Maratoneti stranieri, cambia la legge

Maratoneti stranieri, cambia la legge, la partecipazione sarà semplificata e agevolata.
Pochi giorni fa la Camera dei Deputati ha approvato la mozione parlamentare finalizzata a semplificare la presenza di atleti stranieri nelle maratone italiane e nelle altre gare no-stadia. Il testo presentato dal presidente onorario del Montecitorio Running Club Maurizio Lupi e sottoscritta da deputati di ogni schieramento politico è stato approvato dall’Aula di Montecitorio con 413 voti a favore e 0 contrari, e ha ottenuto il parere favorevole del sottosegretario alla Salute Sandra Zampa.
Ora la palla passa al Governo che si impegna ad adottare iniziative normative che consentano agli atleti stranieri di potersi iscrivere alle manifestazioni «no-stadia» che si svolgono sul territorio italiano (corsa e marcia su strada, corsa campestre, corsa in montagna, ultramaratona, trail running e nordic walking) basandosi sulle rispettive leggi di tutela sanitaria specifiche relative al proprio Paese di residenza, anziché presentando una certificazione medica agonistica rilasciata da un medico dello sport iscritto all’albo italiano. Durante le dichiarazioni di voto, i rappresentanti di tutte le forze politiche hanno sottolineato la centralità delle maratone per il benessere e lo sviluppo delle città. A tal proposito, il Governo si impegna anche a considerare le maratone e le mezze maratone nell’ambito di un piano strategico di sviluppo economico, attivando, insieme al CONI, alla FIDAL e a Sport e salute spa, un tavolo di lavoro specifico.

La soddisfazione di Giomi, presidente Fidal

 Il presidente della FIDAL Alfio Giomi ha espresso grande soddisfazione: “Lo ritengo un traguardo di grandissima rilevanza. Era la cosa più importante che in questi anni ci veniva richiesta da tutti gli organizzatori delle manifestazioni internazionali di corsa su strada. Se è stato possibile ottenerla è grazie, da una parte, al prestigio di cui gode oggi la nostra Federazione, dall’altra dalla mirabile opera fatta a tal proposito dall’onorevole Maurizio Lupi, a cui va il più caloroso ringraziamento da parte di tutto il mondo dell’atletica, e dai suoi tantissimi colleghi di ogni parte politica che hanno sostenuto con convinzione tale mozione”.

Il punto di Fabio Pagliara, segretario Fidal

Da molti anni la FIDAL è impegnata nella semplificazione delle norme interne per poter consentire a tutti i cittadini, italiani e stranieri, di esprimersi liberamente tramite l’attività sportiva, specialmente l’atletica leggera, nel rispetto della vigente legislazione statale.Ferma restando la volontà da parte della Federazione di non intervenire in merito alla documentazione sanitaria necessaria per la partecipazione degli atleti italiani all’attività agonistica, l’esigenza nasce per quanto riguarda la documentazione sanitaria degli atleti stranieri non tesserati.
Già il 9 marzo 2017, tramite una mozione a firma dell’On. Daniela Sbrollini, è stato portato avanti un primo progetto di emendamento alla vigente legislazione in merito alla certificazione medica agonistica riproposto ora con la mozione dell’On. Maurizio Lupi presentata alla Camera dei Deputati negli ultimi mesi del 2019.Tale mozione è incentrata sulla possibilità da parte degli atleti stranieri non tesserati di partecipare alle manifestazioni agonistiche che si svolgono sul territorio italiano presentando la certificazione medica prevista nel proprio paese di origine per la stessa attività.

Iter semplificato

In tal modo verrebbe semplificato l’iter di partecipazione alle gare in Italia, come già accade nella maggior parte dei Paesi del mondo, soprattutto in quelli che ospitano manifestazioni di carattere internazionale ad alta partecipazione.La vigente normativa è disposta dal Decreto del Ministero della Sanità del 18 febbraio 1982 e prevede l’obbligo di certificazione medica agonistica rilasciata da un Medico dello Sport iscritto all’albo italiano per tutti i cittadini, ivi compresi gli atleti stranieri, che intendono gareggiare in Italia. Il rilascio di un certificato medico secondo tale indicazione prevede, da parte di cittadini stranieri, la necessità di organizzare il viaggio in Italia giorni prima rispetto alla gara alla quale sono interessati a partecipare, comportando quindi un aggravio di costi e complicazioni, senza la certezza di poter poi gareggiare.
Quello che attualmente accade nella maggior parte dei paesi europei e nel resto del mondo è la possibilità di gareggiare presentando la certificazione medica del proprio paese, documento senza dubbio necessario per garantire la salute delle persone ma che non ne limita la partecipazione. Questo genera oltre che un incremento di partecipanti alle manifestazioni, anche un notevole indotto economico e occupazionale per le città ospitanti.

L’apertura della Fidal

La FIDAL, all’interno del proprio ambito di azione, consente agli atleti stranieri non tesserati di presentare un certificato medico agonistico prodotto nel proprio Paese di origine ma conforme a quanto previsto dal Decreto Ministeriale del 1982 per quanto riguarda la tipologia di esami a cui sottoporsi. Tale apertura ha certamente incentivato la partecipazione ma non nella misura sperata in quanto il rilascio del certificato medico agonistico in Italia ha un costo relativamente contenuto mentre all’estero, non esistendo la figura del Medico dello Sport, tale certificato viene molto spesso ad avere costi eccessivamente elevati, disincentivandone il rilascio.
A seguito di uno studio approfondito, è emerso che la migliore strada da percorrere sarebbe quella di una modifica normativa che consentirebbe di superare queste difficoltà di carattere burocratico, fermo restando il rispetto della tutela sanitaria degli atleti, che devono comunque produrre una documentazione medica idonea alla pratica dell’attività sportiva.
La proposta di emendamento normativo è stata accolta positivamente dai maggiori organizzatori italiani di manifestazioni internazionali che, in occasione del convegno Runeconomy del 17 marzo 2017, hanno sottoscritto un documento con il quale supportavano la prima mozione presentata, auspicandone una rapida discussione ed approvazione al fine di snellire le procedure inerenti la partecipazione degli atleti stranieri sul territorio italiano.

Coinvolgimento generale

Con la successiva presentazione della mozione a firma dell’On. Lupi c’è stato un ulteriore coinvolgimento delle società organizzatrici nonché del Gruppo di Coordinamento che riunisce tutti i più grandi organizzatori italiani di maratone e mezze maratone, i quali si sono mossi contattando nelle forme più trasversali le varie parti politiche e le amministrazioni comunali e regionali, trovando un riscontro positivo all’iniziativa. L’analisi svolta negli ultimi anni porta ragionevolmente a pensare che con un intervento di questo genere il mondo dello sport italiano, e dell’atletica leggera in particolare, ne gioverebbe in maniera significativa, come dimostrato dal trend in continua crescita in tutto il mondo di appassionati del running che sempre più scelgono le grandi capitali europee e mondiali per correre e trascorrere le vacanze insieme alle proprie famiglie.
Nel conto dei benefici di una modifica normativa di tale portata va inserita certamente la possibilità di rilanciare le grandi metropoli e le città d’arte, che ne gioverebbero in termini di turismo e pil, oltre a vedere un incremento occupazionale nelle zone interessate.

Leandro De Sanctis

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