CINEMA Manchester by the sea

MANCHESTER BY THE SEA – Regia: Kenneth Lonergan. Interpreti: Casey Affleck, Lucas Hedges, Michelle Williams.
* visto in edizione originale con sottotitoli in italiano

Non considero gli Oscar una reale vetrina del miglior cinema, a volte lo sono stati, altre meno o per niente. Ma stando al gioco, dopo aver visto Manchester by the sea nell’edizione originale, penso che il miglior attore non può essere che Casey Affleck, una delle sei candidature conquistate dal bellissimo film di Kenneth Lonergan.
Una storia drammatica raccontata con notevole perizia registica e una narrazione asciutta e realistica, senza compiacimento artefatto nella rappresentazione di personaggi sconfitti dalla casualità a volte atroce della vita. Il pregio maggiore del film è che tutto ciò che vediamo è come dovrebbe o potrebbe essere nel contesto narrato, gli attori si muovono dando vita a ciò che riteniamo plausibile e vero, fanno ciò che pensiamo sia naturale in quelle situazioni. Tutti si comportano come dovrebbero. Non ci sono strizzate d’occhio complici, non si cerca la lacrima facile, semplicemente si mette in scena una storia dolente e cruda, tratteggiando personaggi che si fanno conoscere per ciò che erano, sono e sono diventati. 
Anche l’uso della colonna sonora nella scena chiave, il flashback sottolineato dall’Adagio di Albinoni, è funzionale ad una costruzione cinematografica che non è mai ruffiana ma semplicemente dolente, nel contrappunto tra dolcezza musicale e crudele realtà.
Michelle Williams è candidata all’Oscar come attrice non protagonista per un’unica scena, ma è una scena indimenticabile, un grande pezzo di bravura che accomuna lei ad Affleck in un frammento di cinema che lascia il segno. Casey Affleck è semplicemente perfetto per il ruolo, con la sua voce laconica, resa rauca da una vita che gli ha rubato tutto lasciandolo vuoto, i suoi sguardi spenti, quel dolore che non lo può lasciare e che vive nei suoi occhi, nel suo rapporto con gli altri, con l’amatissimo nipote capace si strappargli l’unico abbozzo di sorriso. Il tutto ambientato in un’America diversa, la costa a nord di Boston, nel Massachusetts, paesaggio affascinante.
Sei candidature all’Oscar 2017: film, regia, attore protagonista, attrice non protagonista, attore non protagonista (il giovane Lucas Hedges), sceneggiatura originale. Sarebbero tutte meritate. 

*
Sapevate che…?


L’Adagio di Albinoni
L’Adagio in sol minore (Mi 26), noto anche con la denominazione errata Adagio di Albinoni, è una composizione musicale realizzata e pubblicata nel 1958 dal musicologo Remo Giazotto.
Giazotto dichiarò di aver “ricostruito” il presunto Adagio sulla base di una serie di frammenti di Tomaso Albinoni che sarebbero stati ritrovati tra le macerie della biblioteca di Stato di Dresda – l’unica biblioteca a possedere partiture autografe albinoniane – in seguito al bombardamento della città avvenuto durante la seconda guerra mondiale. I frammenti sarebbero stati parte di un movimento lento di sonata (o di concerto) in sol minore per archi e organo, di cui purtroppo mai si sono avute certezze concrete.

In verità, a partire dal 1998, anno della morte di Remo Giazotto,
l’Adagio si è rivelato un lavoro interamente originale di Giazotto,
giacché nessun frammento di notazione è stato trovato in possesso della Biblioteca Nazionale Sassone.
*fonte wikipedia 

 http://leandrodesanctis.blogspot.com/2013/07/cinema-come-non-si-scrive-una-recensione.html?spref=fb

Leandro De Sanctis

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