Elvis | Recensione film

Elvis | Recensione film. Baz Luhrmann si rituffa nel mondo della musica scegliendo di raccontare uno dei grandi e irraggiungibili miti del secolo scorso, Elvis Presley. Sessantuno album, un miliardo di dischi venduti tra il 1953 e il 1977, cifre insuperabili anche perché oggi ormai i dischi e i cd li acquistano in pochi. Per gli amanti della musica Elvis è un film imperdibile, anche se non completamente soddisfacente. Nei primi minuti le scelte vorticose del regista fanno venire il capogiro, poi fortunatamente si calma e ci si può lasciar incantare dai fuochi d’artificio di colore e musica.

Elvis è importante per chi lo amò e per chi lo vorrà conoscere oggi, per capire il suo fondamentale ruolo sia a livello storico musicale che politico. In un periodo in cui l’America manteneva e spingeva le leggi segregazioniste, Elvis era amico degli artisti di colore e fan della loro musica, che faceva sua e riproponeva con uno stile sfacciato che sarebbe ben presto diventato il marchio di fabbrica della ribellione giovanile. L’establishment politico e religioso ha sempre valutato la musica come una cosa sovversiva, provando invano a mettere la museruola con la censura e gli arresti ingiustificati.
Fa sensazione vedere le catene che ai concerti separavano il pubblico bianco dai neri, ma le prime scene d’isteria e di entusiasmo del pubblico soprattutto femminile, furono per Elvis Presley, per il re del Rock’n’Roll che cantava attingendo da molti generi per rileggerli e trasformarli a modo suo: il rhythm and blues e il country, il gospel e gli spiritual, tra melodico, tradizionale e pop in senso esteso. Cantava quello che gli piaceva ascoltare. Poi vennero i Beatles e i Rolling Stones ma il soprannome Elvis the pelvis che Presley indusse a generare per quel suo movimento di anche e bacino rappresentò una prima volta storica nel rapporto tra cantanti e pubblico: la sintesi del delirio della platea giovane delle ragazze, che urlavano la loro ribellione anche con richiami sessuali a gabbie e schemi.

Austin Butler e Tom Hanks, Elvis e Parker

Austin Butler è valido interprete del mito Elvis, che ascoltiamo in un tripudio di canzoni e abiti ai confini e oltre il kitsch. Il suo volto dolente trasmette la debolezza e le contraddizioni di un grande artista che rimase invischiato e intrappolato per sempre nella rete del subdolo Colonnello Parker, interpretato da un quasi irriconoscibile Tom Hanks, con protesi di doppio mento. L’Elvis bambino si tuffa nel mondo musicale dei neri, ne assorbe gusti e dà ingenua lezione di umanità, ammirandone e riproponendone le canzoni che lo scuotono e lo colpiscono, controcorrente con il cattivo pensiero degli Stati Uniti, oppressivi, dittatoriali e disumani con la gente di colore.
La famiglia, il rapporto con la madre, una carriera che si sviluppa e cresce mentre la storia scorre accanto con eventi tragici: l’uccisione dei Kennedy, l’assassinio di Martin Luther King.
Il film è forse fin troppo centrato sulla figura del Colonnello Parker, un imbonitore truffaldino come ce ne sono tanti nel mondo della musica. Parker lo aiutò a diventare celebre ma poi lo imprigionò perseguendo i suoi fini e infine “vendendolo” a Las Vegas, la sua prigione dorata degli ultimi anni. Elvis voleva conquistare il mondo ma a parte una manciata di concerti in Canada, non riuscì a fare ciò che voleva: cantare e suonare in Europa, in Giappone, nel mondo. Il film di Luhrmann ne spiega le ragioni e rilegge il rapporto con la moglie Priscilla e la figlia Lisa Marie.
Lo spettatore ne saprà di più sulle ragioni che condussero Elvis Presley alla prematura morte, il 16 agosto del 1977, a soli 42 anni. Una giornata che anche personalmente non dimentico, essendo legata ad un passaggio particolare della mia vita.

Elvis, c’è tanto, ma manca molto

Nonostante le oltre due ore e mezza di durata del film, tante cose sono rimaste fuori e qualcuna manca non poco: dal rapporto con i musicisti alla sua carriera cinematografica a cui tanto teneva. Ciò che portò al divorzio lo si intuisce e lo sintetizza Olivia De Jonge, la Priscilla del film: non le giovani amanti ma la sua dipendenza dalle droghe, dai medicinali che assumeva sempre più per affrontare gli spettacoli. Viene risparmiato anche l’Elvis tragico avviato verso la dissoluzione, gonfio e bolso, incapace di cantare e farsi capire dal pubblico. Un mito che fa tristezza e suscita compassione, altro artista in fondo fragile, incapace di vivere la sua vita con la qualità del suo talento.
Ecco perché, pur con i suoi limiti e le sue omissioni, Elvis è un film da vedere.

Graceland e le influenze sugli italiani

La sua Graceland è diventata un museo, una maestosa tenuta al numero 3734 del Boulevard Elvis Presley, a Memphis, nel Tennessee, è la seconda meta più visitata degli Stati Uniti dopo la Casa Bianca. La musica di Elvis ebbe un seguito importante anche tra i cantanti italiani, più o meno pesantemente a lui ispirati: da Adriano Celentano (detto Il molleggiato) a Little Tony, a Bobby Solo.

Elvis

ELVIS – Stati Uniti/Australia- Durata 159 minuti.
Regia: Baz Luhrmann
Interpreti: Austin Butler , Tom Hanks, Elen Thompson, Richard Roxburgh, Olivia De Jonge, Luke Bracey.
* visto in versione originale.

Elvis, la track list della colonna sonora in cd

TRACKLIST

[0:29] 1. Elvis Presley – Suspicious Minds (Vocal Intro)
[2:11] 2. Elvis Presley – Also Sprach Zarathustra/An American Trilogy
[3:04] 3. Doja Cat – Vegas
[3:17] 4. Eminem – The King And I
[2:49] 5. Swae Lee – Tupelo Shuffle
[3:35] 6. Elvis Presley – I Got A Feelin’ In My Body
[3:47] 7. Elvis Presley – Craw-Fever
[4:07] 8. Elvis Presley – Don’t Fly Away (PNAU Remix)
[2:49] 9. Kacey Musgraves – Can’t Help Falling in Love
[3:18] 10. Elvis Presley – Product of the Ghetto
[3:17] 11. Måneskin – If I Can Dream
[2:43] 12. Stevie Nicks – Cotton Candy Land
[2:14] 13. Austin Butler – Baby, Let’s Play House
[2:24] 14. Elvis Presley – I’m Coming Home (Film Mix)
[3:29] 15. Shonka Dukureh – Hound Dog
[2:24] 16. Les Greene – Tutti Frutti
[4:06] 17. Yola – Strange Things Are Happening Every Day
[2:08] 18. Austin Butler – Hound Dog
[2:14] 19. Denzel Curry – Let It All Hang Out
[2:21] 20. Austin Butler – Trouble
[4:33] 21. Lenesha Randolph – I Got A Feelin’ In My Body
[2:43] 22. Elvis Presley – Edge of Reality (Tame Impala Remix)
[3:18] 23. Elvis Presley – Summer Kisses/In My Body
[2:44] 24. Elvis Presley – ’68 Comeback Special (Medley)
[2:46] 25. Jazmine Sullivan – Sometimes I Feel Like A Motherless Child
[3:12] 26. Elvis Presley – If I Can Dream (Stereo Mix)
[3:02] 27. Elvis Presley – Any Day Now
[4:17] 28. Elvis Presley – Power of My Love
[3:59] 29. Austin Butler – Vegas Rehearsal/That’s All Right
[6:18] 30. Elvis Presley – Suspicious Minds (Film Edit)
[4:56] 31. Elvis Presley – Polk Salad Annie (Film Mix)
[3:04] 32. Elvis Presley – Burning Love (Film Mix)
[2:40] 33. Elvis Presley – It’s Only Love
[3:47] 34. Paravi – Suspicious Minds
[3:39] 35. Elvis Presley – In the Ghetto (World Turns Remix)
[3:24] 36. Elvis Presley – Unchained Melody (Live at Ann Arbor, MI)

Leandro De Sanctis

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