Insospettabili sospetti | Recensione

Certi vecchietti terribili del cinema sono diventati una risorsa per portare sullo schermo storie magari improbabili, se non impossibili, ma godibili e divertenti. Insospettabili sospetti ne è un esempio, un film per famiglie che regge sulla classe di Michael Caine, Morgan Freeman e Alan Arkin, pensionati truffati dall’azienda per cui hanno lavorato una vita e vessati dalle banche, cedono alla tentazione di rapinare una banca.
L’ingenuità con cui tutto avviene ricorda come spesso le persone anziane tornino ad essere bambini, e non è un caso che una delle scene chiave che conduce all’epilogo, veda proprio una bambina determinante protagonista.
Inutile dire che gli scambi di battute tra i tre vecchietti sono il piatto forte: occhiate, sospiri, parole che divertono e inducono al relax attivo lo spettatore, chiamato a stare al gioco anche se alcune delle dinamiche non sono certo inedite.
Alan Arkin sembra ormai specializzato in queste parti da mattatore cinico della terza età con velleità, giustificate, sessuali. Da Little Miss Sunshine al Metodo Kominsky, passando per Spenser Confidential, successivo però a questo Insospettabili sospetti, uscito nel 2017.
Al riguardo anche per Ann-Margret la carriera di seduttrice cinematografica si è protratta oltre ogni immaginazione. Fu la prediletta della coppia Vittorio Gassman-Dino Risi, nei due film Il tigre e Il profeta, poi in Conoscenza carnale di Mike Nichols, vietato ai minori in Italia quando uscì, nel 1971. Nello stesso ruolo che la vede spasimare per Alan Arkin in questo film, apparve nella prima metà degli anni ’90 contesa da Jack Lemmon e Walter Matthau in Due irresitibili brontoloni e in Due improbabili seduttori (in originale Grumpy old men e Grumpier old men). Beh, nonostante i 76 anni, l’attrice svedese naturalizzata statunitense non sfigura affatto, sfoderando il suo fascino e un sex appeal condito di ironia.
Non è a film come Insospettabili sospetti che si chiede una valenza di denuncia, ma non c’è dubbio che ciò che si vede in merito al comportamento delle aziende (confesso ignoranza del sistema pensionistico americano: ma davvero un’azienda può comportarsi come si vede in questa storia?) lascia indignati, più che perplessi. E riguardo la condotta delle banche, beh, è proprio vero che tutto il mondo è paese. Come racconta la cronaca quotidiana dei giornali italiani, anche in questo periodo di pandemia e disoccupazione.
Una commedia fatta con criterio, magari ingenua ma da consigliare, specie per chi vuole godersi nella versione originale la recitazione di questi tre grandissimi attori. A dirigerla è Zach Braff, che interpretava il dottor Dorian della serie Scrubs, medici ai primi ferri.

Insospettabili sospetti, la scheda

INSOSPETTABILI SOSPETTI (orig. Going in style). Usa, 2017. Regia: Zach Braff. Interpreti: Morgan Freeman, Michael Caine, Alan Arkin, Ann-Margret, Matt Dillon. Durata 97 minuti. Ora su Netflix
*Visto in versione originale con sottotitoli.

Insospettabili sospetti, il trailer originale

Leandro De Sanctis

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