Tyson visto da vicino, ce lo racconta Fausto Narducci

Tyson visto da vicino, ce lo racconta Fausto Narducci che per tanti anni è stato testimone dei match dell’uomo più cattivo del pianeta, The Baddest Man on the Planet, come inviato della Gazzetta dello Sport. Il viaggio nel pianeta Mike Tyson si propone di non giudicare ma di raccontare,
Mike, la boxe, gli extra della sua tormentata e spesso violenta esistenza, nata sotto il segno del disagio e della violenza, perché quando si iene al mondo nel quartiere più malfamato di Brooklyn, il destino è quasi già scritto.
Come spesso capita nella recente letteratura sportiva, il racconto di Fausto Narducci non è destinato solo a chi ama la boxe. Certo, ci sono i match, gli avversari, le storie del ring e i retroscena di match organizzati o saltati, ma il contorno non è certo meno interessante e con Tyson diventa spesso il piatto principale del menù.
Perché la storia di Mike Tyson comincia quando lui è ancora un ragazzino, attraversa una vita consumata in fretta dentro e fuori dal carcere . Un’esistenza segnata da incontri: quelli brutti che lo portarono sul lato selvaggio della strada, quelli fondamentali per farne di lui anche un pugile, uno dei più grandi di sempre tra i pesi massimi. Ma se inizialmente si parlava di lui per la selvaggia rapidità con cui metteva al tappeto i suoi avversari, poi sono state le disavventure con cui si è complicato la vita ad accompagnarlo nel corso degli anni.
Nel libro di Fausto Narducci c’è non dico tutto perché sarebbe impossibile, ma molto. Aneddoti, retroscena, eventi che risultano interessanti anche se in realtà si tratta di storie drammatiche.
Catskill, Cus D’Amato e signora, Muhammad Ali, le mogli, i figli, le accuse di stupro, le sliding doors del suo destino, il cinema, l’Italia, il Festival di Sanremo. Una lettura che aiuta a comprendere le radici di un personaggio forse unico della boxe e dello sport. The Baddest man on the Planet: e Fausto Narducci lo ha guardato negli occhi, ci ha parlato da vicino, anche coraggiosamente perché non c’è dubbio che pararsi dinanzi a Tyson, a tu per tu, non fosse cosa da poco per un giornalista abituato a raccontare le storie della boxe e non a salire sul ring con i guantoni…
Scherzi a parte, nel libro si narra la violenza ma anche l’umanità. Dei secondini appassionati di boxe che provano a tracciare un futuro diverso ai ragazzi perduti. Di Cus D’Amato e di sua moglie, personaggi quasi fuori posto per la loro onestà e comprensiva umanità, in un mondo spesso corrotto, a vari livelli.
I match, le orecchie staccate a morsi, il mito di Ali, le Olimpiadi, i soldi, tantissimi soldi, guadagnati e svaniti, le ville faraoniche. Leggendo il libro, si comprende come la forte presenza scenica di Mike Tyson, nella vita come sul ring, abbia avuto un impatto indelebile e indimenticabile, anche per chi ha dovuto solo avvicinarsi a lui per provare a decifrarlo, prima ancora che raccontarlo.

MIKE TYSON The Baddest Man on the Planet. Di Fausto Narducci. Diarkos edizioni, collana Grande sport. 258 pagine. Prezzo: 18 euro.

Leandro De Sanctis

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