Dalla pallavolo all’Educazione Fisica nella Scuola Primaria

Dalla pallavolo all’Educazione Fisica nella Scuola Primaria.
Nei giorni scorsi presso l’Università degli Studi di Roma-Foro Italico, con il Patrocinio dell’Associazione per Franco Favretto, si è svolto un seminario sul tema “Dalla Pallavolo all’Educazione Fisica nella Scuola Primaria
Moderatrice Antonella Ferrari, relatore il Professor Attilio Lombardozzi, Alessandro Fidotti ha portato il saluto dell’Associazione. Organizzato dalla Polisportiva di Ateneo, nella persona della Prof.ssa Antonella Ferrari, e patrocinato dall’Associazione per Franco Favretto, si è svolto stamattina all’Università degli Studi del Foro Italico di Roma il seminario “Dalla Pallavolo all’Educazione Fisica nella Scuola primaria”. A tenerlo il Prof. Attilio Lombardozzi, vera autorità nel campo, il quale dopo l’analisi dell’evoluzione dei modelli culturali dell’educazione fisica (essi, ha specificato con forza bacchettando molti teorici improvvisati,  vanno bel oltre la mera cura del corpo, ma attengono anche alla sfera mentale), ha trattato le metodologie didattiche più rispondenti all’insegnamento/apprendimento delle competenze disciplinari ed extra disciplinari relative all’Educazione Fisica nella Scuola Primaria, premesse indispensabili per un positivo futuro nell’attività sportiva e nella vita di relazione.
“Sarebbe sufficiente”, ha illustrato Lombardozzi prendendo a modello illustri pensatori, “attenersi a pochi principi, come l’autorealizzazione dell’individuo, la maturità psicologica e la libertà interiore, l’integrazione dell’apprendimento cognitivo con quello effettivo e l’approccio umanistico che è il concetto del SE’”.
Nel suo saluto, il Presidente dell’Associazione Alessandro Fidotti, dopo aver brevemente ricordato la figura di Franco Favretto e la sua opera, non ha lesinato critiche alla politica.
“Franco sognava città a misura di bambino, ma un sogno sfocia dell’utopia se nella stanza dei bottoni regna l’immobilismo. Spesso le figure pubbliche di riferimento, di sport sanno molto poco e le loro decisioni ottengono a volte un effetto negativo. Il CONI e le Federazioni svolgono un lavoro eccezionale, i docenti di educazione Fisica hanno un ruolo primario nella scuola, ma il quadro normativo e le infrastrutture restano un quadro nebuloso ed effimero. Un alunno italiano che approda alle medie sconta un gap di centinaia di ore di attività motoria scientificamente testata rispetto ai pari età francesi, ma è quasi tutta l’Europa a camminare anni luce davanti a noi. E’ necessario cambiare, e alla svelta, i nostri giovani non possono più aspettare, ma basta con le parole e le promesse”.

Nella Foto di Fabrizio D’Aversa: Fidotti, Ferrari e Lombardozzi

Leandro De Sanctis

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