CALCIO Juventus, Napoli, Inter e la cultura degli alibi

Inter-Juventus 2-3, Cuadrado scocca il tiro del 2-2 all’87’ Foto Eurosport

Juventus, Napoli e la cultura degli alibi. L’ultimo week end è stato illuminante sullo stato culturale, sportivo e politico di questa povera Italia.
La vittoria rocambolesca ottenuta dalla Juventus a San Siro ha scatenato una serie di reazioni isteriche a 360 gradi a causa dell’arbitraggio del signor Orsato, reo di non aver punito con un secondo cartellino giallo un intervento scomposto di Pjanic su Rafinha. Sorvolando sul primo giallo dato al bosniaco, forse esagerato, è questo l’errore arbitrale che mi trova concorde. Non certo l’espulsione di Vecino, reo di essere montato sopra lo stinco di Mandzukic (estromettendolo di fatto dalla partita e anche come minimo dalla prossima di campionato) con palla ormai lontana.
Per il resto ha fatto comodo a quasi tutti ignorare le sviste o gli episodi  pro Juve che non sono stati sanzionati: il fallo su Higuain al centro dell’area nell’azione del gol annullato giustamente a Matuidi, il fallo da ammonizione su Khedira, il fallo punibile con rigore commesso su Matuidi e nei minuti di recupero il fallo su Higuain lanciato verso una chiara occasione da rete. E in questa sede non tiro in ballo il computo totale del campionato, considerando tutte le squadre, tutte le partite e relativi svarioni. Non è questo il punto.

Fiorentina-Napoli 3-0, uno dei tre gol segnati da Simeone al Napoli Foto Eurosport

Ora, finché a sproloquiare sono i tifosi, i cafoni del web che fanno dell’insulto la loro bandiera (spesso anche nei confronti della squadra e dei giocatori per cui tifano: anche questo dovrebbe far riflettere sul livello raggiunto) si potrebbe anche accettare, ma non condividere. E’ quando professionisti della scrittura e dei microfoni, commentatori vari e personaggi dl altri mondi (politica, spettacolo, arte varia…) cavalcano l’ondata generale non solo di anti juventinismo, ma di anti professionalità, che si colma la misura. Alimentando la mai abbastanza condannata cultura degli alibi che è sempre stata la zavorra che ha accompagnato le sconfitte dello sport italiano.

Aggiungiamo che in Italia si è perennemente in campagna elettorale per cui non manca il politico che cerca consensi e voti, e pensa bene di schierarsi, senza curarsi di rinnegare la sua immagine di credibilità e rispettabilità,  con parole in libertà che trascendono…tutto e che pronunciate da altri sarebbero state definiti farneticanti.
Osservazione inevitabile: ma se il livello di certi politici è quello che emerge nelle risse televisive da bar, anzi da social, figuriamoci che affidabilità possono offrire nel loro campo, cioè la politica. Nessuno stupore, tuttavia, poiché la politica ha dimostrato di aver assorbito il peggio del tifo più becero e maleducato, fatto di sproloqui faziosi (per convinzione o per convenienza economico-territoriale), insulti e depistaggi.

E poi i club, le società, che strepitando allontanano le loro responsabilità dinanzi all’opinione pubblica e alle loro tifoserie. Prendersela con l’Orsato di turno e con la Juve è facile e serve a distrarre dalle proprie inadeguatezze, dai propri errori.
Nessuno che si degni di ricordare che, ammesso e non concesso che tutto avesse congiurato sabato scorso contro l’Inter, la stessa Inter vinceva per 2-1 fino a 3 minuti dalla fine. Allora nè Orsato nè la Juve avevano potuto impedire la quasi vittoria nerazzurra. Poi succede che il tecnico Spalletti faccia dei cambi che si rivelano sbagliati, che il suo collega Allegri faccia dei cambi che si rivelano azzeccati, che la Juventus pareggi all’87’ e che Higuain segni il gol del sorpasso al 90′. Ecco allora che la colpa ricade su Orsato e sulla Juventus.

Ma il capolavoro della perversione e dell’ignoranza si è completato domenica e nei giorni seguenti. Dopo una settimana di festeggiamenti per la vittoria allo Juventus Stadium, il Napoli viene travolto dalla Fiorentina dopo essere stato messo in inferiorità dall’espulsione dell’eroe dello Stadium, Koulibaly. Ora, 24 ore prima l’Inter aveva dimostrato di poter battere la Juventus anche in 10 contro 11. Figuriamoci il Napoli da scudetto se non avrebbe potuto riuscirsi a Firenze. E invece no, il Napoli non solo non riesce a pareggiare, ma appare molle e svuotato, non trova il suo gioco anche se ci sono più di ottanta minuti per rimediare. Il Napoli crolla e ne prende tre. Di chi è la colpa? Ma della Juventus e di Orsato, naturalmente. Vuoi mettere? Come si faceva a reagire dopo il 3-2 della Juve a San Siro?

Insomma, il Napoli ha perso a Firenze perchè condizionato e spompato dal recupero della Juventus a San Siro. Forse se ci si ricordasse che il Napoli fu travolto al San Paolo dalla Roma (2-4) il giorno il giorno successivo alla vittoria in extremis della Juve a Roma con la Lazio (gol di Dybala all’ultimo respiro) si potrebbe evincere che la squadra di Sarri è così fragile psicologicamente da scomporsi e fallire l’obiettivo quando sembra che la Juventus toppi e invece poi se la cava. Insomma un Napoli Juve-dipendente. Poi ci si potrebbe anche ricordare delle difficoltà palesate da Insigne e compagni a Sassuolo, in casa con Chievo e Udinese: partite pareggiate con sofferenza e vinte ribaltando in extremis sconftte che stavano materializzandosi. Ma la Juve non si è sciolta vedendo il Napoli realizzare quelle imprese di caparbietà e carattere.
Il Napoli, con le sue forze,  avrebbe potuto essere ancora a meno 1 e confidare che la Juve perdesse o pareggiasse all’Olimpico con la Roma, dopo gli straordinari della finale di Coppa Italia con un Milan affamato e deciso a dare un senso alla sua stagione. Se è ripiombato a meno 4 è solo colpa sua e del suo vittimismo, della fragilità emotiva, forse anche per aver festeggiato…lo scudetto per una settimana dopo aver espugnato lo Stadium. Chissà…

Chiaro che una squadra che vince da sei anni (e forse diventeranno presto sette, forse) dia fastidio, che la Juventus che giocava con orgoglio in serie B, che racimolava due deludenti settimi posti mancando vittorie o perdendo proprio nei minuti finali, risultava meno antipatica. Personalmente, da tifoso bianconero, non mi interessa chi vinca lo scudetto, se non è la Juve a farlo. Può fare più o meno piacere veder vincere una squadra piuttosto che un’altra per ragioni di appartenenza territoriale, affettive, estetiche per il gioco espresso.
Quello che so è che i rivali, negli anni, si sono alternati, ma la Juve è più o meno rimasta sempre lì: a duellare con Inter, Milan, Torino, Fiorentina, Roma, Lazio, Verona, Napoli. Ogni tifoseria, giustamente e comprensibilmente, rammenta solo i torti subiti, dimenticando gli episodi a favore. E a volte smarrendo perfino l’amore per la sua stessa squadra, e questo proprio non riesco a sopportarlo o comprenderlo.

Concludendo, analizzando le ragioni di ogni scudetto perduto, bisognerebbe avere maggior raziocinio e lucidità. Capire dove si è sbagliato, cosa è mancato, individuare gli errori da correggere, sarebbe il modo migliore per programmare future vittorie. Perché spesso il seme del successo, il germe della sconfitta, nasce all’interno e non all’esterno.

Sfoghi a caldo ok, comprensibili. Il lamento continuo, il nascondersi il cuore dei problemi, uccide la bellezza del calcio e impedisce di crescere. Mi è piaciuto l’atteggiamento di Allegri dopo l’eliminazione dalla Champions: arrabbiarsi con l’arbitro inglese Oliver era comprensibile. Ma poi, tornando al lavoro, è stato giusto dirsi che quella situazione che ha portato al rigore fatale, andava evitata ed è lì che la Juventus avrebbe potuto cambiare il suo destino. Perché non sono sempre gli altri a sbagliare. Capire i propri errori è il modo migliore per superarli e non ripeterli. Forse è anche per questo che altri club non vincono quanto negli ultimi anni sta vincendo la Juventus. Mettere in discussione con i soliti luoghi comuni una squadra che ha vinto sei scudetti consecutivi e forse conquisterà anche il settimo è un insulto all’intelligenza sportiva che ognuno è convinto di avere. Oltre che una colossale corbelleria, smentita dai fatti.
Ma si, diamo sempre la colpa agli altri…

Del resto l’Italia è un Paese dove si scende in piazza per una squadra di calcio, si portano in tribunale gli arbitri per un fischio sbagliato, non per rivendicare lavoro per i giovani, disoccupati o schiavizzati per pochi euro, per reclamare un presente e un futuro dignitoso, per porre un freno allo smantellamento dei diritti dei lavoratori che costarono anni di dure lotte, per contestare e cacciare politici che pensano solo al loro ego e ad agire servendo i poteri forti e non i cittadini. E nella vita di tutti i giorni, non c’è nemmeno la VAR a correggere le ingiustizie.

CALCIO Inter-Juventus 2-3

https://www.calcionews24.com/inter-juventus-mazzola-nessun-furto-arbitro-icardi-non-tolto/

http://www.calciomercato.com/news/fiorentina-napoli-3-0-gol-highlights-38535

http://www.violanews.com/video/simeone-segna-il-3-0-al-napoli-e-auriemma-commenta-sconsolato/?refresh_ce-cp

http://www.repubblica.it/sport/calcio/2011/07/04/news/calciopoli_2006_inter_colpevole_prescrizione-18655471/?refresh_ce

Leandro De Sanctis

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