Il Patriarca | Recensione serie tv

Il Patriarca | Recensione serie tv. Sono andate in onda praticamente in contemporanea ed entrambe sono state una grande delusione. A casa tutti bene di Gabriele Muccino e Il Patriarca diretta e interpretata da Claudio Amendola. Quest’ultima si è appena conclusa e se ne può parlare, con la constatazione che la vicenda non si è invece esaurita e richiederà una seconda stagione.
Non so per quali meriti sia stato inserito Il Patriarca nella cinquina dei Nastri d’Argento, forse solo geopolitica ed equilibrio nelle premiazioni che così coinvolgono anche Mediaset.. Naturalmente è solo una opinione personale, ma Il Patriarca non è certo un’opera da premi.
Non è una scusante che si tratti di un remake di una serie spagnola, probabilmente adattata alla realtà italiana. Il livello qualitativo degli interpreti appare scarso e inadeguato, con l’unico pregio, se comparato con la serie di Muccino, che se non altro non risultano altrettanto fastidiosi e irritanti.
I principali “cattivi” tradizionali della serie sono soltanto due (scelta al risparmio? scarsità di mezzi?), i personaggi sembrano fumetti mal riusciti e fanno si che il prodotto scada a livello di banale fiction, con tortuosi vicoli di trama che sembrano giustificato solo dall’intento di allungare il brodo. Si vorrebbe andare a fondo nelle anime dei personaggi ma in realtà si resta sempre in superficie, né le prove attoriali lasciano intuire occasioni mancate.
I risvolti di sceneggiatura, quanto avviene e come avviene, troppo spesso supera i confini del ridicolo e dell’irrazionale. Nonostante le buone intenzioni, anche il discorso dell’Alzheimer viene svilito a puro espediente narrativo che appare a singhiozzo e quando serve, senza un reale filo logico medico. E tutto ciò che viene propinato per proporre una storia in un cui non si salva quasi nessuno dal marchio d’infamia della malvagità, sa di posticcio, artefatto e mal confezionato.
I personaggi si muovono male, fanno cose stupide, si avvicinano e si allontanano più volte, tanto perché il brodo deve essere lungo e perché così oggi si ritiene che debbano essere fatte le storie. Commissari corrotti se ne vedono tanti al cinema e in tv, ma questo commissario Monterosso è il peggio del peggio, sia eticamente per ciò che fa, sia per la scelta di privilegiare la vendetta personale, la caccia al suo Moby Dick-Nemo Bandera, a scapito della legalità.
E parlando di violenza e di format di serie tv, ecco che rispunta implacabile la mirabile scena che compare nell’ultimo film di Nanni Moretti, Il sol dell’avvenire: per chi produce oggi sulle piattaforme la violenza si può rappresentare sbrigativamente come se fosse un videogioco senza morale, e nel racconto, ogni tot minuti deve accadere qualcosa, in un mix di presunti colpi di scena e accadimenti, che può risultare noioso e prevedibile per lo spettatore.
Forse il pubblico delle fiction, allevato fin dagli anni’80 quando iniziò il decadimento della tv, è di bocca buona ed è disposto a seguire, magari sorbendosi anche ritardi e pubblicità in diretta. Ma appunto, è solo fiction, le vere serie tv sono altra cosa.

Il Patriarca, dove è stato girato

La serie Il Patriarca è ambientata Levante, una cittadina immaginaria della Puglia, che in realtà è Monopoli, dove si svolgono le vicende della famiglia Bandera e della società Deep Sea, copertura per ben più remunerativi traffici di droga. Ci sono il porto e il Monastero di Santo Stefano (la Masseria del Tigre nella storia). Ma ci sono scene anche girate a Bari, al porto e a Bari Vecchia.
E nel Lazio. Il Centro sociale di Lara si trova a Fregene, la Galleria D’arte e la cava di Merì nel Monte Soratte, come il deposito di droga. La villa dei Bandera è invece a Bassano Romano.-

Il Patriarca, la scheda

IL PATRIARCA – Serie Tv Italia 2023, Mediaset Infinity. 12 episodi di circa 50 minuti, in streaming 6 puntate di circa 100 minuti. Remake di una serie spagnola del 2018: Vivir sin permiso, soggetto di Camilla Nesbitt.
Regia: Claudio Amendola
Sceneggiatura: Mizio Curcio, Paolo Marchesini, Sandrone Dazieri.
Interpreti: Claudio Amendola, Antonia Liskova, Neva Leoni, Raniero Monaco di Lapio, Carmine Buschini, Michele De Virgilio, Giulia Schiavo, Primo Reggiani, Marius Bizau, Carlo Calderone, Antonio De Matteo, Cecilia Napoli, Alice Torriani, Giulia Bevilacqua,

Leandro De Sanctis

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