VOLLEY Vincolo, le picconate di Club Arezzo e Virtus Alessandria

Un’altra picconata al vincolo. Inizia a sgretolarsi uno dei grandi nodi che caratterizzano il rapporto tra gli atleti, specialmente i giovanissimi ma poi anche quelli delle categorie superiori, e le società. Dopo la decisione del Club Arezzo è arrivata la presa di posizione innovativa e coraggiosa della Virtus Alessandria del presidente Fabrizio Priano, diffusa dal sito Alessandria news
(http://www.alessandrianews.it/alessandria/il-club-virtus-alessandria-pallavolo-rinuncia-vincolo-sportivo-sugli-atleti-151114.html ).
Forse è presto per parlare di svolta, ma sicuramente qualcosa si sta muovendo a livello di sensibilità sul tema e di mentalità. Purtroppo conoscendo la realtà dello sport italiano, si prevedono tempi non brevi per mettere ordine e giustizia. Cominciando magari col tutelare i diritti dei più giovani. Quanti sportivi lasciano l’attività dopo una lite con l’allenatore o con la società, dopo aver verificato l’impossibilità di cambiare squadra?

L’iniziativa del presidente Priano merita di essere lodata, sperando che altri seguano il suo esempio.

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“La prima tra tutte le società pallavolistiche italiane ad
averlo fatto è stato il Club Arezzo, noi ci troviamo perfettamente
d’accordo con loro e per questo abbiamo deciso di fare altrettanto”.
Queste sono le parole di battaglia del presidente del Club Virtus Alessandria Pallavolo, Fabrizio Priano contro il vincolo sportivo.

Di cosa si tratta? “Con il tesseramento, si obbliga l’atleta a
praticare l’attività sportiva nei soli interessi della società o
associazione di appartenenza, e si impegna a non praticare il medesimo
sport con altro sodalizio, salvo il consenso dell’associato vincolante,
per un periodo di tempo che varia da federazione a federazione, ma nella
pallavolo è di 10 anni tra i 14 e i 24 anni”. Nell’art. 10
dello statuto della Federazione Italiana Pallavolo si legge: “il vincolo
ha durata annuale per gli atleti di età inferiore ad anni quattordici e
per gli atleti di età superiore ad anni trentaquattro, nonché per gli
atleti del settore amatoriale.”
Instaurare questo tipo di relazione obbligata, “non solo si
contraddicono i contenuti della Carta Olimpica che sostiene il diritto
di ogni individuo a praticare uno sport secondo le proprie necessità, ma
molto spesso si mettono i giovani atleti di fronte al cosiddetto
‘riscatto del cartellino’”.

“Nella nostra società – spiega il presidente Priano – abbiamo
approvato un regolamento sul tesseramento che prevede che  tutti gli
atleti  tesserati alla Virtus Alessandria Pallavolo saranno sempre
liberi di scegliere il proprio futuro sportivo, basterà comunicare al
termine della stagione la volontà di andare a giocare altrove e sarà
immediatamente concesso il nulla osta, perché per noi è fondamentale che
ogni atleta abbia la libertà  di scegliere in quale società andare a
giocare di anno in anno a seconda delle proprie esigenze. Alla Virtus  abbiamo piacere di sapere che i nostri tesserati
scelgono di stare con noi e non siano mai obbligati, questo ci stimola
anche a fare sempre meglio e lavorare in grande armonia con gli atleti e
con le loro famiglie”.

Tommasi (Associazione Calciatori)
 Il Presidente della Associazione Italiana Calciatori (AIC) Damiano Tommasisi è espresso sull’argomento.
“Su
questo tema non facciamo sconti – conferma Damiano Tommasi, ha portato il tema in Parlamento, senza però
ottenere grossi risultati – peccato che il mondo del calcio non si renda
conto che così ci si gioca il proprio futuro, quantomeno a livello
dilettanti. Ed è un tema che non riguarda solo il calcio, ma anche altri
sport”.
Tommasi invita a “denunciare il fatto, non è legale chiedere soldi per svincolare un
calciatore. Alcuni faticano a capire che non si può continuare così.
Eppure esistono delle società virtuose che hanno eliminato
volontariamente il vincolo sportivo, che hanno capito che spesso la
volontà di cambiare squadra non è un capriccio, ma sancisce il desiderio
di continuare a giocare a calcio”.

Si apre il dibattito
Proprio per la ancora poca informazione che circola su questo tema, la
società alessandrina Virtus Alessandria Pallavolo ha deciso di aprire un
dibattito sul tema del vincolo sportivo, “perché crediamo che
sia necessario un cambio di rotta anche a livello culturale su questi
temi per avvicinarci sempre più ai valori dello sport”. Per
questo motivo “organizzeremo – ha concluso il presidente Priano-
incontri pubblici con esperti della materia e dirigenti sportivi ed ho
personalmente interpellato amici Consiglieri Comunali, Regionali,
Parlamentari Nazionali ed Europei per portare la discussione anche
all’interno delle istituzioni”.

Leandro De Sanctis

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