Sir Perugia declassata in Champions, la Cev poteva far meglio

Sir Perugia declassata in Champions, sorteggio in quarta fascia. La Cev in effetti avrebbe potuto e dovuto far meglio, a prescindere dal fatto che il ricorso del club umbro, respinto dal Collegio di Garanzia del Coni, verteva in ambito italiano. Una serie di sfortunati eventi, piccoli rispetto alla portata del Covid-19, ma sostanziali per il destino anche futuro della Sir Safety ha pesantemente penalizzato la squadra umbra.
Opinione personale è che pensare di ricorrere ad una classifica avulsa per contestare la trasmissione dei piazzamenti fatta dalla Fipav, a SuperLega congelata, era pura fantasia. Ma come abbiamo visto per il calcio, in certe situazioni si dice di tutto. Si pensava perfino di assegnare uno scudetto con l’algoritmo!
Il guaio è che la SuperLega è stata congelata ma le squadre non avevano giocato lo stesso numero di partite, questo è il grande ed evidente vizio di forma e sostanza. Ora è chiaro che la pandemia non era prevedibile, ma qualcosa dovrà pur insegnare in vista del calendario effettivo delle prossime stagioni. Basta con anticipi e posticipi ballerini a profusione, è chiaro che sia pure per cause di forza (forse) maggiore si è esagerato con gli spostamenti delle partite. Il prezzo del caotico calendario effettivo, come di altre cose, per carità, è stato salatissimo.
Perché sostengo che la Cev, la Confederazione Europea del Volley, ha molte responsabilità nel varare un sorteggio Champions con la Sir Perugia in quarta fascia? Primo perché una squadra italiana con il recente curriculum europeo in Champions come Perugia, NON può essere collocata nella fascia più bassa del sorteggio. Non è giusto per gli umbri ma nemmeno per chi se li troverà dinanzi nella fase a gironi. Ma del resto l’equità sportiva non è mai stata una priorità nelle scelte della Cev.
La grossa ingiustizia riguarda l’evaporazione della passata edizione della Champions League. Le squadre che si erano qualificate nei quarti di finale della Champions 2019-2020 (Perugia, Civitanova, Trento, Kemerovo, Novy Urengoy, Kedzierzyn-Kozle, Jastrzebski, Roeselare) avrebbero dovuto essere ripagate con la collocazione in prima fascia nel sorteggio. Tre italiane, due russe, due polacche, una belga. Sarebbe stato un risarcimento doveroso per i danni sportivi ricevuti con lo stop.

Così si è espresso il CONI

La Prima Sezione del Collegio di Garanzia, all’esito dell’udienza tenutasi in data odierna, presieduta dal Presidente Mario Sanino, ha respinto il ricorso presentato dalla società Sir Safety Umbria Volley Perugia Soc. Coop. Dilettantistica S.p.A. nei confronti della Federazione Italiana Pallavolo (FIPAV), e con notifica effettuata anche all’A.S. Volley Lube s.r.l. Società Sportiva dilettantistica, avverso la deliberazione del Presidente della FIPAV n. 21 dell’8 aprile 2020, ratificata con deliberazione del Consiglio Federale della FIPAV n. 39 del 27 maggio 2020, non pubblicate, nella parte in cui “dichiara definitive le classifiche di tutti i campionati all’odierna data di conclusione dall’attività agonistica, nonché avverso ogni altro provvedimento consequenziale e connesso, oltre che presupposto.
Ha, altresì, disposto che le spese seguano la soccombenza, liquidate in 3.000 euro, oltre accessori di legge, a carico della ricorrente Sir Safety Umbria Volley Perugia Soc. Coop. Dilettantistica S.p.A. e in 3.000 euro, oltre accessori di legge, a carico della A.S. Volley Lube s.r.l., in favore della resistente FIPAV.

Leandro De Sanctis

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