Ethos | Recensione serie tv Netflix

Ethos, serie tv turca su Netflix. Comunque la si giudichi è un’opera interessante e per varie ragioni che ne consigliano la visione. Chi è stufo di stucchevoli serie prevedibili e senza sorprese, superficiali e scontate, potrà trovare conforto in Bir Baskadir (questo il titolo originale), ideato da Berkun Oya.
Siamo in Turchia, Istanbul e dintorni: da una parte la città, la modernità, le donne senza velo eleganti, emancipate. Dall’altra i villaggi rurali, le donne col velo islamico in un Paese regredito in materia di diritti femminili in quello che è stato definito un nuovo Medio Evo, con Erdogan sultano e fautore di una continua e spietata repressione di ogni voce non in linea con il regime.
Le due facce della medaglia turca sono rappresentate nei loro conflitti interiori ed esteriori, che vanno ben oltre il portare o meno il velo che copre testa e capelli. Donne senza velo che svolgono professioni importanti e di rilievo, che siano le psicanaliste o l’attrice. Le donne con il velo vivono con rassegnata sofferenza o con orgoglio insindacabile la loro condizione. Di freni intellettuali, di gabbie religiose, di dipendenza dall’uomo, a sua volta prigioniero di antichi schemi, anche se comanda e urla imponendo il suo volere e i suoi ordini a mogli, sorelle, figli.
Ma tutto questo non spegne i conflitti interiori, il pregiudizio della donna snob nei confronti della donna prigioniera del velo, ma non dell’ignoranza, in un continuo rimando di giudizi e pregiudizi.
La religione che vorrebbe soffocare pensiero e modernità reiterando processi culturali tendenti solo a privare gli individui della libertà di scelta, a tenerli sotto la cupola del divino. Ma con velo o senza, l’essere umano è destinato a soffrire per traumi presenti e passati. E la curiosità di chi legge e cita Jung, l’intelligenza arguta e perspicace della protagonista di umili origini, stanno a ribadire come sia sempre sbagliato giudicare dalle etichette.
Inutile sottolineare come il velo offuschi e riduca la bellezza delle attrici scelte: volti interessanti, frequenti nella popolazione femminile turca, che ci vengono svelati completamente quando sono nelle abitazioni.
Gli otto episodi non riescono a raccontare tutto dei personaggi, ma dicono molto delle contraddizioni in cui deve vivere la Turchia, ponte tra Europa orientale e Asia, al di qua e al di là del Bosforo. E sono pochi i personaggi che non finiscono sotto la lente di ingrandimento del racconto: quasi ognuno è seguito e svelato, più o meno parzialmente, lasciando immaginare che potrebbe esserci una seconda stagione.
Sicuramente è una serie che finirà per attirare lo spettatore più esigente e voglioso di sperimentare nuovi territori, di scoprire con curiosità e interesse paesaggi geografici e umani fuori dagli abituali itinerari.
C’è anche l’intento di dare spessore al ruolo della psicanalista, esponendone comportamenti, dubbi, debolezze, pregiudizi.
Sembra anche, in generale, che tutti paghino il prezzo dei loro ruoli. Scavando, anche dietro le urla ci sono cuori e sentimenti, anche se il maschilismo di fondo resta insopportabile. Non a caso, l’uomo platealmente sconfitto, svilito e dileggiato nel suo ego più intimo, sarà bersaglio della donna liberata dal gioco dell’islamismo anche esteriore, naturalmente una donna senza velo.

Ethos, il significato

Ethos (ἦθος) è un termine greco (il cui significato, in origine, era “il posto da vivere”) che può essere inteso in diversi modi. Nel linguaggio filosofico e delle scienze sociali, il costume, la norma di vita, la convinzione e il comportamento pratico dell’uomo e delle società umane, e gli istituti con cui si manifestano storicamente: è l’oggetto proprio dell’etica. In senso più generale, comportamento e abitudini di vita, riferito anche agli animali e alle piante

Ethos, la scheda

ETHOS – Turchia, 2020. Titolo originale: Bir Baskadir. 8 puntate da circa tra i 40 e i 58 minuti.
Ideato e diretto da Berkun Oya
Interpreti: Oyku KarayelFaith ArtmanFunda EryigitDafne KayalarTulin OzenAlican YucesoyBige OnalDerya KaradasSettar Tanriogen
* visto in versione originale con sottotitoli.

Leandro De Sanctis

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