Sampietrini, scempio a Roma

Sampietrini, scempio a Roma

Togliere i sampietrini, oltraggio alla Storia di Roma

Sembra incredibile che il Comune di Roma e il sindaco Virginia Raggi, con la situazione sempre più degenerata della città sotto vari aspetti, con la problematica delle buche e della carente manutenzione delle strade, abbiano deciso di spendere soldi per rimuovere i sampietrini da molte strade storiche della Capitale.
Mancano i fondi per avere una rete decente di mobilità pubblica (altro che potenziare il servizio bus, dirlo, scriverlo e titolarlo è un insulto a chi il bus lo usa quotidianamente e sa benissimo come stanno invece le cose).
Mancano i fondi per liberare dalla spazzatura che si accumula i cassonetti e le aree davanti ai cassonetti (della peggior specie a livello di funzionalità: chi li scelse dovrebbe risponderne) che impediscono di depositare i rifiuti anche se i cassonetti sono vuoti.
Mancano i fondi per liberare i tombini dalle foglie ed evitare che quando piove le strade si allaghino.
Mancano i fondi per tenere illuminata la città, al buio in troppe vie del Centro e della periferia, dopo che ci fu assicurato che passare ai led avrebbe risolto il problema e fatto risparmiare in modo decisivo.
Potrei continuare ma penso che si sia resa l’idea.
Ed ecco che si decide di spendere soldi per oltraggiare la Città Eterna, definizione messa a dura prova da incuria e scelleratezza di troppi cittadini incivili e da chi dovrebbe esercitare il compito istituzionale di tutelarla.
La schizofrenia della politica è sconcertante: si passa dal voler cancellare il traffico in certe zone, senza tener conto della peculiare toponomastica capitolina, al rimuovere pezzi di Storia perché i “sampietrini sono pericolosi per i motorini”.
Ho guidato per anni scooter e posso confermare che le buche, a volte voragini, sono decisamente più pericolose per motorini, moto e biciclette (ricordate la figuraccia fatta quando Roma ospitò il Giro d’Italia?).
Anche le rotaie dei tram elettrici sono un’insidia per le due ruote: allora togliamo anche i tram che non inquinano?
Non ci sono parole per definire questo scempio. A meno che questa Giunta del Comune di Roma non voglia andare contro la Storia per passare alla Storia capitolina. Tristemente.

I Sampietrini, origine del nome

Dal Dizionario italiano
1.Moneta di rame, del valore di due baiocchi e mezzo, emessa dallo stato della Chiesa dal 1795 al 1801.
2.Denominazione corrente degli addetti alla manutenzione e all’addobbo della basilica di S. Pietro.
3.Il blocchetto di pietra usato per la pavimentazione di molte strade e piazze romane.
OrigineDal nome dell’apostolo s. Pietro

Il piano del Comune di Roma targato Raggi

il “Programma Strade Nuove” deciso dalla Giunta Capitolina intende proseguire con la “riorganizzazione” della sede stradale di alcune importanti vie del I Municipio (come ad es. via IV Novembre, via Nazionale, viale Aventino, via Marsala, via Giolitti, via Montebello, via Castelfidardo, largo del Nazareno, traforo Umberto I, Via Marmorata, Via della Piramide Cestia, via Amerigo Vespucci) mediante la rimozione dei tradizionali sampietrini.
Nel momento in cui si vuole rimuoverli, si ammette che sono tradizione…

L’intervento di Gemma Guerrini

Pubblico senza tagli o correzioni (la parola sampietrino non è scritta correttamente, cfr dizionario italiano), quanto pubblicato dalla signora Gemma Guerrini sulla pagina Facebook SOS Patrimonio Storico di Roma,

C’è CHI DICE NO.
E domani in aula Giulio Cesare io dirò NO alla RIMOZIONE dei SANPIETRINI.

Sono venuta a conoscenza dell’avviamento dei lavori per la rimozione della tradizionale pavimentazione a sanpietrini in alcune importanti strade romane come tutti i cittadini, da un comunicato stampa.
(https://www.facebook.com/photo.php?fbid=1191244381064137&set=a.139034832951769&type=3&theater)

Di fatto considero quella decisione è uno sfregio alla città. Ho informato Sindaca e giunta che avrei presentato una mozione urgente, che infatti ho depositato ieri e domani verrà discussa in aula.
So che non servirà a fermare quello che per me è uno scempio. Ma l’omertà non è la mia cifra. Monumento è una parola che ha la sua radice nel concetto di “ricordo”.
I lastricati romani a SANPIETRINI sono un umile monumento che ricorda e racconta tante storie di Roma.
Zittito da chi vuole trasformare la città in feticcio turistico-commerciale, muto per chi non capisce la sua lingua.Tra i doveri di una amministrazione c’è anche quello di educare la popolazione: a non gettare a terra i rifiuti, a non parcheggiare in divieto di sosta, a rispettare l’ambiente urbano.
Ma come ben sappiamo si educa con l’esempio e avendo il coraggio di dire di no.
Un’amministrazione non educa i cittadini al bello se per prima lo distrugge, non può chiedere ai cittadini di rispettare l’ambiente se è la prima a non farlo, non garantisce la correttezza dei suoi provvedimenti piegandosi alle richieste di questa o quella categoria, tra l’altro indotte da decennali errate informazioni. Ma anche da manipolazioni dell’esistente: c’è un altro modo per definire la strategia che ha lasciato per decenni senza manutenzione le strade di Roma, convincendo tutti che la colpa dell’ammaloramento sia dei sanpietrini e non della cattiva gestione del bene pubblico?
Non si è ammazzata così anche la scuola, l’assistenza sanitaria ecc.?

Leandro De Sanctis

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