De Giorgi: Velasco era stato chiaro, e le scelte si rispettano

De Giorgi aveva 29 anni ai Mondiali del 1990, era uno dei meno giovani ma il dato anagrafico è risultato irrilevante nella sua storia d’amore azzurra, perché il palleggiatore di Squinzano (Lecce), può vantarsi di aver giocato fino all’età di 41 anni e mezzo e fino all’ultima partita (Argentina-Italia al Luna Park di Buenos Aires) ha indossato la maglia di una Nazionale che come ripete spesso, non ha mai lasciato.
Gli hanno intitolato un Palasport, cosa rara se non unica per un atleta vivente (accadde anni fa, Fefè penso abbia esaurito i gesti scaramantici precauzionali di rito). Giocatore, allenatore, cabarettista e battutista che la Lega Pallavolo ha spesso arruolato per rendere divertenti e brillanti le presentazioni del campionato. La dimostrazione di come si possa essere brillanti e scherzosi quando il contesto lo permette e al tempo stesso estremamente seri professionalmente.
Forse non resisterebbe ad associare ovvie battute a sfondo…diverso, definendo la “pillola” tratta dal libro Il tesoro di Rio, che come agli altri azzurri gli dedica ampio spazio. Gli sono grato personalmente, oltre che per ciò che si leggerà nel libro, perché per tanti anni è stato l’unico azzurro con cui potevo parlare senza farmi venire il torcicollo…

“Velasco aveva messo in chiaro le sue decisioni e le scelte tecniche si rispettano. Io sapevo che quando c’era bisogno di me, avrei dato il massimo. Non ho mai sentito limitante non essere un titolare. Anche perché mi sono sempre sentito considerato
Ferdinando De Giorgi, in arte Fefè

Fefè De Giorgi, campione del Mondo anche a Tokyo 1998
Fefè De Giorgi, campione del Mondo anche a Tokyo 1998

Il tesoro di Rio, da domani nelle librerie

Il racconto, trent’anni dopo, del leggendario primo mondiale vinto in Brasile dalla Nazionale di pallavolo guidata da Julio Velasco. Ci sono campioni come Lucchetta e Zorzi, Bernardi e Cantagalli, Tofoli Gardini, solo per ricordare i sei titolari dello squadrone che dominò il 1990 conquistando World League, Goodwill Games Campionati del Mondo, piantando il seme di un ciclo che seppe essere vincente e comunque sempre ad altissimo livello. Anche dopo l’addio del ct che l’aveva fatto sbocciare, mancando solo l’oro olimpico.
Un viaggio in un’epoca lontana ma fondamentale per il boom del volley in Italia, quando si giocava con il pallone bianco e il cambio palla. Un salto indietro nel tempo per ricordare e rivivere, un’emozione collettiva indimenticabile e il capolavoro di una squadra di grandi giocatori e uomini di spessore, capaci di restare uniti e superare anche difficili momenti individuali, all’inseguimento di un sogno comune.
Le liti tra la Fipav e la Fivb, il processo di crescita e le crisi del gruppo, i dubbi della vigilia e il dilemma delle scelte, la rivalità con Cuba. La cronaca dei giorni iridati: partita dopo partita, da Brasilia a Rio de Janeiro, dal Nilson Nelson al Maracanazinho, dall’esordio col Camerun alla finale con Cuba. Ripercorrendo le tappe di quel 1990, problematiche incluse, che avrebbe trasformato per sempre la pallavolo italiana.
La foto di copertina è di Fiorenzo Galbiati

IL TESORO DI RIO di Leandro De Sanctis. Edizioni Slam/Absolutely Free editore. 15 euro. Da domani 17 settembre nelle librerie e nei siti di vendite online.

IL TESORO DI RIO Leandro De Sanctis, Edizioni Slam/Absolutely Free editore
IL TESORO DI RIO Leandro De Sanctis, Edizioni Slam/Absolutely Free editore

Leandro De Sanctis

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