Inter-Juventus 1-0 | Va fuori una Juve inesistente e sbagliata

Inter-Juventus 1-0 | Va fuori una Juve inesistente e sbagliata.
Anche l’obiettivo teoricamente meno complicato da centrare è sfumato per la Juventus nell’oscura notte di San Siro. La brutta semifinale di ritorno della Coppa Italia Frecciarossa si risolve dopo appena 15 minuti, quando Di Marco rientra in tempo dal fuorigioco e si fa trovare solo a centro area per beffare Perin con un tocco sbilenco ma efficace. L’1-0 nerazzurro si congiunge con l’episodio che all’ultimo respiro del recupero della gara di andata, vide il pallone spiovere sul braccio di Bremer determinando il rigore trasformato da Lukaku, l’uomo che avrebbe potuto non essere più in campo se fosse stato estratto il cartellino giusto dopo il suo fallo su Gatti. Mi soffermo ancora sull’epilogo burrascoso dell’andata perché, come purtroppo avevo paventato alla vigilia, l’espulsione e la conseguente squalifica di Cuadrado sono stati la base della sconfitta bianconera.

Inter-Juventus 1-0 | Dov’è un regista? Senza tirare non si segna…

Una Juve piccola e sbagliata, il primo pensiero. Ma sarebbe stato perfino esageratamente comprensivo per una squadra piuttosto inesistente (giunta alla quarta sconfitta consecutiva). Oltre che sbagliata fin dall’inizio. Presunzione di Allegri che puntava allo 0-0? Aldilà, anzi, oltre agli errori sulla scelta della formazione senza punte, come si può nascondere la prestazione sconcertante di quasi tutti i giocatori e della squadra? Come si può sperare di segnare non dico i due gol necessari per qualificarsi, ma almeno quello per andare ai supplementari, se non si tira mai in porta? L’unico tentativo è stato di Kostic, nel primo tempo, parato da Onana. E il serbo è rimasto nello spogliatoio dopo l’intervallo.
Allegri ha perso Vlahovic per infortunio (Kean era già ko) e ha giocato senza una prima punta vera, togliendo Chiesa dalla fascia, con Di Maria a teorico sostegno. Dietro Bonucci al posto di Danilo, con Bremer, De Sciglio e Alex Sandro.
La Juventus non ha avuto un gioco, non ha avuto un regista capace di ispirare, né un uomo che saltando l’uomo a ridosso dell’area creasse le condizioni per conclusioni pericolose. Chissà se chi ancora non ha capito l’importanza di Cuadrado (quando è in forma naturalmente) dopo questa figuraccia di Coppa Italia la smetterà di sottovalutare l’importanza del colombiano.
L’unico a meritare la sufficienza è stato il portiere Perin che nella ripresa ha evitato lo 0-2 respingendo il tiro gol di Mkhitaryan.
Non può essere Alex Sandro a dettare il gioco, né De Sciglio, a cosa serve Di Maria se deve giocare a centrocampo, lontano dalla zona degli ultimi venti metri?
E cosi schierata la Juve ha visto evaporare Chiesa (unica punta non rende certo come quando parte dalla fascia), perdere le tracce delle invenzioni utili di Di Maria, sfruttare i cross di Kostic (stasera peraltro assenti).

Inter-Juventus 1-0 | Errori, palle lente e perse, sempre tocchi in più

Ma l’aspetto peggiore è stato vedere giocatori sbagliare troppo spesso semplici controlli di palla, giocare in orizzontale per uno stucchevole, lento e mal riuscito giro palla che non ha portato da nessuna parte. Non so cosa avesse Locatelli, che come altri suoi compagni (almeno due o tre volte l’Inter è ripartita perché due juventini si sono scontrati tra loro) ha perso palloni su palloni, tenendoseli spesso incollati fino a che non li perdeva, sovrastato dagli avversari. Questa del tenere troppo palla, nel concedersi sempre uno o due tocchi di troppo rendendo poi complicato e innocuo il passaggio, è stata un’altra insopportabile costante in una partita che andava affrontata in modo totalmente diverso.
L’Inter non ha dovuto nemmeno sforzarsi troppo per andare in finale (contro la Fiorentina probabilmente, che ha già vinto a Cremona) ma è andata sicuramente più vicina al raddoppio di quanto la Juve non abbia vagheggiato il pareggio. Il post partita ha evidenziato l’inutilità delle interviste. Mi rifiuto di pensare che Allegri davvero ritenga che la squadra ha giocato una buona partita: ma la sua delusa amarezza era evidente e lo ha indotto a dire una bugia rifugiandosi nella banalità, tradendo la voglia di essere altrove.
Inutile negarlo, questa eliminazione è un durissimo colpo perché la Juventus perde quella che era molto probabilmente l’unica occasione di vincere un trofeo e meritarsi una eventuale finale di supercoppa l’anno venturo. Per una Juve così l’Europa League al momento appare davvero lontanissima.
E domenica sera c’è la trasferta di Bologna, tutt’altro che semplice contro una squadra in salute.

Inter-Juventus 1-0 (andata 1-1).

INTER : Onana; Darmian, Acerbi, Bastoni; Dumfries, Barella (68’ Brozovic), Calhanoglu (83’ Gagliardini), Mkhitaryan, Dimarco (78’ Gosens); Dzeko (68’ Lukaku), Lautaro (78’ Correa). A disposizione: Cordaz, Botis, De Vrij, Bellanova, Asllani, D’Ambrosio, Carboni, Zanotti. Allenatore: Simone Inzaghi.

JUVENTUS: Perin; Bremer, Bonucci, (68’ Danilo) Alex Sandro; De Sciglio, Rabiot, Locatelli (63’ Paredes), Miretti (79’ Pogba), Kostic (46’ Milik); Di Maria; Chiesa. A disposizione: Szczesny, Pinsoglio, Gatti, Rugani, Soule, Iling-Junior, Fagioli. Allenatore: Massimiliano Allegri

Marcatore: 15’ Dimarco (I)
Arbitro: Doveri. 
Ammoniti: Locatelli (J), Mkhitaryan (I).

#InterJuventus
#CoppaItaliaFrecciarossa
#Allegri

Leandro De Sanctis

Torna in alto