VOLLEY Il ricorso fantasma della Copra Piacenza non allarma la Sir Safety

In fondo non c’è troppo da stupirsi. Ci sono due modi per vedere il ricorso fantasma della Copra Piacenza dopo gara5 di semifinale, persa 3-2 con la Sir Safety Perugia.
1) un atto della società piacentina in seguito ad un episodio particolare di gioco. Atto possibile ma che non avrà sviluppo alcuno.
2) l’ennesimo atto della “guerra” tra una società e la Lega.
Ma nessuna delle due parti ha ufficialmente e pubblicamente fatto cenno al reclamo. Dunque, non esiste.
 
Effetti? Sarà, ma dubito che il reclamo possa mettere in discussione l’accesso alla finale conquistato sul campo dalla Sir Perugia. 
Aggiungo che, per quel poco che conosco di alcuni giocatori di Piacenza, a cominciare da Papi, Zlatanov e Fei: sono proprio loro i più imbarazzati da questa sgradevole appendice.
 
Perché ricorso fantasma? Beh, intanto perchè ad annunciarlo urbi ed orbi non c’è stata una sola riga scritta, ma una dichiarazione di Andrea Lucchetta nel corso della telecronaca di Busto Arsizio-Conegliano, la semifinale femminile, su RaiSport: Piacenza ha fatto reclamo.
Non una riga sul comunicato della Copra Piacenza sulla partita, con le dichiarazioni dei giocatori. Non una riga sul comunicato della Lega.
Perciò, in assenza di una indispensabile e doverosa comunicazione ufficiale da parte di chi è preposto a farlo, posso supporre che, sia pure annunciato sul campo a caldo, dopo l’episodio che ha determinato la sostituzione del libero della Copra Piacenza (out Marra, dentro Smerilli), al reclamo stesso non sia stato dato corso. O sia stato ritirato. Magari domani se ne saprà di più. Forse. Chissà? Vuoi vedere che non è successo nulla e non c’è mai stato un reclamo? Ma si va, meglio così.

Leandro De Sanctis

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