Genitori vs Influencer | Recensione

Genitori vs Influencer è scritto da mani che sanno cosa dire e come raccontare una tematica che fa parte del mondo di oggi. Da una parte la cultura tradizionale dei genitori, laddove presente, dall’altra l’assurda mania figlia delle deformazioni da web, la figura degli influencer. Due mondi sconosciuti che si odiano e detestano. Con appropriate motivazioni da parte dei genitori (il monologo con cui il professor Paolo Martinelli (Fabio Volo) fotografa gli influencer è sottoscrivibile al mille per mille e fissa una realtà incontestabile. Un duello che smaschera la povertà intellettuale dell’influencer Ele-O-Nora (in questa storia interpretata da Giulia De Lellis) idolo della figlia del prof (una simpatica Ginevra Francesconi) e i fini per lo più commerciali di queste figure, paradossalmente ma non troppo, prive di spessore culturale, intrise solo della logica fuorviante del mercato contemporaneo.
Gli influencer come evidente totem del disfacimento sociale, indicatori di una caduta agli inferi pilotata da una distorta logica del business, che coinvolge soprattutto le nuove generazioni, manovrate dagli squali pronti a cavalcare ogni moda purché redditizia.
L’influencer di oggi si adegua e rappresenta la povertà di contenuti e cultura. Una volta si definivano opinion leader quelle persone che in vari campi della cultura soprattutto, diffondevano opinioni autorevoli ed erano seguiti e considerati nella cerchia di rapporti umani e professionali. Ai tempi dell’università, seguendo i corsi di teoria e tecniche di comunicazioni di massa ebbi modo di capire che rientravo in quella categoria, opinion leader. Ma i requisiti erano decisamente altri, assai lontani dalle caratteristiche di un influencer odierno.
Pur senza approfondire troppo, Genitori vs Influencer, il film di Michela Andreozzi, mostra chiaramente parte di questo fenomeno che si potrebbe definire ridicolo se non fosse tremendamente considerato nella realtà di oggi.
E quando da un amico di un amico tempo fa mi è arrivato l’invito ad aiutarlo a diventare influencer, ho capito che siamo precipitati in un abisso dal quale è difficile evadere e distinguersi. Se un tempo si sognava di diventare attori o calciatori, attrici o rockstar, oggi si può sognare di diventare influencer. Così, a tavolino, senza obbligo di requisiti se non una gran dose di faccia tosta, inventiva e nessun senso del ridicolo o del pudore.
E’ la degenerazione dei nostri tempi, dove non conta la qualità di un musicista o di uno scrittore, uomo o donna che sia, ma i like e le visualizzazioni. Con questo criterio Fellini, Bergman o Bunuel non sarebbero mai diventati famosi artisti del cinema. Ce li vedete Lucio Battisti, Lucio Dalla o Banco e PFM affidare i loro destini ai like o a Spotify?
Ieri la nicchia culturale quali alimentava il mito di un autore o artista culto non di massa, oggi non esiste se non nelle anonime cifre virtuali, spesso letteralmente comprate. Complice l’impoverimento anche di chi sceglie, non più leggendo o ascoltando e valutando, ma solo tenendo d’occhio i numeri, anche se finti o bugiardi.
La prima parte del film Genitori vs Influencer è fatta bene, dipinge il quadro con proprietà di linguaggio e tematiche, rivela posizioni e intenzioni attingendo al sempre valido tema del tempo che passa, dei figli che crescono, dei genitori che se li sentono sfuggire. Poi strada facendo cede il passo alla voglia piaciona di un cinema formato famiglia, senza più andare troppo a fondo. Affidandosi a schemi classici e a un condominio finto (ma quando mai…magari ce ne fossero così) anche se divertente con macchiette affidate a Nino Frassica, Paola Tiziana Cruciani, Paola Minaccioni e Massimiliano Vado.
Se si è disposti a sorvolare sulla piega che prende l’incontro tra il matusa Fabio Volo (termine obsoleto, non a caso) e la giovane influencer che con il suo status mantiene pure la famiglia, giudicherete con magnanimità. Ma al di là di tutto Genitori vs Influencer ha il merito di avventurarsi in un territorio terribilmente d’attualità, nuovo capitolo della contrapposizione tra genitori e figli.
Una curiosità, l’autrice Michela Andreozzi, regista e sceneggiatrice del flm, appare anche come attrice, è la mamma dello studente Nicola Liverani, che ha la sfacciataggine divertente e cialtrona di Ruben Mulet Porena.

Genitori vs Influencer, la scheda

GENITORI VS INFLUENCER – Italia 2021. Durata 94 minuti.
Regia: Michela Andreozzi. Sceneggiatura: Michela Andreozzi e Fabio Bonifacci.
Interpreti: Fabio Volo, Ginevra Francesconi, Giulia De Lellis, Nino Frassica, Paola Minaccioni, Massimiliano Bruno, Paola Tiziana Cruciani, Emma Fasano, Ruben Mulet Porena, Matteo De Buono, Michela Andreozzi.

Leandro De Sanctis

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