#SportAgainstWar, questa Russia non può restare nello sport

SportAgainstWar, questa Russia non può restare nello sport. L’esperienza insegna che contro la follia calcolata di dittatori e superpotenze, gli appelli servono a poco. Ma stavolta l’aggressione militare della Russia di Putin sembra essere qualcosa di diverso e il mondo dello sport, che pure ha i suoi affari e i suoi legami economici sotterranei e non, ha immediatamente fatto qualcosa. Ha dato una risposta, di pancia e di cuore, con una spinta venuta dal basso. Dagli stessi atleti e dagli sportivi che hanno imparato ad amare giocatori, giocatrici, atlete e atleti, a prescindere dalla nazionalità. Semplicemente come esseri umani che praticano sport e che contribuiscono ad un gioco che è molto più di un semplice gioco. Forse è vero che anche stavolta la mobilitazione non servirà a far cessare la guerra, perché gente come Putin (alla faccia dei politici italiani che untuosamente hanno sbandierato per anni, fino all’altro ieri, la loro ammirazione per il dittatore) se ne infischia e imprigiona o uccide ogni pensiero diverso dal suo. Ma non fare quello che lo sport sta iniziando a fare sarebbe stato essere complici. Tradire la popolazione ucraina, la popolazione russa che dissente e non condivide la follia di Putin. Quell’ideale di democrazia pacifica troppo spesso tradito da ogni parte, Stati Uniti inclusi (ma non è il momento di cedere a disquisizioni politiche, a distinguo, come si legge nella cloaca dei social).
Solo la FIVB e la CEV non hanno capito quale era il loro dovere immediato. Solo la FIVB e la CEV non si sono vergognate di restare fuori dal coro, di non dire una parola contro l’invasione sovietica (pardon, russa) dell’Ucraina (che per carità, non è nemmeno lei un Paese democratico a quanto si legge: ma sotto le bombe c’è la gente comune, bambini inclusi).
Ora la presa di posizione inequivocabile del Comitato Olimpico Internazionale, obbligherà anche i riottosi ad adeguarsi. Il CIO si è schierato contro la guerra e ha invitato a fermare tutti gli eventi sportivi in Russia e Bielorussia, che è l’altro Paese satellite della dittatura di Putin. Conoscendo le dinamiche della politica sportiva (che molto ha da rimproverarsi: Mondiali di vari sport assegnati alla Russia, due Olimpiadi a Pechino, in una Cina non meno dittatoriale e senza alcuna forma democratica, Mondiali dati a Paesi ricchi e senza democrazia che attraverso lo sport intendono ripulire la loro immagine) credo che a questo punto anche FIVB e CEV dovranno arrendersi. Non c’è soluzione. Importante ogni singola presa di posizione, ogni evento cancellato. E giova ricordare che la Russia è già stata messa al bando dal CIO per il suo uso sistematico di doping, con disprezzo delle regole sportive. Significativa anche la rinuncia della Polonia a disputare i play off che qualificano ai Mondiali in Qatar. Ha ragione il presidente della Federcalcio polacca: Niente più parole, è tempo di agire. Putin agisce con le bombe, lo sport deve agire cancellando ogni evento sportivo in Russia. E dopo, se non basterà, cancellare la Russia da ogni evento sportivo.

La Lega Pallavolo invita alla mobilitazione

A seguito del difficile momento conseguente alla situazione causata dal conflitto tra Russia e Ucraina, si riporta il messaggio del Presidente della Lega Pallavolo Serie A Massimo Righi inviato a nome del Consiglio di Amministrazione a tutti i Club, con l’obiettivo di promuovere la campagna di sensibilizzazione “STOP WAR IN UKRAINE”.

Spettabili Associate,
credo non si possa restare in silenzio rispetto a quello che sta accadendo in queste ore tra Russia e Ucraina, il mondo dello sport e della pallavolo in particolare deve diffondere un forte messaggio di stop ad ogni forma di guerra.
Per questa ragione, il Consiglio di Amministrazione della Lega Pallavolo Serie A, in vista delle gare di sabato 26 e domenica 27 febbraio ha stabilito di promuovere la campagna STOP WAR IN UKRAINE che richiederà la collaborazione di tutti i Club di Serie A.

L’iniziativa prevede l’esposizione di una grafica led dedicata che riporterà la scritta “STOP WAR IN UKRAINE” sui campi di gara che lo consentono, mentre prima di ogni partita, al momento del saluto delle squadre a centro campo, verrà letto un annuncio fonico per esprimere rifiuto ad ogni forma e tipologia di guerra:

 “La Lega Pallavolo Serie A ed i suoi Club, insieme all’Associazione Italiana Pallavolisti, sono uniti nell’esprimere a gran voce il proprio NO ALLA GUERRA IN UCRAINA e solidarietà verso chi sta soffrendo le conseguenze atroci di questo conflitto. Chiediamo a tutto il pubblico di unirsi ai nostri giocatori con un grande applauso. STOP WAR IN UKRAINE”.

Grazie per la collaborazione che potrete prestare in questo momento particolarmente buio e difficile.

Con i migliori saluti.

Massimo Righi

Gli appelli, l’hashtag #SportAgainstWar

Amnesty International Italia, Assist Associazione Nazionale Atlete, Uisp Nazionale, Sport4Society e Usigrai lanciano un appello al mondo dello sport italiano ed europeo perché si prenda insieme e pubblicamente posizione contro la guerra in Ucraina e in difesa della popolazione civile. Oggi le organizzazioni lanciano una iniziativa, per il momento attraverso i social network, invitando sportivi e sportive di tutto il continente a pubblicare sui social contenuti con l’hashtag #SportAgainstWar. Lo sport è un veicolo potente di valori e di mobilitazione delle coscienze, fondato su valori universali e di fratellanza, primo tra tutti il ripudio della guerra e della violenza. Ci appelliamo inoltre ai principi fondamentali della Carta Olimpica, in particolare l’articolo 3 e 6 che richiamano all’impegno “per favorire l’avvento di una società pacifica“, a mettere in campo “azioni volte a favorire la pace“, allo “scopo di contribuire alla costruzione di un mondo migliore e più pacifico”. La stessa Agenda 2030 delle Nazioni Unite riconosce tra i propri target lo sport come costruttore di pace e tolleranza. Lanciamo un appello anche a CONI, agli organismi sportivi, alle Federazioni italiane ed europee di unirsi in questa mobilitazione dello #SportAgainstWar.

L’Associazione italiana pallavolisti: Stop War in Ukraine

STOP WAR IN UKRAINE

Nella giornata di oggi, AIP si è mossa tempestivamente per contattare direttamente la Lega Pallavolo Serie A e la Lega Pallavolo Serie A Femminile, su impulso degli stessi Atleti e Atlete.
Il Consiglio di Amministrazione della Lega Pallavolo Serie A, in vista delle gare di sabato 26 e domenica 27 febbraio ha stabilito di promuovere la campagna STOP WAR IN UKRAINE che richiederà la collaborazione di tutti i Club di Serie A.L’iniziativa prevede l’esposizione di una grafica led dedicata che riporterà la scritta “STOP WAR IN UKRAINE” sui campi di gara che lo consentono, mentre prima di ogni partita, al momento del saluto delle squadre a centro campo, verrà letto un annuncio fonico per esprimere rifiuto ad ogni forma e tipologia di guerra:
“La Lega Pallavolo Serie A ed i suoi Club, insieme all’Associazione Italiana Pallavolisti, sono uniti nell’esprimere a gran voce il proprio NO ALLA GUERRA IN UCRAINA e solidarietà verso chi sta soffrendo le conseguenze atroci di questo conflitto. Chiediamo a tutto il pubblico di unirsi ai nostri giocatori con un grande applauso.
STOP WAR IN UKRAINE”.

STAFF ASSOCIAZIONE ITALIANA PALLAVOLISTI

Il CIO: Cancellare ogni evento in Russia

https://www.eurosport.it/tutti-gli-sport/live-guerra-russia-ucraina-le-reazioni-dal-mondo-dello-sport-dichiarazioni-messaggi-social-aggiornam_sto8815591/story.shtml

Calcio: la Polonia non giocherà i play off per i Mondiali

Così Cezary Kulesza, presidente della Federazione calcistica della Polonia, in merito all’imminente playoff mondiale contro la Russia.
“Niente più parole, è tempo di agire! A causa dell’escalation delle ostilità della Russia nei confronti dell’Ucraina, la Nazionale della Polonia non ha intenzione di giocare la partita di spareggio Mondiale contro la Russia. Questa è l’unica decisione giusta. Siamo in trattative con le Federazioni di Svezia e Repubblica Ceca per presentare una posizione comune alla FIFA”

Leandro De Sanctis

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