CINEMA L’ora più buia, con Gary Oldman…Churchill

L’ora più buia, il film con Gary Oldman nei panni di Churchill

L’ORA PIU’ BUIA– Darkest hour. Regia: Joe Wright. Interpreti: Gary Oldman, Kristin Scott Thomas, Ben Mendelsohn, Lily James, Ronald Pickup, Stephen Dillane.
*visto in edizione originale inglese, con sottotitoli in italiano.

Sarebbe una notevole sorpresa se Gary Oldman non venisse premiato con l’Oscar per il suo Winston Churchill. Stravolto nel fisico, quasi irriconoscibile, Oldman mastica sigari, biascica parole, s’infuria, regala pillole d’umorismo nel portare sullo schermo una pagina fondamentale per la Storia. Del Regno Unito, dell’Europa tutta e del mondo. Una manciata di giorni decisivi del 1940, con Hitler straripante e l’ombra del nazismo che si apprestava ad invadere e avvolgere l’intero continente. Il film è un gioiello avvincente, nonostante si sappia già tutto di ciò che avverrà sullo schermo. Ritmo incalzante, un’ambientazione accurata che riporta lo spettatore nelle accese riunioni del Parlamento inglese, l’estrema cura per i dettagli e per le sfumature. C’è il Churchill privato, con moglie ironicamente pungente (Kristin Scott Tomas), il Churchill che dialoga con il Re, che affronta i membri del suo governo e del suo partito (che sono in realtà i primi a contrastarlo).
Una brutta fama. Per via del suo caratteraccio, della sua acclarata asprezza, per i suoi fallimenti precedenti in politica e in guerra.
Il film si interseca idealmente con Dunkirk di Christopher Nolan, altro filmone diversamente spettacolare, perchè i fatti si svolgono nelle stesse giornate. Lì la vastità del cielo e del mare. Qui si scende nei sotterranei, nel cuore di tenebra di un’Inghilterra inconsapevolmente sull’orlo dell’abisso, come tutta l’Europa.
Ma ne L’ora più buia lo spettacolo è soprattutto nella sostanza dei dialoghi e nell’interpretazione dei personaggi. Nel far comprendere alle nuove generazioni (che spesso a scuola nemmeno arrivano a studiare quel periodo cruciale della nostra Storia)  cosa accadde, come si comportarono gli Stati Uniti (illuminante il dialogo telefonico con “Ponzio Pilato” Roosevelt) nella fase iniziale dell’invasione nazista, il ruolo dell’Italia (Mussolini definito sprezzantemente da Churchill, il lacché di Hitler). Churchill sa che non ci si può fidare di uno come Hitler e negoziare la pace con lui porterebbe a conseguenze catastrofiche.
L’ora più buia mostra la sua battaglia contro gli stessi compagni di partito per affermare la sua idea, per salvare l’Inghilterra dal giogo nazista, per impedire che la svastica sventoli a Westminster e Buckingham Palace. Glorifica la sua intuizione che consentirà di portare a casa i 300.000 soldati che erano rimasti a Dunkerk, ci mostra un uomo che nonostante l’alcol, la ruvidezza e il fumo, riesce ad essere più lucido dei damerini inetti che avevano condotto il Regno Unito sull’orlo della catastrofe. Più lucido di tutti. E che nel momento cruciale riceve il sostegno fondamentale del Re d’Inghilterra («Non mi privo dell’unico uomo che fa paura a Hitler»), che pure non lo amava e che aveva accolto con scetticismo la necessità di rivolgersi proprio a lui per uscire dalla crisi di governo. Churchill, un conservatore che era stato spesso all’opposizione. Ma che dimostra anche di saper toccare le corde giuste, lui che a tu per tu con le persone non conosceva diplomazia.
Di grande impatto emotivo ed effetto il modo in cui viene semplificata narrativamente la capacità di Churchill di farsi portavoce dei reali sentimenti del popolo britannico (la scena della metropolitana è meravigliosa) e poi di utilizzare la sua oratoria per ottenere il consenso del Parlamento. L’ora più buia è una imperdibile lezione di storia e di umanità. E, naturalmente, un gran bel film.

Il momento storico
Nel 1940, Winston Churchill, da pochi giorni Primo ministro della Gran Bretagna dopo le dimissioni di Neville Chamberlain, deve affrontare una delle sue prove più turbolente e definitive: decidere se negoziare un trattato di pace con la Germania nazista o continuare la guerra per difendere gli ideali e la libertà della propria nazione. Quando le inarrestabili forze naziste iniziano a conquistare tutta l’Europa occidentale e la minaccia di invasione diventa imminente, con un’opinione pubblica non preparata, un re scettico, e col suo stesso partito (i Conservatori) che trama contro di lui, Churchill dovrà sopportare la sua ora più buia, mobilitando l’intera nazione, e tentando di cambiare il corso della storia mondiale.
(fonte: wikipedia)

https://www.youtube.com/watch?v=LtJ60u7SUSw

Leandro De Sanctis

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