiesa nel primo tempo (poi l’ex viola è uscito per un problema agli adduttori) ma in qualche occasione avrebbe dovuto andare prima al tiro invece di insistere con la manovra fino a perdere palla e occasioni.
Lo zero a zero insomma sarebbe stato l’epilogo logico di una partita agonisticamente interessante, ma povera di tecnica e di occasioni da gol, con le difese che hanno messo il bavaglio agli attacchi. Parlando di Juve, continua a schierare un Morata che deve giocare per lo più con le spalle alla porra, oggi ha collocato Dybala molto arretrato rendendolo innocuo in zona gol. Si è puntato sulle incursioni dei centrocampisti, McKennie in primis, ma senza esito o veri pericoli creati.
L’arbitro Orsato ha optato per una direzione di gara che ha tollerato gioco deciso e contrasti, fischiando pochissimo e favorendo la scorrevolezza della partita. Gli rimprovero il giallo finale a Cuadrado, tartassato di falli dall’inizio alla fine: il colombiano meritava un filo di benevola comprensione.
L’altro paradosso è che è stata l’Atalanta a sbloccare la partita con i panchinari di qualità, che al contrario della Juventus,, ha a disposizione. Ilicic e Malinovskyi sono stati i jolly spesi bene da Gasperini. Senza tirare in ballo la rinuncia di Cristiano Ronaldo (senza di lui tre pareggi e una sconfitta) che meriterebbe un capitolo a parte, Pirlo ha messo in campo Danilo quando si è fatto male Chiesa, poi Kulusevski per un esausto Dybala e infine Arthur per McKennie. Ma nessuno di loro è riuscito ad incidere, in particolare Arthur è parso svagato e distratto. Ma se la Juve oggi ha comunque giocato bene ma senza creare grandi occasioni da rete, si ha la riprova che l’attacco non può essere questo. Serve una manobvra diversa, serve qualche tiro da fuori, occorre dare un compagno di reparto a Morata. Specie nel giorno in cui non c’è l’abituale finalizzatore, Cristiano Ronaldo.
Il risultato, sia pure determinato da un autogol, perché tale può essere considerata la marcatura dell’Atalanta, allontana la Juventus anche dal secondo posto, compromettendo pure il terzo (ora l’Atalanta è a +2 col vantaggio dei confronti diretti) e rendendo difficile e tutt’altro che scontata la corsa per il quarto posto che vale la partecipazione alla prossima Champions League. Quasi una punizione divina per un Agnelli a cui sembra interessare solo smantellare campionato e Champions con l’idea di un super torneo europeo riservato ai ricchi.
E se in altre occasioni si è imputata alla Juve una certa leggerezza, un atteggiamento molle, il fatto che abbia perso anche giocando con determinazione e volontà, può essere letto con indulgenza, ma anche come un’aggravante. Come dire: il limite di questa squadra è questo.
Sul piano dei singoli, bene in difesa De Ligt e Chiellini, Bentancur ha corso e si è applicato (ma perché non tira qualche volta?), da Cuadrado è partita ogni azione degna di nota.

Atalanta-Juventus 1-0

MARCATORE: 87′ Malinovskyi

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Palomino, Djimsiti; Maehle (72′ Malinovskyi), De Roon, Freuler, Gosens; Pessina (46′ Pasalic); Muriel (68′ Ilicic), Zapata. All. Gasperini

JUVENTUS (4-4-2): Szczesny; Cuadrado, De Ligt, Chiellini, Alex Sandro; McKennie (77′ Arthur), Bentancur, Rabiot, Chiesa (58′ Danilo); Morata, Dybala (68′ Kulusevski). All. Pirlo

ARBITRO. Orsato
Ammoniti: Bonucci (J) per proteste dalla panchina, Gosens (A), Malinovskyi (A), Djimsiti (A), Cuadrado (J)

Leandro De Sanctis

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