Oltre lo specchio 2020, tutti i vincitori

Oltre lo Specchio 2020, tutti i vincitori tra corti e lungometraggi della seconda edizione di Oltre lo specchio – Festival dell’immaginario fantastico e di fantascienza.

Miglior film: Noise di Jeremie Laval

Premio Ciciarampa Migliore Film va a Noise di Jeremie Laval (Francia) con la seguente motivazione: “Pur essendo un’opera prima, il film di Jeremy Laval dimostra una notevole maturità stilistica nella gestione di un tema non facile, ovvero la reazione del protagonista a una improvvisa disabilità la cui successiva compensazione è rappresentata dallo sviluppo di poteri telepatici. La sordità del personaggio principale e il successivo manifestarsi della capacità di “sentire” i pensieri degli altri sono eventi molto ben resi attraverso effetti sonori non facili da governare, e tuttavia molto ben calibrati. Credibile risulta anche la progressiva assunzione di consapevolezza e responsabilità del protagonista, nella cui vicenda la tematica dei superpoteri prende corpo in un intreccio noir che non lascia piste scoperte né risoluzioni confuse. Complessivamente, il film si presenta come una straordinaria prova di esordio che calibra molto bene le tematiche della narrazione di genere e le esigenze del racconto cinematografico

Menzione speciale: Lucky, di Natasha Kermani

Premio Ciciarampa Menzione speciale va a Lucky di Natasha Kermani (Usa) con la seguente motivazione: “Cosa succede nella mente di una donna vittima di violenza domestica? Il racconto di un abuso narrato da un unico punto di vista, quello della vittima che rifiuta di riconoscerlo. Un horror femminista con un ritmo talmente efficace da tenere lo spettatore incollato alla storia, una storia che ci mostra come il riconoscimento e l’accettazione siano condizioni ineludibili per il cambiamento. Merita una menzione speciale.”

Effetti speciali: Mortal, di André Øvredal

Premio Ciciarampa Migliori Effetti Speciali va a Mortal di André Øvredal (Norvegia) con la seguente motivazione: “La gestione molto professionale e competente delle risorse offerte dagli effetti speciali e visivi non è fine a sé stessa, ma è tesa a rendere tali effetti parte integrante del racconto. Dopo una parte iniziale anche molto intimista, che coniuga bene il superomismo con la normalità, la rappresentazione del superpotere inizialmente incontrollabile da parte del protagonista ci mostra le conseguenze sulla natura e sui rapporti con gli altri esseri umani, evocando terrori ancestrali alla base del mito, dei culti e delle superstizioni. Tutti elementi ancora radicati nella moderna civiltà che, insieme al sempre ricorrente terrore e mancata accettazione del “diverso”, portano a conseguenze tragiche”

Miglior regia: Toshiaki Toyoda

Premio Ciciarampa Migliore Regia va a The Day of Destraction di Toshiaki Toyoda (Giappone) con la seguente motivazione: “Toyoda Toshiaki ha costruito un’opera in divenire, integrando l’aspetto più drammatico della contemporaneità, la pandemia, e realizzando un film magmatico e frammentato ma allo stesso tempo coerente e urgente. Premiamo una regia istintiva e visionaria, capace di trovare senso e bellezza anche in elementi casuali, uno sguardo solido e sicuro, vero e proprio centro unificante del film. Toyoda Toshiaki padroneggia e integra tutti gli strumenti del linguaggio cinematografico. Dipinge con le ambientazioni e con la fotografia, muovendosi disinvolto tra la poesia del bianco e nero iniziale, e la profondità vibrante del colore, dal rosso del sangue, al verde dei boschi, al grigio dei grattacieli di Tokio; coinvolge con le performance di straordinari interpreti; spiazza con l’uso del sonoro e delle musiche. The Day of Destruction è una marea in piena di immagini, suoni e parole che cattura come un mantra ipnotico lo spettatore, disorientandolo ma comunicando la rabbia e l’angoscia della nostra società in preda alla pandemia e lanciando un appello al cambiamento per liberare il mondo delle logiche del capitalismo.”

Il corto più originale: Dead Dicks, di Chris Bavota e Lee Paula Springer

Premio Ciciarampa Corto più originale va a Dead Dicks di di Chris Bavota e Lee Paula Springer (Canada) con la seguente motivazione: “Decisamente Cronenberg, un viaggio allucinato nelle fessure di un’enorme vulva. Basterebbe questo agli estimatori del maestro per apprezzare il Dead Dicks di Chris Bavota e Lee Paula Springer. Un viaggio in realtà nelle crepe e fessure di una mente psicotica che disperatamente cerca di uscire da se stessa. L’incubo qui non è la morte, ma la sua assenza. Una horror comedy che riesce a tenere insieme come un bravo equilibrista elementi anche molto diversi: il grottesco, l’ironico e il dramma psicoanalitico, con una certa e “sana” dose di splatter. Bella prova dei due coprotagonisti imprigionati in una sola e claustrofobica location.”

Miglior corto: BBQ di Jeanne Mayer

Premio Ciciarampa al Miglior corto va a BBQ di Jeanne Mayer (Francia) con la seguente motivazione: “Un’opera di grande impatto che mescola i generi e usa i linguaggi giovanili con straordinaria consapevolezza. BBQ è allo stesso tempo fantascienza distopica, dramma adolescenziale e film musicale, in cui regia tradizionale, animazione, estetica del videoclip e del videogioco coesistono in modo fluido e coerente con il messaggio sociale di cui si fa portatore. Con questa molteplicità di linguaggi, Jeanne Mayer riesce a rappresentare la straordinaria vitalità di una generazione che sente di non avere un presente, ma che reclama con forza la possibilità di avere un futuro. Una generazione spesso sottovalutata da quelle precedenti, qui raccontata attraverso una storia narrativamente asciutta, visivamente audace e ricca di sfumature, che stimola la riflessione anche a posteriori.”

Corto più originale: Avarya di Gökalp Gönen

Premio Ciciarampa Corto più originale va a Avarya di Gökalp Gönen (Animazione, Turchia) con la seguente motivazione: “Toccante racconto di fantascienza esistenzialista che ribalta alcuni tópoi del genere in modo intelligente. Avarya ripensa il rapporto tra esseri umani e macchine, partendo da temi quali la solitudine e l’autodeterminazione. Gökalp Gönen ci regala una narrazione contemporanea, che conserva il tocco lieve della fantascienza dell’epoca d’oro. La grande originalità del film sta, tuttavia, nelle modalità con cui viene narrata questa storia essenziale, attraverso un’animazione in 3D curata e soluzioni visive estremamente ricercate.

Leandro De Sanctis

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