E’ stata una serata decisamente particolare quella vissuta a Piacenza. La
storia, triste, amara e surreale è ormai arcinota a chi si interessa
alle vicende pallavolistiche. C’è stato un presunto acquirente della
società messa in vendita dal presidente Guido Molinaroli che è diventato
proprietario senza aver ancora speso un centesimo. Misteri della
finanza creativa, o delle truffe, non si sa bene. Ma quel che molti
temono si verrà a smascherare nelle prossime ore. Come sempre si parla
(o fantastica?) di un’altra cordata dai contorni indefiniti (arabi e
russi vanno sempre di moda e fanno scena, accendendo la fantasia dei
tifosi). Però man mano che passa il tempo prende invece consistenza
l’ipotesi più sgradita: l’abbandono della Copra Piacenza.
giocatori, far sentire il loro calore, e insultare con una serie di
striscioni il fantomatico nuovo proprietario. Ancora una volta a
brillare è stata la parte migliore del volley, i giocatori. «Non è
facile in queste condizioni – ha ammesso Valerio Vermiglio, capitano
azzurro di lungo corso tornato a giocare in Italia dopo una positiva
esperienza in Russia – ma noi abbiamo cercato di concentrarci solo sul
campo e dare il meglio». Risultato: Verona schiantata senza troppi
complimenti. In attesa dell’epilogo di una situazione che non solo il
club piacentino dovrà spiegare nei dettagli, se le cose dovessero finire
come nessuno vorrebbe e molti temono.
La serata infrasettimanale
non ha riservato grande spettacolo sui sei campi. Troppo netto è apparso
il divario tra le grandi, che hanno vinto senza nemmeno soffrire un
po’, e le squadre di minor cabotaggio, che non sono state in grado di
fare miracoli, di opporre adeguata resistenza.
il cammino di Ravenna, un nome che nel volley ha scritto pagine
gloriose, e che in punta di piedi, attorno alla figura di Beppe Cormio e
non senza dubbi, sta cercando di ritrovare la strada maestra per la
gloria. Con meno soldi di un tempo ma con la stessa passione.