Come un gatto in tangenziale 2 | Recensione

Come un gatto in tangenziale 2 . Ritorno a Coccia di Morto.
Se avessi dovuto seguire l’istinto insofferente per le castronerie cinematografiche, avrei dovuto abbandonare la sala già alla prima scena. Ma davvero si pensa che faccia ridere un telefono che squilla a tutto volume con una canzone di Renato Zero come suoneria nel pieno di una conferenza stampa? Evidentemente Riccardo Milani pensa che questa cosa sia divertente, l’aveva già usata in Mamma o Papà (2017) assegnandola sempre ad Antonio Albanese.
Come un gatto in tangenziale 2 – Ritorno a Coccia di Morto, mi sono rassegnato perché anche questo è segno dei tempi, ha un suo pubblico gaudente e di bocca buona, anche se le sette persone che erano con me in sala a dire il vero non si sono mai abbandonate a vere risate. Il film di Riccardo Milani, scritto anche con Paola Cortellesi che ne è la protagonista nei panni della borgatara di Bastoggi, ripropone le amenità del primo episodio, che ha avuto un enorme successo e che gioca essenzialmente sui contrasti, sulle inconciliabili differenze.
Da una parte la borgatara che veste kitsch e parla con vocabolario sguaiato (Monica, il personaggio, mi perdonerà la parola vocabolario) sempre nel posto sbagliato nel momento sbagliato (l’irrompere di questi personaggi circensi mentre il “serio” Giovanni sta lavorando o rilasciando dichiarazioni è la cifra stilistica prediletta per cercare la risata). Dall’altra appunto Giovanni (Antonio Albanese), sempre più “impicciato”, non ministro ma politico di una sinistra che vorrebbe essere nel futuro ma fatica a capire le reali problematiche di persone e quartieri disagiati di periferia. Un uomo di cultura e qualità morali che sa poi trarre lezione dalla realtà in cui si immerge a causa della sua amica caciarona. L’opposto della sua ex moglie (Sonia Bergamasco, incisiva nella sua macchietta),
Coppia amorosa più improbabile non potrebbe esserci e difatti i due dopo un breve periodo si sono separati e non si sentono da tre anni. Poi succede che le gemellone ladre compulsive e senza cervello, causano il soggiorno in carcere alla sorella Monica. Per uscire in fretta non resta che provare con l’ex amante politico, reiterando il principio per cui l’Italia è una repubblica fondata sulla raccomandazione.
Qualcosa che strappa sorrisi c’è, ma ridere è altra cosa. Tutto sembra scontato, già visto, inverosimile. Battute che si ripetono, fin troppo semplici. Poi qui e là ci sono scampoli di messaggi sociali, che andrebbero apprezzati e sottolineati nel caso fossero genuini e non solo banali espedienti per condurre ad un finale assai poco credibile. E nel caso si decidesse di produrre un terzo capitolo, destinato si suppone a durare di nuovo come un gatto in tangenziale.

Come un gatto in tangenziale 2 – Ritorno a Coccia di Morto

COME UN GATTO IN TANGENZIALE 2 – RITORNO A COCCIA DI MORTO. 2021. Durata 109 minuti.
Regia: Riccardo Milani.
Interpreti: Paola Cortellesi, Antonio Albanese, Luca Argentero, Claudio Amendola, Sara Felberbaum, Sonia Bergamasco, Valentina Giudicessa, Alessandra Giudicessa, Alice Maselli, Simone de Bianchi.

Leandro De Sanctis

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