Gianfranco de Laurentiis, addio al campione di giornalismo tv

Gianfranco de Laurentiis, addio al campione di giornalismo in tv, sulla Rai. All’inventore degli eurogol.
Forse non dovrei permettermi di scriverne, perché Gianfranco de Laurentiis oltre ad essere quello che è stato per tutti noi telespettatori appassionati di calcio, era anche il papà del mio ex collega e amico Paolo. Ma in queste poche righe sento il desiderio di condividere tutto il bene che pensavo (non solo io, ovviamente, ma anch’ìo) di un professionista notevole e di una persona di elevato spessore umano, elemento questo tutt’altro che comune o scontato in chi raggiunge la notorietà sul piccolo schermo, come tanti anni fa si definiva la televisione.
In un’epoca in cui anche chi poco sa, lo dice male e con arroganza, piegando la notizia alle sue opinioni, magari senza curarsi di tenere a bada forti accenti dialettali, è doveroso ricordare ed esaltare la figura di un giornalista che ha dato lustro alla Rai, mostrandosi al telespettatore in una veste semplice e genuina, che trasmetteva limpida onestà nel racconto. La condivisione di una passione soprattutto per il calcio, che lo accomunava al pubblico che da casa lo guardava, abbinata a una conoscenza reale dello sport.
Mi piace ricordare soprattutto Eurogol, la prima trasmissione (condotta insieme con Giorgio Martino) che permetteva, spesso intorno alla mezzanotte, di vedere i gol delle coppe europee: immagini di varia qualità presentate squarciando mondi sconosciuti. La definizione di eurogol per le reti realizzate con tiri da lontano, nacque proprio da Gianfranco, nella scia del titolo di quella trasmissione, collocata a tarda ora ma sempre attesa con trepidazione, anche da chi la mattina dopo doveva alzarsi presto per andare a scuola.
E nel corso di Eurogol veniva dato riscontro dei voti per il Trofeo Bravo lanciato dal Guerin Sportivo, per il calciatore, mi pare di ricordare al di sotto dei 23 anni, che si era particolarmente distinto nelle partite delle coppe europee.
Uno stile asciutto, una dose di ironia che spesso trapelava in maniera elegante, che lo ha sempre reso vicino al suo pubblico. E le testimonianze di chi lo ha avuto come maestro, confermano quanto il telespettatore poteva solo immaginare.

Il telebeam che smascherò il salto allungato

Gli appassionati di atletica e dello sport onesto lo ricorderanno sempre con gratitudine per aver protetto la prova filmata che documentò la truffa del salto in lungo allungato di Evangelisti, ai Mondiali di atletica di Roma 1987, dopo la testimonianza di Mario Biagini, che oggi lo ricorda in un commosso post. Gianfranco de Laurentiis e Gianni Minà documentarono con l’occhio elettronico del Telebeam (una sorta di ultra moviolone) la reale misura di quel salto, allo Stadio Olimpico di Roma, difendendo il diritto di cronaca e di onestà, immagino dai prevedibili condizionamenti dell’epoca,

La sua carriera

ROMA – Se n’è andato ieri a notte Gianfranco de Laurentiis. Giornalista, romano, ottantuno anni, per oltre trenta volto dello sport Rai, papà del nostro amico e collega Paolo. La passione per il giornalismo, gli inizi al Corriere della Sera, poi dal 1972 la Rai e quattro anni dopo allo sport del neonato Tg2. Direttore della Tgs, la testata giornalistica sportiva, dal 1993 al 1994, prima e anche dopo tante trasmissioni a cui ha legato volto e fortune. Da “EuroGol” a “Diretta Sport”, da “Domenica Sport” a “Dribbling”, da “Domenica sprint” alla “Ds” fino alla “Giostra del gol”, programma della vecchia Rai International destinato agli italiani all’estero.

A Paolo de Laurentiis e alla famiglia tutta, le affettuose condoglianze di Vistodalbasso

Leandro De Sanctis

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