CHI SONO

Sono nato a Roma, in via dei Giornalisti, nel secolo scorso. Malato precocemente di calcio, da bambino volevo diventare telecronista e così mi ritrovai presto a fare il giornalista. Cominciai all’età di 12 anni, seguendo le squadre del Don Orione, e non ho più smesso. Ho scritto di calcio minore per Record, per il Tempo, per il Messaggero. Infine l’approdo al Corriere dello Sport: cominciai con il calcio dilettantistico e con l’atletica. Nel frattempo ero diventato maestro elementare e prima ancora di vincere il Concorso per una cattedra di maestro elementare dopo aver lavorato per diversi anni come maestro, scrissi praticamente quasi di ogni sport.
Rinunciai alla cattedra e dopo pochi mesi fui assunto dal Corriere dello Sport (direttore allora era Giorgio Tosatti) dove sono rimasto per quasi 41 anni, scrivendo non solo di quasi tutti gli sport, calcio incluso, ma anche di spettacolo, cinema in particolare, con interviste e recensioni, quando il giornale si aprì ad altri mondi. E tra il 1994 e il 1995 fui anche direttore della rivista mensile Spettacolo.
In particolare ho seguito come responsabile in prima persona l’atletica e la pallavolo, seguendo per Il Corriere dello Sport 3 Olimpiadi (Barcellona, Atene, Pechino, con la finale del calcio Argentina-Nigeria) più una revocata (Londra); 8 Mondiali, 1 Coppa del Mondo, 14 Europei, 14 Coppe Campioni di volley. 4 Mondiali, 4 Europei, 2 Coppe del Mondo di atletica leggera. World Cup di boxe, Europei di nuoto, Mondiali di scherma, finali scudetto di volley e basket. Affiancando nel tempo anche il ruolo di opinionista presso le riviste dei vari sport che ho seguito. Sono stato onorato dalla Fidal con la Quercia al merito atletico di primo grado e nella mia esperienza lavorativa ho avuto la fortuna e la possibilità di vedere tanti luoghi del mondo e conoscere tanti personaggi importanti, dello sport e dello spettacolo. Ma il mondo dello sport mi è sempre andato un po’ stretto, non racchiudendo tutti i miei interessi.
E così nel 2013 ho lanciato il mio blog Visto dal basso, che nel 2018 ho trasformato in un vero e proprio sito. Per dire ciò che altri non dicono, per raccontare le cose dal punto di vista delle persone comuni, il mondo visto appunto dal basso. E per scrivere di ciò che mi piace, a cominciare dal cinema e dalla musica, il mio anestetico per la vita. Un testo sulla musica mi regalò una borsa di studio quadriennale nel primo anno di Istituto Magistrale. Un testo sul cinema mi fece vincere uno dei quattro premi Heritage per le critiche al film Il re dei giardini di Marvin, di Bob Rafelson.
Oscar del volley 1997, Premio Parlano di noi 2007 dalla Fipav Lazio. Nel 2019 ho ricevuto il Premio Adelio Pistelli dalla Lega Pallavolo Maschile e il Premio Pietro Milita dalla Fipav Lazio. Il 17 settembre 2020 ho pubblicato, per Edizioni Slam/Absolutely Free editore, il libro Il tesoro di Rio, che racconta il primo oro mondiale della pallavolo italiana, nel 1990 in Brasile con le voci dei protagonisti, retroscena e curiosità inedite su cosa avvenne quell’anno. Lo scorso 22 luglio è uscito nelle librerie il mio secondo e ultimo libro dedicato alla pallavolo: Il miracolo di Berlino (Calzetti&Mariucci editore), in occasione del ventennale del primo storico titolo mondiale del volley femminile italiano, con l’apporto dell’amico ed ex collega Pasquale Di Santillo. A dicembre 2022 è stato pubblicato dalla Fipav il mio corposo podcast che porta lo stesso titolo del libro: il podcast Il miracolo di Berlino, sette puntate per oltre duecento minuti di trasmissione.
Leandro De Sanctis

Torna in alto