Mistero a Crooked House | Recensione

Mistero a Crooked House, tratto da E’ un problema, quello che Agatha Christie indicava come il suo prediletto tra i tanti scritti, è l’ennesimo giallo della scrittrice diventato un film. Il tema e le atmosfere sono quelle classiche di Agatha Christie. Una morte che non si crede accidentale, un ambiente chiuso con tanti possibili colpevoli, un mistero da risolvere.
Stavolta sulla scena non c’è Poirot ma un giovane, Charles Hayward, interpretato da Max Irons, che non è più coinvolto nei servizi e che ha avuto una storia ai tempi in cui lavorava al Cairo, con la bella Sophia (l’attrice Stefanie Martini), nipote del patriarca assassinato (Aristide Leonides). Sophia bussa al suo ufficio per ingaggiarlo. Non crede ad una morte accidentale, gli è stato somministrato qualcosa che ne ha determinato il decesso, sostituendo il contenuto della fiala di insulina che ogni sera gli veniva data con una iniezione.

Inghilterra, fine anni 50

Siamo in Inghilterra alla fine degli anni 50 (come ci dice anche la musica nei locali e le automobili che vanno e vengono dal Castello) e ogni persona che vive nella lussuosa dimora ha motivi per detestare il dispotico Aristide. Un movente per tutti, non è semplice venirne a capo, anche se nel castello la nipotina più piccola che origlia alle porte ne potrebbe sapere molto.
Il classico campionario (anche il recente Knives out – Cena con delitto proponeva un plot simile, fin dalla modalità con cui avveniva la morte). Mistero a Crooked House non ha forse il fascino di altre trasposizioni cinematografiche della scrittrice (forse perchè se ne sono viste tante), ma regge e merita la visione. Impreziosito dal linguaggio molto british ovviamente, che dà modo a Glenn Close di pungere con la sua forbita dialettica, alla piccola Honor Kneafsey di costruire il personaggio della ragazzina impertinente, pettegola e saccente.

Il suo giallo più amato

Stupisce che il cinema non avesse scelto prima quel romanzo così amato da Agatha Christie. L’allestimento è all’altezza, con un mix anche generazionale di attori che da dal nonno alla nipotina, con figli, mogli, amanti nel gran calderone che sembra dare all’esterno l’autorevole immagine di una grande famiglia. Ma all’interno del Castello le magagne e i mugugni, le frustrazioni e i malumori, scuotono l’apparenza dalle fondamenta, svelando l’ipocrisia tipica delle famiglie aristocratiche che tengono a mantenere viva un’immagine spesso assai diversa da quanto appare. I colpi di scena non mancano e il giovane investigatore insegue la realtà a suon di domande e interrogatori che non sembrano nemmeno troppo crudi, ma che lo catapultano immediatamente in un ambiente genericamente ostile, che lo elegge a nemico. E pensare che la sua presenza potrebbe evitare l’imbarazzante intervento di Scotland Yard…
Il film è disponibile ora su Netflix, chi ama i gialli di Agatha Christie, non deve perderselo.

Mistero a Crooked House, la scheda

MISTERO A CROOKED HOUSERegia: Gilles Paquet-Brenner. Interpreti: Max Irons, Stefanie Martini, Glenn Close, Terence Stamp, Christina Hendricks, Julian Sands, Christian McKay, Amanda Abbington, Honor Kneafsey, Roger Ashton-Griffiths, Jenny Galloway. Gran Bretagna. 2017. Durata 110 minuti. * visto in versione originale con sottotitoli.

Mistero a Crooked House, trailer originale

Leandro De Sanctis

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