Coppa Italia, Milan-Juventus 1-1

Coppa Italia, Milan-Juventus 1-1. Sento parlare Sarri e fatico a credere che sia un allenatore della Juventus a commentare in quel modo la semifinale giocata a San Siro. Sono abituato a sentire i tecnici di altre squadre che raccontano partite diverse da quelle che tutti gli altri spettatori hanno visto. La cosa positiva è che la Juventus è riuscita ad evitare la quarta sconfitta consecutiva in trasferta. Sgusciando via anche dall’orlo del precipizio di uno 0-1 ad alto rischio di eliminazione, nella prima semifinale della Coppa Italia.
Il 62% di possesso palla non è servito non solo a segnare, ma nemmeno ad aumentare i tiri in porta, scandalosamente ridottisi nelle ultime partite. L’anno scorso la Juve era la squadra che tirava di più: in porta e nello specchio. Ora le conclusioni arrivano con il contagocce.
Se il migliore in campo è risultato il portiere Buffon, se nonostante questo la squadra ha incassato un altro gol, proseguendo con la media di una rete subita a partita: l’attacco non attacca, a Cristiano Ronaldo, poi di nuovo decisivo su rigore, non è arrivata una palla che sia stata una. CR7 non ha in pratica tirato in porta.
Dybala è stato attivissimo e prezioso in ogni zona del campo e per indurre a falli (e fallacci) i milanisti. Però in zona tiro è arrivato stanco e non ne ha azzeccato uno. Gli unici tiri sono arrivati da Cuadrado, riportato all’ala fino a quando De Sciglio ha fatto posto a Higuain nel tentativo di recuperare lo svantaggio.

Solo passaggi, la Juve non tira più

Continuo a non capire quale possa essere il bel gioco che la Juventus sta inseguendo. La fitta ragnatela di passaggi in velocità nello stretto, specie se fatta tra l’area e il centrocampo, non produce effetti sull’attacco. Non è divertente vedere i bianconeri passarsi la palla, rispedirla verso la propria area anche quando erano arrivati a ridosso dell’area avversaria. Non è divertente vedere spesso perdere palloni che gli avversari, interrompendo l’esasperato palleggio, trasformano in occasioni da rete.
Pjanic né altri inventano azioni e trame. Solo una stucchevole serie di tocchi evanescenti.
In occasione del gol di Rebic ha sbagliato soprattutto De Sciglio, che non ha chiuso la marcatura con decisione. La rovesciata di Ronaldo finita sul braccio spalancato di Calabria che era di spalle riaccende le polemiche e autorizza a ripetere per l’ennesima volta che le regole attuali sui tocchi di mano sono demenziali e stanno uccidendo il calcio, alimentando sospetti dovuti anche alla scarsa memoria (ogni volta che c’è di mezzo la Juventus). Per i banali conduttori televisivi meglio insistere su un confronto forzatissimo (il tocco del cagliaritano Cerri sanzionato contro il Brescia non interrompeva un tiro in porta, come accaduto a San Siro), piuttosto che ribadire che la sciocca spinta su Cuadrado era da punire col penalty.
Ma l’arbitro Valeri non sempre ha valutato bene i falli, anche se non è colpa sua se i milanisti diffidati non sono andati troppo per il sottile nel randellare Dybala e compagni.

Ronaldo non tira ma continua a segnare

Tornando al gioco juventino che non si vede, con un Ronaldo che segna sempre, possibile che non si giochi per metterlo in condizione almeno di provare il tiro? Sarri, e solo lui, sostiene che Ramsey ha giocato un’ottimo primo tempo. Io che non sono Sarri dico che ho visto spesso ampie zone d’attacco scoperte: sembrava che i giocatori fossero più preoccupati e attenti a tenere le posizioni dettate dal tecnico che a seguire la partita e trovarsi al posto giusto. E così una Juve troppo spesso senza centravanti, altrettanto spesso con una intera fascia sguarnita e le opzioni offensive ridotte della metà. Io che non sono Sarri continuo a vedere una squadra senza più un’identità, con qualche inutile acquisto inadeguato e con una difesa che non sa più difendere. Ora tutti invocano Chiellini: il suo rientro sarà importante ma dopo un’operazione come la sua ce ne vuole di tempo per tornare al top. Guai a pensare che basti lui per non subire più gol.
Il Milan esce dal campo con la convinzione che avrebbe meritato di più. Forse sì, se si tiene conto che ha tirato di più e meglio. E che il suo portiere Donnarumma ha dovuto compiere una sola parata, su Cuadrado nel primo tempo. Pareggio tuttavia prezioso, anche se c’è poco da vantarsene. Da sette anni la Juve non pareggiava in Coppa Italia. Ma se avesse perso, contro un Milan per giunta rimasto in dieci dal 72′, la bufera attorno a Sarri sarebbe stata forse ingovernabile.

Milan-Juventus 1-1, il tabellino

RETI: Rebic 16′ st, Ronaldo rig. 46′ st
MILAN G.Donnarumma; Calabria, Kjaer, Romagnoli, Hernandez; Castillejo (35′ st Saelemaekers), Kessie, Bennacer, Calhanoglu (42′ st Paquetà), Rebic (28′ st Laxalt), Ibrahimovic
A disposizione: Begovic, A.Donnarumma, Gabbia,  Musacchio, Brescianini, Bonaventura, Leao, Maldini
Allenatore: Pioli

JUVENTUS Buffon; De Sciglio (24′ st Higuain), De Ligt, Bonucci, Alex Sandro; Ramsey (17′ st Bentancur), Pjanic, Matuidi (28′ st Rabiot); Cuadrado, Dybala, Ronaldo
A disposizione: Szczesny, Pinsoglio, Danilo, Rugani, Coccolo, Olivieri, Wesley,
Allenatore: Sarri
ARBITRO: Valeri
ASSISTENTI: Bindoni, Fiorito
QUARTO UFFICIALE: Chiffi
VAR: Nasca, Vivenzi
AMMONITI: 29′ pt Ibrahimovic, 30′ pt Ramsey, 42′ pt Hernandez 13′ st Kessie, 24′ st Castillejo, 27′ st Hernandez, 45′ st Calabria
ESPULSI: 27′ st Hernandez

Leandro De Sanctis

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