Il sol dell’avvenire | Recensione

Il sol dell’avvenire | Recensione.
Col passare degli anni il cinema di Nanni Moretti è rimasto sempre più legato al suo pubblico che lo ama fin dalle sue prime opere, inevitabilmente per certi aspetti datato, ma sempre particolare e con intelligenza. Comprendo che alle generazioni più giovani possa non piacere il suo modo di recitare e stare sulla scena, perché in fondo salve sporadiche eccezioni, Nanni Moretti è interprete atipico.
E semplicemente se stesso sullo schermo, ormai anche ingabbiato per lui piacevolmente nel suo personaggio che non nasconde le sue passioni e le sue idiosincrasie (oddio, mi sa che è un vocabolo che lo farebbe inorridire…) che peraltro lo hanno reso celebre, capace di mettersi a nudo nel bene e nel male.
Lo ha sempre fatto nei suoi film, confessare e motivare le sue ossessioni, e anche in questo Il sol dell’avvenire riprende il filo di alcune delle cose che lo irritano.
Lui sostiene di no, e mi auguro che abbia ragione e faccia altri film, ma Il sol dell’avvenire ha il sapore di un testamento cinematografico, come fa pensare l’ultima bellissima scena della marcia in via dei Fori Imperiali che mostra molti degli attori che hanno lavorato nei suoi film, da Dario Cantarelli a Elena Lietti. (anche Jasmine Trinca, Elio De Capitani, Renato Carpentieri, Alba Rohrwacher, Mariella Valentini, Giulia Lazzarini, Anna Bonaiuto, Fabio Traversa). Una marcia (senza Laura Morante: nel suo piccolo c’è stata una scissione anche tra il regista e la sua attrice protagonista di Bianca e de La stanza del figlio) della sinistra come l’avrebbe voluta Nanni, con Trotskij al posto del sanguinario Stalin. E il Circo Budavari rimanda a Palombella rossa e al campione ungherese della pallanuoto, sport che Moretti praticò in gioventù.
Nanni Moretti entra nella scia dei film nei quali con la fantasia si riscrive la storia, purtroppo solo cinematografica, come iniziò a fare Quentin Tarantino con Inglorious Basterds (Bastardi senza gloria). E visualizza ciò che avrebbe voluto vedere quando l’Unione Sovietica stroncò nel sangue la rivoluzione del 1956 in Ungheria.
Trovo assurdo che si sia criticato il film solo perché usa l’espediente del film nel film (Silvio Orlando e Barbara Bobulova gli attori-attori) per raccontare un personaggio in crisi d’identità sia sul fronte matrimoniale che su quello professionale e politico. Un regista attento a ciò che lo circonda, a respirare l’aria politica riconoscendo i peccatori e traditori di un ideale che con Stalin era morto e sepolto. Eppure incapace di comprendere ciò che succedeva nella sfera privata, accanto a lui, la stanchezza della moglie (Margherita Buy).
Nel ripresentarsi in scena con la coperta di Ecce Bombo, Nanni Moretti aggiorna le pessime cose che fanno star male inserendone un paio, spassose e desolanti: la violenza sbrigativa che il cinema ha sposato, l’ignoranza seriale con cui vengono allestiti film (e serie tv) dai colossi dello streaming, nella fattispecie Netflix, forte solo dei suoi numeri di abbonati nel mondo.
A voler vedere uno spiraglio d’insolito e autocritico ottimismo, l’ammissione che si può anche mostrare un po’ di gentilezza, pur nella scontrosità e il significativo ripensamento del finale.
Il sol dell’avvenire spunta testimoniando un sostanziale fallimento politico e il tramonto degli ideali, visto che il solo Nanni Moretti ha ancora voglia di fare qualcosa di sinistra (ricordate cosa chiedeva – nel film Aprile – invano a D’Alema?) stendendo su tutto il film un velo di nostalgico e piacevole Fellinismo.

Belle canzoni, belle musiche

Come sempre amabile la scelte delle canzoni italiane, con Noemi (non a caso “Sono solo parole” che per Nanni contano tanto) , Tenco (Lontano lontano), l’immancabile Battiato (Voglio vederti danzare) ma anche Et si tu n’existais pas” nella versione francese di Joe Dassin e la “Dolly Suite op.56” per pianoforte a quattro mani di Gabriel Fauré, oltre ad Aretha Franklin (Think). La colonna sonora è firmata da Franco Piersanti.

Il sol dell’avvenire

IL SOL DELL’AVVENIRE – Italia, 2023. Durata: 95′
Regia: Nanni Moretti
Interpreti: Nanni Moretti, Margherita Buy, Silvio Orlando, Barbara Bobulova, Valentina Romani, Mathieu Amalric.95′

Leandro De Sanctis

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