Rod Stewart classico, esce Swing Fever.
Sessantaquattro album, 32 in studio, 4 dal vivo e ben 28 raccolte. Ecco la discografia di Rod Stewart, la rockstar scozzese che ha attraversato 60 anni di carriera nella musica e che con il nuovo album chiude (momentaneamente) il cerchio aperto nel 1964 quando iniziò a cantare. Il fatto che le compilation con i suoi successi siano quasi quante i suoi album originali fa capire quante hit abbia confezionato e quanto successo di vendite abbia avuto negli anni d’oro, quando gli album si compravano, fossero dischi, cd o musicassette.
Sir Rod Stewart e Jools Holland con la sua Rhythm & Blues Orchestra pubblicano oggi, “Swing Fever”, un omaggio di 13 tracce alle canzoni senza tempo degli anni delle big band, riaccese da due superstar della musica mondiale. Per la prima volta i nuovi partner britannici dello swing si sono uniti per condividere il loro talento in un tributo a canzoni indimenticabili come “Ain’t Misbehavin”, ‘Almost Like Being In Love’ ‘Pennies From Heaven’ e “Lullaby Of Broadway”.
Per Rod Stewart è una sorta di ritorno all’inizio del nuovo millennio e la sua voce cavalca mirabilmente anche lo swing. Dopo Human. Rod Stewart iniziò la sua rivisitazione degli standard con una serie di album accomunati nei titoli, The Great American Songbook: cinque album ma anche altri tre di riletture di classici del rock (Stll the same), del soul (Soulbook), un Lost album (Once in a blue moon) e una collection di canzoni natalizie (Merry Christmas, Baby)
Nell’ultimo decennio però, Rod Stewart era tornato a brillare con quattro album di nuove canzoni (Time. Another country, Red Blood Roses, The Tears of Hercules) di buon livello, contenenti anche dei bei singoli dalle melodie trascinanti.
Swing Fever con Jools Holland
“Swing Fever” è la realizzazione delle conversazioni tra Rod e Jools iniziate negli anni della pandemia e del sogno di Rod di realizzare un album di canzoni che erano, per molti versi, il rock ‘n’ roll del loro tempo. Seduti vicini Jools racconta “Stavo facendo i bagagli per partire per le vacanze di Natale e mi hai telefonato. Non avevamo mai parlato a lungo prima. Ho pensato ‘Adoro Rod, che emozione’ e tu mi hai detto ‘Voglio fare un disco’. Ero un fan di Rod da sempre ma è con la vecchia musica che ci siamo resi conto che ci piacevano molte delle stesse cose”.
Nel corso di una dozzina di sessioni, l’intimità di uno studio di registrazione si è unita alla brillantezza duratura del canzoniere per creare un suono che è contagioso ed irresistibile – e suona dal vivo perché così è stato..
Jools riassume così il fascino spontaneo di Swing Fever: “L’effetto che questa musica ha su di me e ogni volta che la suono dove ci sono delle persone, è che vogliono muoversi. La musica è un’espressione di molte cose diverse, e la gioia è una parte importante di ciò che fa. Si può sentire la gioia in questa musica, ed è anche una gioia spudorata”.
Rod Stewart, le cifre della rockstar
Rod Stewart è uno degli artisti più venduti al mondo, con oltre 250 milioni di album venduti. La sua voce, il suo stile e le sue canzoni hanno trasceso tutti i generi della musica pop, al rock, al folk, al soul, all’R&B, fino al Great American Songbook, rendendolo una delle poche star che ha avuto album in testa alle classifiche in ogni decennio della sua carriera. Ha ottenuto innumerevoli riconoscimenti tra i più importanti del settore, tra cui due ingressi nella Rock and Roll Hall of Fame, l’ASCAP Founders Award per la scrittura di canzoni, autore di bestseller del New York Times, Grammy™ Living Legend e nel 2016 è diventato ufficialmente “Sir Rod Stewart” dopo essere stato nominato cavaliere a Buckingham Palace per i suoi servizi alla musica e alla beneficenza.
Swing Fever Tracklist
- Lullaby Of Broadway
- Oh Marie
- Sentimental Journey
- Pennies From Heaven
- Night Train
- Love Is The Sweetest Thing
- Them There Eyes
- Good Rockin’ Tonight
- Ain’t Misbehavin’
- Frankie And Johnny
- Walkin’ My Baby Back Home
- Almost Like Being In Love
- Tennessee Walt
Rod Stewart, il Celtic e la passione per il calcio
Nella foto sopra l’articolo che scrissi sul Corriere dello Sport-Stadio uscito il 6 marzo 2013 in occasione della partita di Champions League tra Celtic Glasgow e Juventus. Quando la passione delle rockstar abbraccia il calcio.
