Maccabi-Juventus 2-0 | Allegri e la sua Juve impotente al capolinea

Maccabi-Juventus 2-0 | Allegri e la sua Juve al capolinea

Tante volte si è pensato che questa povera e scialba Juventus avesse toccato il fondo. Ma l’ultimo e definitivo crollo è avvenuto stasera in Israele. Non amo la parola vergogna abbinata allo sport, ma come si può definire se non vergognosa questa prova di Champions League? Un gol incassato dopo pochi minuti, il meritato raddoppio del Maccabi a fine primo tempo, in mezzo il dominio dei biancoverdi, con Atzili a fare il fenomeno, gli israeliani padroni del gioco, i bianconeri incapaci di produrre alcunché.

Nonostante i due gol, mi è parso che i problemi siano nati a centrocampo, come a inizio stagione: il Maccabi è andato in gol riproponendo la stessa azione, con cross dalla sinistra e colpo di testa centrale. La prima volta ha parato Szczesny, la seconda il portiere polacco ci ha messo del suo, partendo tarsi sulla zuccata di Atzili e non riuscendo a dare vigore alla sua smanacciata.

Se non l’avessimo già visto tante volte, dovrebbe destare stupore la mancanza di occasioni da gol nel primo tempo (ad eccezione della palla sporca avuta da Vlahovic).

Come se non bastasse, per la serie piove sul bagnato, si è rifatto male Di Maria, problema al flessore della coscia. Una cosa è certa, nonostante le spese ingenti, la campagna acquisti juventina si è rivelata clamorosamente fallimentare, inutile alla resa dei conti. Pogba non ha mai giocato, Di Maria più o meno lo stesso, Paredes che era stato preso per illuminare gli ultimi venti metri, sta fallendo senza scuse. Kostic è stato imbarazzante con i suoi cross fuori misura. Come ha dimostrato stasera insistendo sui passaggi laterali senza mai trovare la verticalizzazione.

Nonostante i due gol, non do la colpa né a Bonucci né a Rugani (schierato al posto di un’altra delusione di mercato: Bremer). Quando si sbaglia una quantità industriale di palloni, anche semplici a centrocampo, quando non si costruisce una vera e limpida occasione da gol, significa che non c’è squadra, non c’è gioco, non c’è presente nè immediato futuro.

Ci ha provato Kean, Vlahovic sempre involuto non ha né cantato né ha portato la croce, con un centrocampo così inesistente difficile trovare uno straccio di intesa con Milik. Ha provato ad accendere la squadra il baby Soulé, che ha sciorinato un paio di belle giocate nel deserto. 

Maccabi-Juventus 2-0 | Allegri penserà alle dimissioni? Per ora no

Sono sempre stato pro Allegri, il tecnico che ha portato la Juve due volte alla finale di Champions League. Ma in questa seconda terrificante stagione, dopo un mercato da lui indirizzato e alla luce di quanto…non si vede ancora, fatte salve le attenuanti degli infortuni, dopo lo 0-2 israeliano per la prima volta mi trovo a valutare se non sia il caso di cambiare allenatore. Anche se non mi piace questo metodo.E spesso, parlando di Juve, significa solo acuire le crisi e creare ulteriore confusione.
I quattro milioni di ingaggio annuo e la durata quadriennale tra l’altro lo sconsigliano, per i conti della società già in profondo rosso. Diciamo che forse, signorilmente, dovrebbe essere Allegri a meditare sulla possibilità di ammettere il fallimento, inequivocabile stasera, e dimettersi, aprendo una nuova fase alla gravissima crisi juventina, ma anche un cambio di direzione.

 Ma le responsabilità di Allegri, tuttavia, non devono far dimenticare quelle dei giocatori, apparsi spompati e molli psicologicamente. Carenti nei fondamentali e privi di qualità integrata, ovverò di quella capacità di tessere un’idea di gioco corale. Preparazione fisica scadente? Troppi infortuni perché certi giocatori sono usurati e non dovrebbero giustificare investimenti tanto ingenti quanto rischiosi? Fossimo ai tempi di Boniperti, ci sarebbe da non confermare tre quarti di squadra.

Stagione già compromessa in Italia e in Europa

Una Juve che è ottava in campionato e praticamente fuori dalla Champions League dopo quattro delle sei partite della prima fase, non può non far riflettere. A pari punti col Maccabi (Atzili ha confermato le qualità messe in mostra in quello spezzone di gara a Torino) la Juve conserva un vantaggio minimo nella differenza reti. Se avrà fortuna e non svaccherà a Lisbona e col PSG, potrebbe perfino restare in Europa, passando all’Europa League. Ma non è affatto certo. Sinceramente, la Juventus inesistente vista anche stasera (dopo Monza, dopo il secondo tempo di San Siro dopo…varie altre volte) può ancora precipitare ulteriormente. Senza contare che il quarto posto in campionato è al momento un miraggio. 

Scrivo prima di PSG-Benfica, in teoria, a livello aritmetico la Juventus non è ancora fuori dalla corsa per gli ottavi di Champions. Ma alzi la mano chi dopo aver visto la partita di stasera pensa davvero che si possano battere il Benfica in casa sua e il PSG allo Stadium.

   Maccabi Haifa – Juventus 2-0

 MACCABI HAIFA (4-3-3): Cohen; Sundgren, Batubinsika, Goldberg, Cornud (26′ st Menachem); Lavi, Mohamed, Chery; Atzili (21′ st Seck), Pierrot (41′ st Rukavyrsya), David (27′ st Abu Fani). A disposizione: Fucs, Mishpati, Tchibota, Arad, Meir, Levi, Eliyahu, Gershon. All.: Bakhar

JUVENTUS (4-4-2): Szczesny; Danilo (23′ st Kean), Bonucci, Rugani, Alex Sandro (29′ st Soulé); Cuadrado, Paredes (1′ st Kostic), McKennie (1′ st Locatelli), Rabiot; Vlahovic, Di Maria (25′ pt Milik). A disposizione: Pinsoglio, Perin, Bremer, Gatti, Miretti, Fagioli. All.: Allegri

ARBITRO: Lahoz (Esp)

MARCATORI: 7′ pt Atzili (M), 42′ pt Atzili (M)

NOTE: Ammoniti: Cornud (M); McKennie, Locatelli (J); Recupero: 2′ pt, 4′ st.

Leandro De Sanctis

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