Da Poltavsky a Ngapeth, quando l’arbitro chiude male

Da Poltavsky a Ngapeth, quando l’arbitro chiude male.
Tanto per fare chiarezza e per rispetto dei protagonisti, occorre tornare sul finale burrascoso della semifinale Italia-Francia, giovedì sera al Palazzo dello Sport di Roma. L’Italia ha guidato la partita e si avviava a confezionare il 3-0 che l’avrebbe portata in finale, stasera con la Polonia.
Tuttavia va detto che sul punto della vittoria non sono stati fugati tutti i dubbi: la battuta di Ngapeth era in campo o fuori? Questione di millimetri o centimetri, di proiezioni della palla sulla linea oppure oltre, sia chiaro. Il primo arbitro, la serba Stanislava Simic, l’ha battezzata out e ha assegnato l’ultimo punto agli azzurri. La Francia era convinta del contrario, che la palla fosse buona, e il ct Andrea Giani ha chiesto un video challenge che però non aveva più in dotazione avendo esauriti i due a disposizione.
Allora ha chiesto all’arbitra di verificarlo lei al check se la battuta era un errore o un ace.
Ecco, qui l’arbitro ha sbagliato: perché anche se lei era sicura che fosse out, essendo il punto che chiudeva la semifinale, avrebbe potuto e dovuto avere lo scrupolo di una verifica. Sotto questo aspetto la protesta di Giani non era campata in aria. La signora Simic avrebbe dovuto utilizzare la tecnologia per non lasciare dubbi.
Personalmente, dato che le postazioni che vengono riservate ai giornalisti nei grandi eventi non consentono di vedere tutto il campo (anzi, tanti colleghi hanno davanti agli gli atleti della panchina, quindi proprio non vedono la parte finale del campo), non ho alcuna certezza, in un senso o nell’altro. E non ho potuto vedere riprese televisive alla moviola. Naturalmente è un discorso che riguarda in generale la corretta e sportiva condotta che andrebbe praticata. Se l’arbitro può ricorrere a un challenge, perché non lo fa? Solo per il timore di essere contraddetto. E’ vero che il regolamento dice che l’arbitro può rivolgersi al check se non ha già dato il punto, ma è una regola che lascia perplessi. E difatti…
Il tutto senza minimamente coinvolgere o intaccare la bellissima prestazione della Nazionale azzurra di De Giorgi.

Europei 2005: Poltavsky out in battuta a fine partita

Curiosamente l’episodio di Ngapeth mi ha fatto tornare alla mente quanto accadde sempre al PalaEur, sempre in occasione degli Europei, nel 2005. Finale Italia-Russia, si arriva al tie break, l’Italia di Montali vince 3-2, 15-10. Un muro di Mastrangelo regala i match ball e sul 14-10 va in battuta Poltavsky. Il suo servizio per i russi era un ace, per i direttori di gara fu invece lungo, fuori dal campo. Punto del 15-10 e oro europeo agli azzurri. Davvero curiosa questa analogia: quella volta in ogni caso l’Italia avrebbe avuto altri match-ball (si sarebbe andati 14-11), così come giovedì sera l’Italia stava ampiamente conducendo la partita avendo vinto i primi due set e in procinto in ogni caso di potersi assicurare anche l’ultimo parziale.



Leandro De Sanctis

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