Penso che un sogno così, Fiorello e Modugno in Tv

Penso che un sogno così vola dal teatro alla tv, approdando domani sera su Rai1 (inizio annunciato ore 21.25, che come sempre probabilmente slitterà in avanti, fino alle 21.40). Lo spettacolo di Beppe Fiorello ebbe un notevole successo a teatro (lo vidi all’Ambra Jovinelli di Roma nel 2015), l’ambiente ideale per entrare in empatia condivisa con il pubblico nel raccontare una storia che ha Domenico Modugno come grande protagonista, ma non solo. 
La forza di Penso che un sogno così (non ritorni mai più), il testo di Nel blu dipinto di blu, la canzone conosciuta in tutto il mondo come Volare, è l’aver trasformato l’omaggio al grandissimo artista pugliese (a Polignano c’è il monumento che lo celebra, una statua di bronzo) in un racconto anche personale, che diventa ricordo se non di tutti, di molti.
Perché ciò che racconta Giuseppe Fiorello, che a teatro indosso la vera giacca azzurra con cui Domenico Modugno aveva partecipato al Festival di Sanremo nel 1958, gentile dono della moglie dell’artista scomparso.
Un racconto che parte da lontano, dalla povertà di quegli anni, dalla fanciullezza vissuta all’ombra dei sogni paterni. E come spesso accade quando si ricorda, c’è spazio per la commozione, per il divertimento e per la nostalgia. Perché certe emozioni sono bagaglio comune.
Cosa era il lavoro, il senso della famiglia, condito dalle novità di un progresso che si faceva largo, con la necessità talvolta di emigrare in cerca di un futuro migliore.
Spesso si dice che gli artisti, i cantanti, diventano quasi membri di famiglia. Penso che un sogno così ce lo ricorda, seguendo in parallelo la carriera di Domenico Modugno e la vita della famiglia dei Fiorello. Beppe ricorda di sé e di Modugno, di sé e del papà che amava cantare. Non so come sarà la trasposizione televisiva, ma di sicuro varrà la pena avvicinarsi ad un ottimo spettacolo teatrale che prova ad arrivare alla sconfinata platea televisiva. A teatro Giuseppe Fiorello regalò un’interpretazione vibrante, di qualità.

Chi sarà con lui domani su Rai1

Penso che un sogno così, in tv lo spettacolo sarà un po’ diverso. Ci saranno oltre ad un corpo di ballo straordinario, anche due musicisti d’eccezione: Daniele Bonaviri, uno dei più bravi chitarristi italiani e Fabrizio Palma, musicista e arrangiatore. 
Eleonora Abbagnato, Pierfrancesco Favino, Paola Turci, Serena Rossi, Francesca Chillemi e Rosario Fiorello
accompagneranno Giuseppe Fiorello in questo racconto diventando parte integrante della narrazione, che scorrendo fluida e ritmata crea una magia inaspettata e coinvolgente.

La testimonianza di Giuseppe Fiorello*

Questo ‘sogno’ che porto in televisione è un tracciato di quello che sono, è un tributo alla timidezza attraverso la quale vi farò vivere il mio rapporto con la vita, regalo una parte della mia famiglia e alla mia famiglia regalo quei silenzi di bambino ora decifrati e risolti. 
Attraverso le musiche di Domenico Modugno creo un filo conduttore tra lui e mio padre che è il vero protagonista di questa storia.
Per una questione fisica, di una somiglianza che a tratti sembra molto fraterna, dai baffetti allo sguardo, alla voce, e per velleità artistiche dell’uno e dell’altro, è un incrocio di vite, di destini, di passato e di futuro. Il racconto parte da molto lontano con un fatto apparentemente surreale sulla prima volta che da bambino ascoltai un brano di Modugno per via di un personaggio bizzarro del mio paese che mi volle regalare un suo disco, fino ad arrivare al presente mettendo in scena il tema del destino che volle mettermi di fronte ad una scena che per me sarebbe stata più che un lavoro… interpretare Modugno. Svelerò ogni paura, ogni istante di quei mesi in cui mi trovai davanti ad uno specchio a decidere se assumermi o meno quella grande responsabilità, e poi la prima volta che entrai a casa di Mimmo…
In scena si esegue un repertorio di brani molto vasto tra cui canzoni meno note, cantate e suonate dal vivo, si raccontano incontri importanti come quello con Pier Paolo Pasolini e si attraversano temi anche forti senza mai mettersi su una cattedra a spiegarne il metamorfico significato ma lasciando liberi gli spettatori di crearsi il loro immaginario.
Un racconto dedicato esclusivamente a mia madre Sarina, l’unico grande amore di mio padre”.
Giuseppe Fiorello

Domenico Modugno al Festival di Sanremo 1958, la giacca è di colore azzurro
Domenico Modugno al Festival di Sanremo 1958, la giacca è di colore azzurro

Leandro De Sanctis

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