Mustang | Recensione film

Il titolo, Mustang, si lega alla razza di cavalli californiani, di origine spagnola. Cavalli non domati, come appunto le cinque ragazze turche della storia raccontata dalla regista Denis Gamze Erguve, turca naturalizzata francese. Il film risale al 2015 ma risulta sempre attuale, specialmente oggi che la Turchia vive un momento regressivo e repressivo.
Si tratta di Sonay, Selma, Ece, Nur e Lale, cinque ragazzine orfane che vivono con la nonna e lo zio in un paesino sperduto, lontano centinaia di chilometri da Istanbul e da una vaga idea di mondo contemporaneo.
La fine della scuola, l’addio all’insegnante trasferita a Istanbul, salutata con un innocente bagno in mare, giocando con coetanei, diventa l’inizio di un incubo che solo l’ignoranza dettata dalle tradizioni e dall’arretratezza culturale può avallare e contemplare.
In Mustang più che la religione, che in un modo o nell’altro c’entra sempre quando si vive l’arretratezza dei costumi e la mancanza di libertà femminile, influiscono le tradizioni, il timore del giudizio della gente, e sotto traccia perfino il desiderio di evitare almeno guai peggiori alle ragazze, per via di uno zio stupratore-pedofilo, come si lascia intuire.
L’abitazione delle indomabili ragazzine si trasforma in una prigione: via il telefono, via il computer, grate, cancelli, ostacoli in un crescendo assurdo. Così come assurdo è costringere alle nozze ragazze esuberanti ma di età tenerissima. Nozze combinate, ragazzi che dovrebbero piacersi dopo pochi minuti di vicinanza. Ma i mustang non si domano. E nemmeno le ragazzine, ognuna decisa a non arrendersi, costi quel che costi. Significativa la condotta delle donne anziane: da un lato proseguono le tradizioni, dall’altro quando possono difendono a modo loro le esuberanti ragazze, agendo silenziosamente per limitare i danni. Di più non riescono a fare per opporsi al bieco maschilismo e alla dittatura del pettegolezzo.
Un film toccante nella sua drammaticità asciutta, che non cede al sentimentalismo ma ha la forza della lotta per l’identità, contro la sopraffazione. Una volta di più, guardandolo, ci si chiede inevitabilmente cosa c’entri la Turchia con l’Europa. Sia pure un’Europa molle e pavida come quella attuale, quando si tratta di opporsi alle dittature e di battersi per i diritti umani.

Mustang, la scheda

MUSTANG – 2015. Francia, Germania, Turchia, Qatar. Durata 97 minuti.
Regia: Deniz Gamze Erguven.
Interpreti: Gunes Sensoy, Doga Doguslu,Elit Iscan, Tugba Sunguroglu, Iliada Akdogan, Nihal Koldas, Ayberk Pekcan, Erol Afsin.
* visto in edizione originale turca, con sottotitoli. Su Sky/Now Tv.

Mustang, il trailer originale

Leandro De Sanctis

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