CINEMA Ogni maledetto Natale

OGNI MALEDETTO NATALE Regia: Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre, Luca Vendruscolo. Interpreti: Alessandra Mastronardi, Alessandro Cattelan,  Francesco Pannofino, Marco Giallini, Corrado Guzzanti, Laura Morante, Caterina Guzzanti, Valerio Mastandrea, Stefano Fresi, Andrea Sartoretti.

Per essere diverso è diverso, dai cinepanettoni abituali. E questa è già una nota di merito. Però, visto che si poteva osare, si poteva volare più alto. Si sa, il grottesco piace o non piace, colpisce o esaspera, e questo Ogni maledetto Natale ha il merito di sorprendere e stemperare con la simpatia di fondo che genera e la curiosità che suscitano i personaggi, un’insofferenza congenita ad ogni forma di esagerazione. Però, di pancia, bisogna ammettere che la risata spesso sgorga spontanea dall’assurdità di questa famiglia fuori da…tutto, che anima la prima parte del film. Una coppia di giovani dopo pochi giorni di conoscenza si trova a vivere il temuto Natale, prima a casa di lei (Alessandra Mastronardi) poi a casa di lui (Alessandro Cattelan). Famiglie ovviamente agli antipodi. 

E l’idea migliore del film è proprio quella di sdoppiare gli attori che interpretano ruoli diversi nelle due famiglie. Bravi e divertenti. Detto che la “bestia” e lo “spurchia filetto” strappano risate, non ho trovato quella comicità rivoluzionaria e basic di un altro cinema di cui avevo letto. Un film che può essere sorbito gradevolmente e che resta in mente, ma senza la qualità di un vero cambiamento. 
Qua e là le frecciate arrivano, ma nulla di nuovo, anzi inserito nel solco di una collaudata tradizione, nella contrapposizione tra i ricchi e i poveri, tra i colti e gli ignoranti, tra gli indigeni e gli extracomunitari (i filippini che vanno tanto di moda e che Guzzanti porta dalla tv al grande schermo). Se fossi ancora un maestro darei una sufficienza, ma sì anche non stiracchiata, con l’immancabile nota a piè di pagina: si poteva fare di più. 

Nerbo e spessore regalano i caratteristi intorno alla coppia, un Marco Giallini che domina la scena, ma anche Pannofino, la Morante (“strega” di paese e nobildonna pseudo caritatevole), Mastandrea. Menzione particolare per Stefano Fresi, che avevo già apprezzato in Smetto quando voglio. Si sta imponendo come caratterista di indubbie qualità. 
Insomma, un maledetto Natale con la giusta dose di cattiveria e mostruosità, come quelle che spesso strisciano anche nelle migliori famiglie.

https://www.youtube.com/watch?v=hw-xYvxuf7A

Leandro De Sanctis

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