Bentancur spiana la strada al Porto, la Juve non c’è più

Bentancur spiana la strada al Porto, ma la Juve non c’è più. La striscia vincente tra la sconfitta di San Siro con l‘Inter e il ko al Maradona con il Napoli aveva mostrato una Juventus alla ricerca di un equilibrio tra la squadra che attaccava ma subiva le ripartenze letali degli avversari, e la squadra tenacemente arroccata e cocciuta nel provare a far partire l’azione dalla porta di Szczesny, ma incapace di produrre gioco offensivo di qualità.
In Champions però, la Juventus ha mostrato il peggio, smarrendo ogni sua qualità. L’attacco infatti non è esistito, il centrocampo non ha creato gioco e non è stato capace di arginare e filtrare i portoghesi, la difesa ha pasticciato irrimediabilmente.
Il Porto faceva pressing alto perché ha studiato le cattive abitudini bianconere. Dopo averci provato più volte in campionato, Bentancur ha aspettato la Champions per servire il suo…assist, un folle passaggio indietro al portiere che invece ha lanciato Taremi per l’1-0 dopo appena 63 secondi di gioco. Tante volte in questi ultimi mesi la Juventus ha rischiato di prendere gol in questo modo, in Portogallo la sciagura si è materializzata, indirizzando pesantemente l’ottavo di finale di Champions League, divenuto uno scoglio somigliante all’Everest per i torinesi. Da Allegri a Pirlo, passando per Sarri. La sconfitta rimontata con l’Atletico Madrid, il ko fatale con il Lione, ora questa ubriacatura da Porto che soltanto grazie ad un lampo isolato di Chiesa, non si è trasformata già in un prematuro verdetto.
Uno sparo nel buio il tocco di Chiesa che ha trasformato in gol un’azione di Morata, il cui ingresso ha dato un minimo di potenza all’attacco juventino.
Fa temere per il futuro il rigore solare negato a Ronaldo proprio allo scadere dei 4 minuti di recupero. E’ vero che Cristiano Ronaldo si è venuto a trovare in equilibrio precario, ma è innegabile che Zaidu lo prende sulle gambe gettandolo a terra. Perché la VAR non abbia chiesto una seconda valutazione all’arbitro resta un mistero. E spesso quando alla Juve mancano rigori in Champions, poi non supera il turno (avvenne con il fallo da rigore su Cuadrado non concesso da Cakir, nell’andata dei quarti Juventus-Real Madrid, ultimi minuti).
Non bastasse la brutta prova dei bianconeri, Porto-Juve ha portato il nuovo infortunio al polpaccio per Chiellini e altri quattro cartellini gialli, uno dei quali ha determinato la squalifica nella gara di ritorno (Danilo) mettendo in emergenza la retroguardia. Il gol di Chiesa ha il sapore di un miracolo, che consente di rimandare il verdetto Champions e di sperare, nonostante tutto. Miracolo perché la Juventus ha giocato davvero male. Nel primo tempo non una sola volta è arrivata a tirare, evidenziando lentezza e povertà di idee. Come più volte rilevato, Bentancur gioca molto meglio quando è in coppia con Arthur, che gli toglie l’assillo del primo pallone da giocare in ripartenza. Ma la squadra è ancora povera, le servirebbe un regista ma nessuno è in grado di creare gioco, specie quando dietro non c’è nemmeno Bonucci.
Assurdo che la Juve continui a giocare più verso la sua porta che attaccando quella avversaria; la lentezza di manovra e il fatto di non giocare quasi mai di prima non crea problemi agli avversari. Per essere una squadra di giocatori di presunta qualità tecnica, sono decisamente troppi gli errori di misura nei passaggi, sia in ripartenza che in manovra. Fosse finita 2-0, la Juve sarebbe probabilmente stata spacciata, il gol di Chiesa è invece un dono da far fruttare a Torino.
Gufi e detrattori potranno ironizzare finché vorranno, ma una Juve così brutta avrebbe perfino potuto tornare dal Portogallo con un 2-2 rocambolesco e preziosissimo, se l’arbitro avesse concesso, come avrebbbe dovuto, il rigore lampante allo scadere.

Il fallo da rigore su Ronaldo
Il fallo da rigore su Ronaldo al 94′

Due gol lampo nel primo minuto dei due tempi

Mehdi Taremi ha segnato dopo 63 secondi. Marega dopo 18 secondi del secondo tempo. Record negativi che vanno ad affiancare le reti di Möller (Borussia Dortmund nel 1995) e Alaba (Bayern Monaco nel 2013).

Porto-Juventus 2-1

MARCATORI: 2′ Taremi (P)46′ Marega (P), 82′ Chiesa (J)
 
PORTO (4-4-2): Marchesin; Manafà, Pepe, Mbemba, Zaidu; Corona (90′ Corona), Uribe, Sergio Oliveira (90′ F. Conceicao), Otavio (57′ Luis Diaz); Marega (66′ Grujic), Taremi. All. Conceicao

JUVENTUS (4-4-2): Szczesny; Danilo, De Ligt, Chiellini (34′ Demiral), Alex Sandro; Chiesa, Bentancur, Rabiot, McKennie (63′ Morata); Kulusevski (77′ Ramsey), Ronaldo. All. Pirlo
ARBITRO: Del Cerro Grande
Ammoniti: De Ligt (J), Danilo (J)*, Demiral (J), Alex Sandro (J).
* salterà la gara di ritorno.

Tra sette juventini al Porto ne basta uno per segnare: Marega gol del 2-0
Tra sette juventini al Porto ne basta uno per segnare: Marega gol del 2-0

Leandro De Sanctis

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