Scordato | Recensione

Scordato | Recensione
Scordato è il sesto film che Rocco Papaleo ha diretto e appare distante dalle sue precedenti commedie. Un’opera diversa ma non certo di minor valore, anche se avvolta in una cappa di amara malinconia che mette al bando la tipica battuta comica ma esalta l’ironia spontanea delle situazioni reali. Sorrisi consapevoli in una storia che raccorda il protagonista con il suo passato, la sua fanciullezza e gioventù. Un dialogo-confronto che non fa sconti e che sollecita la riflessione, il confronto tra passato e presente, per cercare di vivere meglio il futuro.
Per certi versi è un film che può inserirsi nel solco di una cinematografia simil autobiografica, reale o finzione che sia. E Papaleo alimenta il suo percorso, la sua storia, senza deragliare dai binari della compostezza, senza cedere alle tentazioni d’amore impossibile, solo sfiorato dall’illusione. Ma accrescendo il significato di un incontro che in ogni caso si rivela fondamentale e salvifico, anche se con toni diversi da quelli sognati.
Un passato anche particolare e complicato, con una sorella che sceglie la via estrema della politica, segreti familiari con i quali tardivamente si trova a dover fare i conti. E il tema del perdono, del saper perdonare gli altri ma anche se stessi, cresce come chiave di lettura per una sopravvivenza più serena.
Girato in Basilicata, tra Lauria, dove Rocco Papaleo è nato, e Maratea, oltre che per qualche scena a Salerno, il film registra il debutto come attrice della cantante Giorgia, nei panni della fisioterapista che avrà un ruolo chiave nella svolta esistenziale del protagonista.

Scordato

SCORDATO – Italia, 2023. Durata 104′. Ora visibile anche su Prime Video Amazon.
Regia: Rocco Papaleo
Interpreti: Rocco Papaleo, Giorgia, Simone Corbisiero, Anna Ferraioli Ravel, Angela Curri, Antonio Petrocelli.

Leandro De Sanctis

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