CALCIO Zuniga saltella, lo sguardo di Ljajic

Almeno tre volte a settimana, impegni permettendo ho modo di seguire al mattino i tg sportivi a ritmo continuo di SkySport24. Mentre faccio altro: cammino, pedalo. Cuffiette nelle orecchie e occhi anche sul video. E’ il bello dei nuovi centri fitness…
Ascoltare e riascoltare, magari distogliendo lo sguardo dal video, aiuta a rendersi conto di cose che ormai vengono ritenute normali. Il calcio raccontato in tv se non 24 ore al giorno, almeno 18, ha tra le controindicazioni quella di creare una realtà virtuale, spesso molto distante dalla realtà. Dovendo parlare, parlare, parlare, è naturale che si finisca anche col dire se non sciocchezze, sicuramente ad ingigantire dettagli trascurabili e senza importanza. Talvolta ci scappano irresistibili spunti comici. Stamane ad esempio si è ascoltato il conduttore chiedere alla inviata dal ritiro della Fiorentina che sguardo avesse Ljajic, un altro dei calciatori che d’estate avverte mal di pancia perchè vuole andare a giocare altrove. Scelte di vita ovviamente, le fanno tutti, non per guadagnare più soldi e farli guadagnare al procuratore. 
La malcapitata cronista si è ben difesa, raccontando che se un giocatore passa in pullman o in auto con vetri oscurati, sedendo in un posto che non sia al finestrino e magari porta occhiali da sole, beh, per leggere lo sguardo incacchiato o sereno ci vorrebbe un mago (non Otelma però).
Tornando a Zuniga, sono stati raccontati gli intrighi di mercato tra Napoli e Juve, che nonostante le parole dette, hanno ricominciato a discuterne. Ma è stato detto che dopo quello che ha fatto Zuniga, come si fa a ipotizzarlo in banconero? Ora qualcuno potrà pensare che Zuniga ha fatto chissò cosa. Ha insultato giocatori o dirigenti juventini? Macchè. Il “dopo quello che ha fatto Zuniga” si riferisce ai saltelli fatti dal colombiano durante l’amichevole col Galatasaray, dopo il bel gol segnato proprio da Zuniga. Il San Paolo ha iniziato il solito coro chi non salta… eccetera eccetera (in questo caso juventino è) e il giocatore, che in ritiro era stato bersagliato dai tifosi per non aver accettato di saltare, stavolta è stato al gioco ed è rimbalzato sull’erba. Qualche saltello, ma è bastato a mandare in visibilio il tifoso partenopeo standard.
Ma provate a immaginare i fiumi di parole spesi se Zuniga non avesse segnato e saltato. Apriti cielo. Ragioni di opportunità facilmente comprensibili. Come avrebbe fatto a vivere e giocare a Napoli se poi il mercato non lo porterà altrove? Zuniga non ha fatto proprio nulla di offensivo. Se qualche tifoso juventino se l’è presa, peggio per lui se non ragiona. Come i fischi a Isla, che forse alla fine non va all’Inter e resta alla Juventus. Sono stati interpretati come atto di protesta contro il giocatore, che peraltro non ha reso come ci si aspettava perchè reduce da un brutto infortunio. Ora che sta bene…Meglio tenerlo. Forse i fischi erano diretti alla scelta del giocatore cileno di voler andare all’Inter, non testimonianza che il fan juventino non volesse più Isla in squadra. Quindi, a ben considerare, erano fischi di stima e non di ostilità. Pò  esse? Pò esse, pò esse, direbbe il mio amico Lando Fiorini.
E comunque il calcio chiacchierato può risultare insopportabile. Tempeste in bicchierini di carta, un mondo a parte autoreferenziato. Amo il calcio che dura 90 minuti, magari 120, al massimo arrivo ai rigori. Quel che viene dopo, è un teatrino se non insopportabile, talvolta fastidioso.

Leandro De Sanctis

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