Empoli-Juventus 4-1 | Caputo fa felici gli “avvoltoi”

Empoli-Juventus 4-1 | Caputo fa felici gli “avvoltoi”

Vestita a lutto, la Juventus perde 13 punti in un colpo solo e naufraga definitivamente nel campionato più irregolare e falsato della storia della Serie A. L’unico valore intangibile è lo scudetto del Napoli, dominatore in ogni senso della stagione: per tutto il resto è in malafede chi sostiene che tutto sia stato regolare. Punti tolti, punti restituiti, punti di nuovo tolti nell’imminenza della partita di stasera con una sentenza ad orologeria e inaccettabile per le modalità con cui è stata comminata, a rate ragionate. Al riguardo, totalmente condiviso quanto scritto dal Corriere dello Sport stamattina.

La Juventus è scesa in campo a Empoli avendo appena saputo (un quato d’ora prima) che non era più seconda con 69 punti, ma precipitata lontana e fuori dall’Europa a quota 59. Era proprio necessaria questa tempistica: surreale per surreale, non si poteva allora definirla domani?

Il legno numero 17 della stagione (poi dice la scaramanzia…) lo colpisce Milik, a sancire un buon quarto d’ora iniziale juventino con l’occasione fallita da Vlahovic e il gol annullato a Gatti (fallo sul portiere di Bremer). Ma sul capovolgimento di fronte il tocco di Milik determina un rigore che proprio solare non è, anzi…: il primo passo all’inferno di una giornata tremenda. Caputo firma il primo dei suoi due gol e in un amen l’Empoli è andata sul 2-0 sull’indecisione della difesa bianconera. Ma la foto suscita l’interrogativo: come mai non è stato fischiato il fuorigioco del giocatore che sulla linea di posta ostacola Szczesny con il suo corpo? Viene giudicato non influente, non ho la stessa convinzione dell’arbitro e del VAR, visto che siamo sulla linea di porta con due giocatori attaccati.

 Empoli-Juventus 4-1
Alex Sandro e Di Maria, imperdonabili errori

  Il crollo è stato chiaramente emotivo ma anche tecnico: una difesa priva di Danilo e Cuadrado, la scelta discutibile di affidarsi ancora ad Alex Sandro invece che a Rugani in difesa e a Miretti (decisamente involuto) a centrocampo. E un attacco che continua a essere anemico perché Vlahovic non raggiunge la sufficienza, Milik è stato anche sfortunato e Kostic non punge più. Poi ci si è messo anche l’arbitro Ayroldi, che non ha visto una punizione dal limite (fallo del portiere su Vlahovic, che colpisce prima del pallone), oltre all’episodio su Alex Sandro. Nonostante tutto, anche sullo 0-2 c’era margine per recuperare almeno un punto, ma dopo due minuti Alex Sandro, che magari ha subito ancora fallo, come gli era successo a Roma con la Lazio e a Bologna (mai fischiati i falli ai suoi danni), ma si è fatto soffiare il pallone che ha regalato a Caputo il 3-0. Per la gioia degli “avvoltoi”, del tifo, della Federcalcio e della Lega, la partita è finita lì.

   -10 a 15 minuti dall’inizio: ingiustizia è fatta 

Ed è tanto inevitabile quanto inutile, ripensare ai punti lasciati per strada, anche solo ai 2 punti sottratti per errore tecnico nella partita con la Salernitana, quando il VAR annullò a torto il gol della vittoria, vedendo un fuorigioco che non c’era. E si perché una sentenza che non preveda una penalizzazione stabilita (a priori e per una irregolarità non prevista dal regolamento!), ma ne adotti una su misura (tanti punti quanto necessari per l’obiettivo prefissato) non può essere accettata serenamente. Almeno su questo punto insomma, Ingiustizia è fatta.

Il gol della bandiera (sic!) è servito solo a Chiesa per interrompere un digiuno che è durato da 501 giorni, mentre l’ennesima e irritante superficialità di Di Maria (pallone di Kean, imprudente anche lui, lasciato e perso a centrocampo)  è stata alla base del quarto gol empolese (palla di nuovo persa in uscita accanto al corner). 

 Empoli-Juventus 4-1 | Quale Juve con Milan e Udinese?

  La batosta di stasera, sigillo di una stagione giustamente definita surreale, proietta ombre indefinibili e inquietanti per la Juventus anche sulle ultime due partite. Allegri ha ben sintetizzato lo scoramento, lo stato d’animo e le difficoltà che la squadra sballottata da un punteggio all’altro, si è trovata ad affrontare. Perché pur con tutti i limiti e i difetti, questa squadra in campo è stata la seconda forza del campionato. Fino a ieri sera. Perché ora non è esclusa nemmeno la caduta libera, in assenza totale di prospettive europee.

 Non vanno dimenticate le responsabilità di Agnelli

Ogni discorso lecito sulle storture di questa sentenza, inclusa la tempistica, e l’aspetto assurdo di una violazione di una regola che non esisteva (per cui non era prevista una sanzione precisa, che non può certo essere “ballerina” e dettata dalla classifica: così non è giustizia), non deve far dimenticare due aspetti, che la tifoseria bianconera dovrebbe considerare.

Primo: le responsabilità della società presieduta da Andrea Agnelli sulla manovra stipendi, che porterà altre sanzioni e penalizzazioni che massacreranno anche il prossimo campionato e le prossime stagioni, impoverite dalla mancata partecipazione a Champions ed Europa League.

Tutte cose che non sarebbero successe se la società non avesse deciso di quotarsi in Borsa, salvo poi mettere in atto una condotta in contrasto con le leggi. Insomma, il delirio di onnipotenza di Andrea Agnelli, che lo indusse a mettersi contro tutto il mondo calcistico con l’idea della SuperLega, è stato fatto pagare a carissimo prezzo: alla Juventus (che ora perderà tutti i suoi campioni, non potendoseli più permettere) società e squadra, ma anche alla tifoseria, che fino a prova contraria è ancora la più numerosa in Italia.
Detto ciò, mi astengo dal commentare certi commenti: c’è chi pensa che le squadre siano composte da figurine impersonali, meglio sorvolare e registrare l’aumento di sciocchezze pronunciate e scritte.

   Empoli-Juventus 4-1

Marcatori: 18’ pt (rig.) e 3’ st Caputo (E), 21’ Luperto (E), 35’ st Chiesa (J), 48’ st Piccoli (E) 

EMPOLI: Vicario; Ebuhei, Luperto, Ismajli, Parisi; Akpa Akpro (43’ st Stojanovic), Grassi, Bandinelli (23’ st Haas); Fazzini (34’ st Henderson); Cambiaghi (34’ st Pjaca), Caputo (43’ st Piccoli). All. Zanetti. 

JUVENTUS: Szczesny; Gatti, Bremer, Alex Sandro (18’ st Rugani); Barbieri (1’ st Chiesa), Miretti (1’ st Paredes), Locatelli (14’ st Di Maria), Rabiot, Kostic; Milik (14’ st Kean), Vlahovic. All. Allegri 

Arbitro: Ayroldi di Molfetta 

Ammoniti: Parisi (E), Bandinelli, Rabiot, Paredes (J)

 

Leandro De Sanctis

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