Nostalgia | Recensione film Martone

Nostalgia | Recensione film Martone. Un film di sostanza che rende indispensabile un piccolo viaggio alla radice della parola, del suo significato. La nostalgia è uno stato d’animo corrispondente al desiderio pungente o al rimpianto malinconico di quanto è trascorso o lontano. Un’emozione vicina alla tristezza, che ci porta a ripensare a qualcosa che fu e che non può più essere e mescola insieme l’appagamento per quello che si è vissuto con l’accettazione che si tratta di un tempo trascorso che non tornerà. Ma in realtà diventa un’emozione intrusiva e depressiva proprio e soprattutto quando viene a mancare l’accettazione. Nostalgia, il film di Mario Martone tratto dall’omonimo romando di Ermanno Rea racconta il ritorno di Felice (Pierfrancesco Favino, straordinario) a Napoli dopo una vita in esilio di cui si capirà la ragione strada facendo. Un ritorno che si riempie di dolcezza nell’accudimento della mamma (Aurora Quattrocchi), che regala la scena più bella e commovente del film quando, rovesciando antichi ruoli, il figlio la prende in braccio e la lava nella tinozza.
La bellezza del film si fa strada tra piccoli gesti e flashback che sono la stella cometa del protagonista, attratto fatalmente dal ritorno nonostante una vita agiata e una bella moglie che nella vita all’estero ha saputo costruirsi, cambiando città, vita e pure religione.
Nostalgia canaglia in questo caso, perché la storia suggerisce da subito un clima tragico che incombe e si fa strada a poco a poco, inevitabilmente. Se la nostalgia distorce tutto e prende il sopravvento, anche i ricordi si trasformano, nell’illusione che il passato possa rivivere cosi come era e non come è diventato. Un sentimento, uno stato d’animo che capita a molti di provare e che rischia di irretire e distorcere se non lo si vive con lucidità. Il senso della misura nel ripensare al proprio passato, luoghi e persone, affetti e amori, è fondamentale.
Oreste (Tommaso Ragno) l’amico di un tempo è diventato il temuto e spietato boss. Nella nostalgia di Felice c’è anche un mai sopito senso di colpa- Il destino è pronto a manifestarsi in un modo che solo Felice si è ostinato a non considerare.
Nostalgia, film fatto di una storia potente e di personaggi, con la Napoli che si manifesta in tutte le sue caratteristiche, le sue ombre, la sua violenza, la crudeltà della sopraffazione ad ogni livello, accanto alla resistenza di chi non vuole arrendersi e combatte, come Don Luigi Rega (Francesco Di Leva). Città ammaliatrice o respingente, dipende da come si è fatti. Ammetto che da spettatore con una mente razionale è stato difficile accettare questo cammino del protagonista, che sembra decisamente ottuso e irragionevole nel non voler valutare la realtà. Ma c’erano troppi sentimenti erosivi e contrastanti in Felice, divorato dall’illusione e dal rimorso. Lui Napoli non la vede come è diventata, continua a vedere tutto con gli occhi di quando era ragazzo.

Nostalgia

NOSTALGIA – 2022, Italia-Francia. Adattamento dal romanzo di Ermanno Rea.
Regia: Mario Martone.
Interpreti: Pierfrancesco Favino, Tommaso Ragno, Aurora Quattrocchi, Francesco Di Leva.

Leandro De Sanctis

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