La Serie A1 vota Ghiretti ma la Lega donne resta a Fabris

La A1 vota vota Ghiretti ma la Lega donne resta a Fabris. La Lega Pallavolo Femminile ha confermato alla presidenza Mauro Fabris, a cui il movimento femminile delle società si affidò nell’ormai lontano 2006. Per la settima volta (2008, 2010, 2012, 2013, 2015, 2017 e 2020) l’Assemblea lo ha votato, ma stavolta non c’è stata la consueta unanimità. Anzi, tutt’altro. L’assemblea elettorale ha detto molte cose su cui il movimento e il confermato presidente non potranno fare a meno di riflettere.
Se per la prima volta Mauro Fabris, che si era dimesso per protesta contro la Fipav nei giorni roventi del Covid-19, congiuntamente al presidente della Lega Maschile Diego Mosna, ha dovuto incassare una forte espressione di dissenso, qualcosa vorrà pur dire.
Se il campionato di vertice del femminile avrebbe preferito l’alternativa Roberto Ghiretti, non certo un nome nuovo in assoluto ma portatore di una candidatura solida e di una lunga esperienza in questo e in altri sport, per il movimento e non contro la persona Mauro Fabris, significa che il presidente rieletto dovrà considerare sotto un’ottica diversa alcune o molte delle strade finora percorse.
Da osservatore esterno, devo ammettere che ho trovato scarso fair play e punte di acidità nel corso della campagna elettorale. Perché poi la parola elezioni, le campagne elettorali, siano politica vera o politica sportiva, inducono talvolta a smarrire calma, stile e serenità. Ma alla luce del voto, il presidente Fabris aveva i suoi motivi nel tradire quello che sembrava un certo fastidio. Era forse la prima volta che si trovava ad avere un avversario di livello per la poltrona presidenziale, dopo anni di routine plebiscitaria.
Per Roberto Ghiretti erano elezioni complicatissime e va ammirata la passione sportiva che lo ha indotto a mettersi coraggiosamente in gioco, nonostante l’esiguo tempo intercorso tra l’annuncio della candidatura e il voto. Coraggiosamente perché il suo avversario era doppiamente politico, di lungo corso. Nelle federazioni e nelle leghe, di qualsiasi sport, spesso chi guida è avvantaggiato, conoscendo bene la macchina elettorale e le strade per costruire il successo anche quando la strada appare impervia.
Non a caso anche in questa occasione (come in un’altra vita, in altre elezioni), i cambiamenti di fronte, ciò che viene chiamato “tradimento” di voto tra quanto si dichiara e quanto poi si fa al momento del voto, pare abbiano avuto un peso determinante. Anche perché Ghiretti sarà anche romanticamente coraggioso quando si parla della pallavolo che è stato e sarà sempre il suo grande amore, ma non è certo uno sprovveduto. Se si è tuffato è perché probabilmente gli era stato dipinto un certo scenario.
Alla resa dei conti, la Lega Pallavolo Femminile ha scelto di non cambiare, ma ora si ritrova spaccata e divisa. Se non ha cambiato la guida, forse dovrà riflettere sull’opportunità di cambiare altro. Scelte, strategie, obiettivi, modalità per raggiungerli. Anche per il presidente confermato non credo sia il massimo governare l’alto livello, la Serie A1, nella consapevolezza che la maggioranza dei club avrebbe voluto un altro manico. E’ la scommessa che da oggi lo coinvolgerà.

I voti espressi dall’Assemblea

Mauro Fabris sarà il Presidente della Lega Pallavolo Serie A Femminile per il triennio 2020-23. L’Assemblea, presenti in videoconferenza 14 Club di Serie A1 e 19 Club di Serie A2, ha espresso il proprio voto rieleggendo il presidente uscente, all’ottavo mandato consecutivo, con 20,143 voti, contro i 17,857 voti ottenuti da Roberto Ghiretti, unico altro candidato.  Fabris ha avuto 6 voti di A-1 e 12 di A-2, per Ghiretti 8 voti di A-1 e 7 di A-2. **
L’Assemblea ha in seguito eletto i membri del Consiglio di Amministrazione, che sarà composto per la Serie A1 da Emanuele Catania (Volley Millenium Brescia), Sandra Leoncini (Savino Del Bene Volley Scandicci) e Giuseppe Pirola (UYBA Volley) e per la Serie A2 da Carmelo Borruto (Volley Academy Sassuolo) e Carla Burato (Unione Volley Montecchio Maggiore)

** fonti: iVolley magazine; Dal 15 al 25

Leandro De Sanctis

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