VOLLEY Caso Sylla, la Fipav e la comunicazione in differita

Volley, estate, doping: un triangolo infernale a quanto pare. Un anno fa all’Olimpiade di Rio, anzi poco prima, il caso di Viktoria Orsi Toth. In questo 2017, ma si è saputo solo lunedi, è risultato fatale a Miriam Sylla, anche se quel 6 agosto non giocò la finale del Grand Prix contro le brasiliane. Il controllo antidoping ha trovato clenbuterolo, un broncodilatatore usato per l’asma ma che tra i suoi effetti ha quello di  stimolare l’aumento della massa muscolare e la diminuzione della massa grassa. Perciò è considerato doping.  L’anno scorso Viktoria Orsi Toth fu squalificata inizialmente per quattro anni, poi ridotti a due. Miriam Sylla rischia la stessa sanzione, con grave danno per la sua società Volley Bergamo oltre che per la Nazionale.
La comunicazione della positività, o non negatività, la sostanza non cambia, è giunta lunedi. La giocatrice è stata esclusa immediatamente dalla Nazionale che sta preparando gli Europei e che ha sostenuto due amichevoli con l’Azerbaigian, ma la Fipav non ha comunicato la notizia.
Notizia che si è appresa grazie all’Agenzia Ansa, martedì sera. La cosa buffa è che uno dei lanci successivi dell’Ansa, conteneva una dichiarazione del presidente federale Cattaneo, che ha parlato con l’Ansa commentando il caso, mentre dalla Fipav non è partita nessuna notizia. Soltanto oggi, alle 13.49, la Fipav ha emesso un comunicato per far sapere quanto già apparso sui giornali e sui siti interessati. Insomma, avete presente la trasmissione della Rai, La vita in diretta? Beh, della Fipav si può dire che, riguardo la tempistica della comunicazione, prediliga…la vita in differita. Del resto il buongiorno si era visto dal mattino, quando fu cancellato l’appuntamento del beach volley al Foro Italico. Linea politica confermata successivamente.

Leandro De Sanctis

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